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Recensione film Quelli Che Mi Vogliono Morto Taylor Sheridan
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Quelli Che Mi Vogliono Morto

Quelli Che Mi Vogliono Morto è il nuovo film di Taylor Sheridan che racconta la fuga di un bambino nel bel mezzo di un incendio.

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Un adolescente testimone di un omicidio si ritrova inseguito da due gemelli assassini nel deserto del Montana con un’esperta di sopravvivenza incaricata di proteggerlo e un incendio boschivo che minaccia di consumarli tutti.

 

Sull’onda della bizzarra strategia distributiva attuata dalla Warner Bros., Those Who Wish Me Dead (in italiano Quelli Che Mi Vogliono Morto) è uscito il 14 maggio negli USA in contemporanea tra cinema e HBO Max. In Italia la pellicola sarà disponibile, esclusivamente sul mercato digitale, dal 3 giugno. Il film è l’ultima fatica dell’acclamato sceneggiatore e regista Taylor Sheridan.
Sheridan aveva esordito al cinema con la sceneggiatura di Sicario, firmato Denis Villeneuve, candidato a ben tre premi Oscar. Dopo l’altrettanto buono Hell or High Water, lo sceneggiatore statunitense aveva esordito anche dietro la macchina da presa, con I Segreti di Wind River. Questi tre film formano una trilogia sulla moderna frontiera americana, tema molto caro all’autore. Quelli Che Mi Vogliono Morto era quindi atteso al varco in quanto secondo lungometraggio firmato come regista. Un peso incombente su un thriller che appare però monco e, di fatto, un buco nell’acqua.

PERCHÉ LO VOGLIONO MORTO?


Bella domanda. Il film inizia catapultando lo spettatore in una situazione nuova e confusionaria dove viene presentata la protagonista: Hannah Faber (Angelina Jolie). Hannah è la vigilessa del fuoco non proprio della porta accanto. È un personaggio curioso, con una backstory alle spalle tanto misteriosa che tormentata, fino al punto da spingere la protagonista a tentare il suicidio. Tuttavia, insieme al personaggio di Harrison, con un Jon Bernthal (attore feticcio di Taylor Sheridan) ben in forma, sono gli unici due personaggi scritti decentemente.
Per quanto riguarda l’intreccio, invece, è un vero suicidio su carta. Dei sicari inseguono un uomo che conosce delle informazioni misteriosissime ma pericolosissime. Queste informazioni sono segrete pure per lo spettatore, che non saprà mai il motivo scatenante di un tale disastro. Tutti i personaggi sono abbozzati e trasportati dalla trama come ramoscelli in un fiume, peccato che la trama stessa non sia abbastanza forte da supplire a tale mancanza.
In più, i legami tra i personaggi vengono appena accennati, non abbastanza per far affezionare lo spettatore, e fin troppo per non lasciare completamente indifferenti.

MENO MALE CHE C’È LA FOTOGRAFIA


Quelli Che Mi Vogliono Morto ha anche dei “thumbs up“, come vengono chiamati in Recenserie. Sicuramente la fotografia è uno di questi. Il regista, che ha a cuore gli ambienti aridi, disabitati ed estesi, coglie tutte le bellezze di un paesaggio come la foresta di Park County, Montana (anche se in realtà il film è stato girato in New Mexico). Il tema del fuoco, che sia come elemento naturale o inteso come arma, ritorna per tutto il film, risultando addirittura decisivo. Sono tremendamente belle le scene dell’incendio che mostrano come si è totalmente indifesi alle fiamme che divampano.
Sorprende l’idea di preoccuparsi così tanto delle guardie forestali nel compito di fare da vigili del fuoco. Una scelta originale, che però risulta strozzata dal resto delle scelte per la pellicola. Il cambio di tono dal primo atto al secondo stordisce lo spettatore: da un momento all’altro Angelina Jolie non sembra più essere una semplice guardia forestale, ma la cara vecchia Lara Croft, facendo crollare la sospensione dell’incredulità.

CADUTA LIBERA PER TAYLOR SHERIDAN


Those Who Wish Me Dead è un romanzo di Michael Koryta, che ha poi co-sceneggiato il film a sei mani con Taylor Sheridan e Charles Leavitt. Se la carriera di Sheridan finora è stata una rampa di lancio eccitante, lo stesso non si può dire di quella di Leavitt che ha nel curriculum film come Warcraft: L’Inizio e Il Settimo Figlio. La sceneggiatura, infatti, non risulta un punto di forza, come di solito accade nei film di Sheridan, bensì un pesante handicap da portarsi dietro.
La sensazione è quella che in post-produzione siano stati apportati dei tagli enormi sul film che hanno come risultato l’omissione totale di pezzi importanti di un puzzle incompleto. Non proprio bazzecole per un autore come Sheridan che è al suo secondo passo falso di fila, tenendo presente il non riuscito Senza Rimorso, uscito qualche settimana fa. La speranza dello spettatore è che lo sceneggiatore statunitense ritorni presto sui suoi passi, tornando a scrivere di personaggi non abbozzati e verosimili, con tutte le sfaccettature che presenta l’essere umano.


Quelli Che Mi Vogliono Morto delude le aspettative. Tutti coloro che aspettavano di vedere ansiosi l’opera seconda del regista de I Segreti Di Wind River rimarranno probabilmente delusi di non vedere una storia guidata dai personaggi, bensì il contrario. Gli antagonisti, interpretati da Nicholas Hoult e Ditocorto Aidan Gillen, sembrano tutt’altro che due fratelli, con character troppo piatti e con motivazioni presenti ma colpevolmente misteriose per lo spettatore.
Il voto è comunque una risicata sufficienza grazie ad una messa in scena curata. I paesaggi catturano lo sguardo e la tensione è ben costruita nelle scene clou, che sono molto ben girate. Il peccato è quello di non aver dato qualche informazione in più allo spettatore, forse anche per colpa di una durata insufficiente.

 

TITOLO ORIGINALE: Those Who Wish Me Dead
REGIA: Taylor Sheridan
SCENEGGIATURA: Michael Koryta, Charles Leavitt, Taylor Sheridan

INTERPRETI: Angelina Jolie, Finn Little, Nicholas Hoult, Aidan Gillen, Jon Bernthal
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.
DURATA: 100′
ORIGINE: USA/Canada, 2021
DATA DI USCITA: 03/06/2021

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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