Preacher 4×06 – 4×07 – The Lost Apostle – MessiahsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Jesse: Where are we going?
The Saint Of Killers: To kill God.”

Ci avviciniamo alla conclusione della serie – e all’Apocalisse – e Preacher mette in scena una coppia di episodi abbastanza “itineranti” ma paradossalmente statici dal punto di vista dell’avanzamento di trama. Ad emergere in queste due puntate è il personaggio di Dio, interpretato da un ottimo Mark Harelik, bravo a mettere in scena tutta la disperazione di un uomo anziano che vive di ricordi, deciso a scatenare l’Apocalisse soltanto per poter ricominciare, tornando così ad essere amato e temuto come al tempo dei profeti. Ci troviamo di fronte ad un Altissimo molto umanizzato, intrappolato nel passato, intento a guardare se stesso in televisione al tempo in cui la gente lo venerava, temendo per una sua punizione ma seguendo ciecamente il suo disegno universale. Un Altissimo che ora passa il suo tempo all’interno di un camper a progettare l’Apocalisse alla ricerca di un nuovo inizio, guidato unicamente dalla nostalgia dei vecchi tempi.
“The Lost Apostle” è un episodio molto statico, strutturato in maniera molto semplice a partire dalla semplice alternanza di due storyline, entrambe appunto molto “itineranti”, quella di Jesse e il Santo degli assassini e quella di Cassidy e Tulip in modalità Miami Vice. Storyline che finiranno per incontrarsi sul finale per dare così vita ad una delle solite reunion lampo a cui siamo stati abituati ultimamente. Neanche il tempo di riunirsi ed ecco che il nostro Jesse finisce sbalzato fuori dall’aereo, ricollegandosi così alla sequenza d’inizio stagione. Il finale perde un po’ di mordente a causa di questa accelerata nel finale, ma la “chiusura del cerchio”, insieme alle sporadiche ma molto efficaci contrattazioni tra Gesù e Hitler, bastano per portare a casa una sufficienza bella piena.
“Messiahs” invece, nonostante sia anch’esso caratterizzato da una certa staticità, offre molti più spunti positivi su cui riflettere. L’episodio in sé, dal punto di vista dell’avanzamento di trama, non offre nulla di nuovo, quantomeno fino alla rivelazione finale che invece getta ufficialmente le basi per una conclusione stagionale col botto. A partire dall’incipit – Jesse erede al trono di Dio – proseguendo per il recupero di Hamperdoo, fino ad arrivare al flashback conclusivo, l’episodio scorre molto velocemente e, nonostante l’immobilità della trama, il risultato finale è più che positivo. Continuano gli scambi d’opinione tra Gesù e Hitler, uno dei punti maggiormente positivi di questa doppietta di episodi; l’agente Nix rivela le sue intenzioni all’interno del Graal finendo ucciso dieci secondi più tardi, troncando una possibile storyline secondaria ancora prima che cominci; Cassidy annuncia di voler uccidere Gesù sotto gli occhi del Padre di fronte ad un’intera congregazione ebraica; insomma, c’è molto intrattenimento, molto disagio anche, ma soprattutto intrattenimento.
Interessanti anche le figure del “credente” messe in scena qui, con da una parte un Jesse Custer ossessionato – forse arrivati a questo punto anche un po’ troppo – dal disegno divino e dalla necessità di sapere il proprio ruolo all’interno di esso, e dall’altra Herr Starr, servo devoto, disposto a qualsiasi mutilazione pur di portare a termine gli ordini del suo dio. Due percorsi opposti che finiscono col premiare Jesse, ad un passo dal diventare il nuovo Altissimo, e a punire per l’ennesima volta il leader del Graal, provocandone l’ennesima mutilazione. Preacher gioca con la blasfemia col suo inconfondibile stile, riflettendo prima di tutto sul rapporto tra esseri umani, magari per qualche secondo, e poi abbandonando immediatamente il tutto a favore di teste spaccate, peni masticati e Dio vestito da cane che attraversa il paese a bordo di un Harley.
E noi non potremmo mai essere abbastanza grati per questo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il Dio di Mark Harelik
  • Le contrattazioni tra Gesù e Hitler
  • Jesse deve prendere il posto di Dio
  • Il discorso di Cassidy su Dio fatto in sinagoga
  • L’agente Nix e la sua morte lampo appena svelata la sua identità
  • Creation part III
  • Puntate un po’ troppo statiche
  • Reunion dei personaggi troppo breve

 

Due puntate un po’ statiche ma tutto sommato godibili e con il pregio di chiudere il cerchio aperto a inizio stagione. Ci avviciniamo al finale di stagione, che in questo caso coinciderà con la fine della serie, e nonostante l’attendismo iniziale siamo ufficialmente pronti per entrare nel vivo della narrazione. L’apocalisse è vicina, e così anche la conclusione del lungo viaggio di Jesse e compagni.

 

Bleak City 4×05 0.53 milioni – 0.1 rating
The Lost Apostle 4×06 0.45 milioni – 0.1 rating
Messiahs 4×07 0.53 milioni – 0.1 rating

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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