Aiuto regista: “Duccio?”
Duccio: “Ma alla fine che cosa gli ha detto Lucianone all’attrice francese? Tu lo sai?”
In attesa che la maledizione di Ronciglione porti qualche sconvolgimento all’interno della trama, magari nel finale, Boris continua a convincere con un episodio preparatorio e come al solito votato allo sberleffo della televisione odierna. L’avvicendamento alla testa della Piattaforma per un errore di valutazione costa ad Alessandro e all’intera troupe de Vita di Gesù il rischio di essere bloccati in fase di produzione. Il nuovo “capoccione” è infatti un giovanissimo ragazzo di 22 anni (viene enfatizzata ulteriormente l’età anagrafica presentandolo intendo a giocare ad un videogame), con una disparità di anni enorme rispetto alla vecchia guardia de Gli Occhi Del Cuore.
Vento di cambiamento che però soffiano solo sul finire di puntata, perché “Perdona Loro Perché Non Sanno Quello Che Fanno” è un ottimo episodio preparatorio che cerca di andare a rimettere al proprio posto tutti i tasselli.
PEPPERONI, LA SERIE CANADESE
Per quanto concerne il reparto fotografico la situazione viene riequilibrata velocemente. Duccio e Lorenzo sembravano essere scambiati di ruolo, ma visto e considerato che il personaggio interpretato da Ninni Bruschetta può finalmente tornare a “pensare”, tutto torna alla normalità. Con somma gioia dello spettatore.
Alfredo torna dal carcere in perfetta forma con la stessa velocità con cui “se lo erano bevuti”. Ma soprattutto, il piano segreto di Glauco e René sta venendo portato avanti alle spalle non solo della troupe, ma dell’intera produzione, compreso il cast.
Lalla, la nuova stagista di regia, viene cacciata malamente del set dopo l’ennesimo errore mal sopportato da Arianna. Un allontanamento che avrà sicure ripercussioni visto e considerato il legame tra la ragazza ed una delle teste calde calabresi che si prestano al ruolo di comparse, tutti parenti ed amici di Zio Michele.
MARIANO L’IRASCIBILE
Con Pietro Sermonti leggermente in disparte rispetto ai precedenti episodi, il rischio era di avere un episodio poco coinvolgente, soprattutto dal punto di vista della comicità. Un rischio che Boris non corre visto che viene sfoderata l’arma Corrado Guzzanti (ed arma non è un semplice modo di dire), in piena fase delirante. Mariano, che deve prendere parte alla scena della crocifissione prima di partire per gli USA per una interessantissima convention sulle armi nel deserto, si mostra come al solito pronto a sfoderare tutta la sua violenza con il consueto, surreale sorriso stampato sul viso. Una violenza che fa scappare la nuova aiuto regista, ennesimo abbandono del set. Guzzanti nella sequenza vale da solo la visione della puntata, supportato da un Duccio che ancor prima di mettersi a “pensare” sembra essere estremamente calato nei propri pensieri.
“Non ho mai visto…un set lavorare così bene. Guardali, guarda che squadra meravigliosa.”
IL CONTINUO OMAGGIO A TORRE
Stanis viene lasciato abbastanza in disparte in questo episodio, come si diceva, e forse è un bene considerando che la sua sottotrama (legata ad un recupero della sua storia d’amore con Corinna) risulta abbastanza debole e poco d’impatto rispetto sia alla produzione de Vita di Gesù, sia alle altre varie dinamiche createsi all’interno del set.
Continua a far piacere rivedere tutti e tre gli sceneggiatori insieme nonostante uno di questi sia una presenza immaginaria, richiamo alla scomparsa di Mattia Torre a cui, in fin dei conti, è dedicata l’intera creazione di questa quarta stagione di Boris.
L’unica nota positiva della storia di Stanis e Corinna è l’effettiva presa di coscienza degli sceneggiatori (Ciarrapico e Vendruscolo): i due si sono evidentemente accorti dei minuti melensi dedicati ai due personaggi tanto da enfatizzarli e renderli a loro modo più ironici piazzandoci in sottofondo la consueta musica di accompagnamento de Gli Occhi Del Cuore, esattamente come fatto nello scorso episodio.
“Efficienza e velocità.”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Il cambio ai vertici della Piattaforma avrà delle ripercussioni importanti per la sopravvivenza della Vita Di Gesù? Bisognerà girare una nuova scena dell’attentato per suggellare l’addio generale dell’intero cast? Alla prossima puntata l’ardua sentenza.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.