Copykat Killer 1×01 – Episode 1TEMPO DI LETTURA 3 min

/
0
(0)

recensione Copycat Killer 1x01Da Taiwan con furore, per fare una citazione colta, arriva una nuova serie crime, targata Netflix, il cui titolo già dice molte cose dell’argomento e dello stile narrativo scelto.
Copycat Killer, infatti, appare fin dall’inizio come qualcosa di già visto innumerevoli volte.
La storia di un serial killer egomaniaco che sfida pubblicamente la polizia è praticamente la base di un qualsiasi urban-thriller contemporaneo.
Ma, allo stesso tempo, l’ambientazione e il periodo storico scelti, uniti ad uno stile registico di un certo tipo, rendono questo prodotto a suo modo originale rispetto ad altri dello stesso genere.

INFORMAZIONE E POTERE


La scena iniziale di questo “Episode 1” è sicuramente di grande impatto. Il serial killer che dà il titolo alla storia fa un annuncio in diretta televisiva in cui minaccia di uccidere di nuovo. Nel dare l’annuncio si rivolge ad una persona in particolare: l’integerrimo procuratore Hsiao Chi Kuo (Kang Ren Wu).
La scena in realtà è solo l’atto finale di una storia che comincia direttamente dopo la sigla di testa. Hsiao Chi Kuo è un giovane procuratore di Taiwan impegnato nella lotta contro le triadi cinesi presenti nel territorio. Siamo negli anni ’90 (si può intuire da alcune tecnologie dell’epoca e da un certo tipo di vestiario e macchine), epoca in cui Taiwan comincia ad essere la tigre asiatica che è ancora oggi.
Viene ritrovata in un parco una mano mozzata e subito l’indagine viene affidata a lui. La scena del ritrovamento e i successivi dialoghi con gli agenti di polizia dicono molto sia del personaggio sia dell’opinione pubblica generale dell’epoca. E la successiva scena dice molto anche dell’informazione giornalistica del paese e del modo di trattare le notizie di cronaca. In generale il rapporto fra informazione, potere e crimine è il centro della storia, con i giornalisti che, di proposito, gonfiano le notizie e stuzzicano il killer a continuare. Il tutto in un’epoca che comincia, per la prima volta, ad avere a che fare con il mondo della manipolazione informativa e dei reality show (di fatto il serial killer è un individuo che ricerca l’attenzione dell’opinione pubblica).

STILE E REGIA


Pur rientrando nei cliché di genere, Copycat Killer cerca comunque una sua strada originale puntando su quello che ruota “attorno” ai vari delitti, più che ai delitti in sé.
Di conseguenza il ritmo narrativo dello show è particolarmente lento. Questo primo episodio serve soprattutto a settare i personaggi principali e a darci un quadro, a 360 gradi, della società di Taiwan dell’epoca. Di sangue e uccisioni c’è veramente poco o quasi nulla, sicuramente meno rispetto ad un normale thriller.
Tuttavia la lentezza narrativa è compensata da una regia particolarmente accurata che crea una certa atmosfera noir attorno alle vicende descritte. E tale atmosfera è ciò che veramente cattura l’attenzione nonché il pregio migliore della serie.
Si tratta di un’atmosfera claustrofobica e oppressiva, motivo per cui, nonostante non ci siano troppe scene splatter, lo show è comunque consigliato solamente a chi possiede un certo stomaco “forte” in grado di sopportare più che altro l’angoscia esistenziale che percorre tutto l’episodio dall’inizio alla fine.

CONCLUSIONI


Per il resto la puntata non ha grossi scossoni narrativi, anche se ha comunque un buon climax di tensione narrativa che si conclude con un abile cliffhanger finale che riesce, da solo, a tenere incollato lo spettatore e ad accompagnarlo all’episodio successivo.
La visione delle restanti puntate poi decreterà se tale show ne valga o meno la pena, ma per il momento si può tranquillamente affermare che questo episodio pilota riesca bene nel proprio intento. Il ritratto cinico e indifferente del mondo dell’informazione ricalca quello attuale regalando alcuni personaggi che diventano fin da subito familiari per lo spettatore (nel bene e nel male).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scena-monologo iniziale
  • Personaggi e cast
  • Regia
  • Cinismo del mondo dell’informazione
  • Cliffhanger finale
  • Qualche cliché narrativo di troppo che redne il tutto “già visto”
  • Forse il minutaggio andava tagliato un po’

 

Serie taiwanese, targata Netflix, che mischia crime, thriller e horror. All’apparenza scontata e banale, in realtà è una cruda satira sul cinismo del potere e dell’informazione. Bisogna avere un certo “stomaco” per seguirla.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

Precedente

History Of The World: Part II – 1×08 – VIII

Prossima

Spin-Off 2×23 – Un aprile pieno di… Beef, libri per Reese Witherspoon e suore per Damon Lindelof | Parte 1

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.