Il Re 1×01 – Episodio 1TEMPO DI LETTURA 4 min

/
0
(0)

recensione Il Re 1x01Da sempre la produzione di Sky Italia si caratterizza per storie forti ambientate in contesti difficili e con protagonisti che si mantengono sempre sui toni chiaroscurali.
Così sono state le due (ormai) storiche serie tv che ne hanno decretato il successo, Romanzo Criminale e Gomorra, e proseguendo con ZeroZeroZero e Devils.
Di conseguenza anche questo Il Re si porta dietro non poche aspettative, soprattutto in quanto primo prison-drama italiano, un genere che in altri paesi (leggasi: Stati Uniti) ha sempre regalato perle seriali, dimostrandosi peraltro molto malleabile fra il drama puro e la comedy dai toni dark.
Questo perché il carcere, come ambientazione, è perfetto in questo senso: luogo di conflitto per antonomasia, con la costrizione di dover condividere uno spazio ristretto e in cui gli “abitanti” rientrano in precise gerarchie che spesso hanno esigenze contrastanti fra loro. Taylor Sheridan, proprio attorno ad un carcere, ha scritto Mayor Of Kingstown, un drama con intenzioni e struttura decisamente diverse nonostante il punto di partenza così simile con la produzione Sky.

IL COMMISSARIO MONTALBANO… IN PRIGIONE!


C’erano dunque tutti i presupposti per una serie davvero innovativa, soprattutto se ambientata in ambito italiano dove, purtroppo, le condizioni delle carceri italiane sono spesso oggetto di attualità.
Da qui la scelta di puntare sul sicuro, con una storia di taglio decisamente noir e con un cast di forte richiamo. Fra i nomi scelti quello che spicca più di tutti è sicuramente quello di Luca Zingaretti, che qui interpreta il protagonista principale, il direttore del Carcere San Michele Bruno Testori.
Un personaggio completamente diverso rispetto al più noto commissario interpretato da Zingaretti. Il quale passa al “lato oscuro” delle forze dell’ordine interpretando un vero e proprio monarca assoluto (da qui il titolo dello show) che decide sulla vita e la morte dei propri detenuti, con il solo scopo di preservare l'”ordine” nel proprio regno. Ed è quando questo “ordine” viene minacciato da un misterioso delitto che si scatena la sua furia.
Una furia che, in realtà, appare molto controllata da un’interpretazione fin troppo impostata. Il che è un peccato perché toglie molta credibilità al personaggio, quasi fosse sempre tenuto con il freno a mano. Un protagonista che non brilla più di tanto come dovrebbe, almeno in questo episodio pilota. Ed è abbastanza grave considerando che dovrebbe essere il principale motivo di richiamo per lo spettatore.

IL MONDO DEL CARCERE


Sonia Massini (Isabella Ragonese): “Il nostro è un mestiere difficile. È difficile farlo bene senza sporcarsi. […] Il male è contagioso!”

Molto meglio, da questo punto di vista, le interpretazioni del cast femminile (non scontato visto il contesto descritto). Anna Bonaiuto è il magistrato Laura Lombardo, “villain” che cerca di fare luce sulla gestione controversa di Testori, mentre Isabella Ragonese è la guardia carceraria Sonia Massini. Due personaggi la cui personalità controversa viene rivelata dai dialoghi e soprattutto dalle loro azoni.
Cosa che non riesce evidentemente con il personaggio di Zingaretti che, per quanto si prenda la maggior parte del minutaggio, molte delle scene che lo vedono protagonista sono silenziose e fisse o con monologhi in sottofondo che non aggiungono nulla alla vicenda raccontata.
Una vicenda che si presenta come il classico giallo whodunit, sviluppato in realtà in maniera veloce e sbrigativa. Il plot twist principale della vicenda avviene abbastanza a caso, e al momento non basta a giustificare le azioni del protagonista, che vanno molto in contrasto con un temperamento che viene più volte descritto come razionale e manipolatore.
L’attenzione qui è rivolta principalmente a mostrare questo mondo carcerario nella sua interezza, in maniera quasi documentaristica. Ma anche in questo caso il tutto appare fin troppo freddo e incastrato nei cliché di genere più che sulla rappresentazione realistica di un carcere.

APRI TUTTO DUCCIO!


Il vero problema è che del mondo carcerario si vede in realtà molto poco. E non solo a causa della fotografia perennemente scura, che lo rende tanto incomprensibile quanto inevitabilmente falso.
Si capisce la volontà di creare una certa atmosfera noir ma qui si va sul ridondante, ed è quindi normale che, ad un certo punto, appaia come fuori luogo.
Tutto questo episodio pilota si basa sul calcare su questo aspetto della serie, forse pensando di suscitare un certo interesse nello spettatore.
In realtà, a parte qualche raro momento, questo suscita piuttosto una certa noia, ma soprattutto non crea tutta questa empatia verso il protagonista, che dovrebbe essere la base per qualunque buon episodio pilota.
S’intravede comunque un certo potenziale per quanto riguarda la storia (almeno a quanto visto dal trailer) ma il fatto che sia tutto tirato col freno a mano non aiuta di certo a procedere nella visione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia e Fotografia…
  • Introduzione e idea di base…
  • Anna Bonaiuto e Isabella Ragonese
  • …anche se un paio di faretti in più non avrebbero guastato!
  • …svolgimento
  • Luca Zingaretti un po’ troppo sottotono in questo episodio pilota

 

Grande potenziale per questo prison-drama italiano, peccato che, almeno al momento, se ne percepisca veramente poco. L’interpretazione di Zingaretti è fin troppo impostata e fredda per creare empatia sul suo personaggio. Lo stesso si può dire del Carcere San Michele che appare più come il cliché noir di un vero e proprio carcere italiano.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

0

Nessun voto per ora

Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

Precedente

How I Met Your Father 1×10 – Timing Is Everything

Prossima

Super Pumped 1×03 – War

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.