Conclave film recensione
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Conclave

Conclave punta a diventare uno dei protagonisti della prossima stagione dei premi cinematografici. Si vocifera persino di una candidatura all’Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista per Isabella Rossellini, grazie alla sua interpretazione di suor Agnes.

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Dopo la morte del Pontefice, si apre il conclave per l’elezione del suo successore. Tocca al cardinal Lawrence, in quanto decano del collegio cardinalizio, presiedere alle operazioni. Indagando e interrogandosi per capire chi, tra i papabili, sia il più degno di salire al trono di Pietro, emergeranno scenari inimmaginabili. 

Il regista tedesco – svizzero Edward Berger è assurto alla notorietà internazionale nel 2022, con Niente Di Nuovo Sul Fronte Occidentale, tratto dall’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque. Quel film ha vinto l’Oscar come Miglior Film Internazionale e altre tre statuette per Miglior Fotografia, Miglior Colonna Sonora e Miglior Scenografia.
Adesso Berger propone un thriller vaticano, tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris.
Si può proprio parlare di thriller, perché fotografia, scenografia e colonna sonora contribuiscono a creare un clima claustrofobico, di tensione costante. La tavolozza dei colori si limita al bianco, nero con sfumature di grigio e rosso. Ci sono giusto alcuni tocchi di blu forniti dagli abiti delle suore. Suore che fanno un po’ da coro, un po’ da domestiche a questo gioco che avviene tutto fra uomini, mediante dialoghi a volte reticenti come una partita a scacchi. Sembra la “bella distopia” di The Handmaid’s Tale.
La musica è composta da Volker Bertelmann, lo stesso di Niente Di Nuovo Sul Fronte Occidentale e non concede pietà allo spettatore. Non gli permette nemmeno per un istante di cedere ad un’eventuale poesia dei riti antichissimi, che si svolgono in un ambiente ordinatissimo e ovattato. Preoccupazioni e macchinazioni sono sempre ribollenti sotto la superficie.

Nessuno sano di mente vorrebbe quel trono. Gli uomini veramente pericolosi sono quelli che lo vogliono

I cardinali sono tutti esseri umani, fallibili e portatori di difetti, esattamente come chiunque altro. Questa certo è una premessa irrinunciabile della storia. Qui però si crea una situazione da “il più pulito ha la rogna“.
Notare, ad esempio, come ogni papabile usi qualsiasi informazione filtri dall’esterno per portare spietatamente l’acqua al suo mulino. Per tacere di quelli che cercano apertamente di farsi le scarpe a vicenda. Ognuno agisce con lo stile che gli è proprio: il cardinal Tedesco (Sergio Castellitto) è un “tradizionalista“. Si presenta bonario, caciarone e compagnone. Il cardinal Bellini (Stanley Tucci) vuole essere “moderno e illuminato“, più fine e diplomatico, quindi lo detesta. Cioè, in realtà non sa se gli è più inviso lui o il cardinal Adeyemi (Lucian Msamati).
Mentre Bellini pensa e ordisce trame politiche, ci pensa il cardinal Tremblay (John Lithgow) ad agire senza scrupoli. Non si ferma davanti a niente e a nessuno per arrivare alla sua meta.
Per fortuna, interviene un colpo di scena finale non si dice a garantire il lieto fine, ma a scompaginare le carte garantendo, se non altro, un’ombra si sorriso e di speranza. Curiosità: il cardinale eletto sceglie per sé il nome di Innocenzo XIV. I tredici Innocenzo venuti prima di lui hanno compiuto atti meritori e altri meno encomiabili, per cui non si può dedurre, da un solo dato, quale direzione il nuovo Papa vorrà dare al suo pontificato.


Conclave si candida autorevolmente ad essere protagonista durante la prossima stagione dei premi cinematografici.
Si parla persino di un Oscar, come Miglior Attrice Non Protagonista, a Isabella Rossellini, per il ruolo di suor Agnes. Il riconoscimento arriverebbe dopo tutta una vita dedicata alla recitazione. L’interessata ha dichiarato di essere lusingata all’idea, ma che forse preferirebbe un paio di pecorelle in più per la sua tenuta fuori New York, dove appunto ha un gregge e fornisce lana all’Accademia della Moda.
Il quotidiano cattolico Avvenire ha definito il film “prodotto per americani di bocca buona”, quasi una parodia. Tutto però si svolge all’interno dei palazzi vaticani. Mancano totalmente tutti i riferimenti più o meno esoterici sempre presenti nelle opere di romanzieri come Dan Brown o Glenn Cooper.
Sicuramente la vera elezione del Sommo Pontefice sarà connotata da tutto un altro livello di complessità e di storia pregressa. Conclave resta comunque un lungometraggio godibile e avvincente, realizzato con notevole compattezza stilistica, dove la forma è importante quanto il contenuto nel far giungere il messaggio.

 

TITOLO ORIGINALE: Conclave
REGIA: Edward Berger
SCENEGGIATURA: Peter Straughan
INTERPRETI: Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini, Lucian Msamati, Carlos Diehz
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
DURATA: 120′
ORIGINE: UK, USA, 2024
DATA DI USCITA: 19/12/2024

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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