How I Met Your Father 1×10 – Timing Is EverythingTEMPO DI LETTURA 5 min

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How I Met Your Father 1x10 RecensionePrima di iniziare a parlare dell’ultimo episodio della prima stagione di How I Met Your Father bisogna fare una doverosa introduzione.
Non si sa per quale particolare motivo l’intero mondo alla notizia di uno spin-off di HIMYM fosse impazzito. La notizia non è mai stata accolta con entusiasmo dai fan che si sono per lo più divertiti a ripudiare e insultare un prodotto senza nemmeno conoscerlo. È abbastanza indicativo, infatti, il voto che ha la serie di Isaac Aptaker e Elizabeth Berger su IMDB, uno dei principali aggregatori di voti di cinema e serie TV. HIMYF ha (al momento della stesura della recensione) un voto generale pari a 5 stelle su 10, quindi insufficiente. Tuttavia i voti dei singoli episodi non scendono mai al di sotto della sufficienza piena, fino a toccare degli apici in puntate come, appunto, “Timing Is Everything”.
Qualcosa non quadra. Le persone che hanno visto la nuova serie spin-off di HIMYM sembrano averla quantomeno apprezzata, senza meritare quell’onta affibbiatagli dai fan vari hater senza alcun motivo preciso. Forse il pubblico dovrebbe iniziare a valutare un libro dal contenuto, e non dalla copertina, leggendone almeno il primo capitolo. Mal che vada si perdono venti minuti della propria vita a vedere un pilota in più, se va bene invece si arriva fino in fondo e ci si gode “Timing Is Everything”.

SLIDING DOORS


Questa puntata inizia subito dopo la fine di “Jay Street“, rendendo difatti la 1×09 e la 1×10 un macro-episodio diviso in due parti. Il cliffhanger, che poteva lasciar presagire finali rovinosi alle varie relazioni dei protagonisti, si rivela un semplice falso allarme, prima di spezzare il cuore dello spettatore sul finale. Crollano infatti praticamente tutte le relazioni che si sono costruite tra i vari protagonisti, tranne la più problematica: quella tra Sid e Hannah.
Erroneamente molti avevano paragonato i futuri (ormai presenti) sposi a Marshall e Lily, trascurando i vari indizi su una relazione piena di insidie e probabilmente destinata a finire nel modo più doloroso. Sorprendentemente “Timing Is Everything” decide di salvare solo questa coppia, aggiungendo il carico con il sigillo del matrimonio.
La posta in palio per la stagione due adesso è ancora più alta

TEMPISMO


Il tempismo è tutto. Il titolo della puntata può rappresentare una vera e propria chiave di lettura sul come, a volte, eventi accaduti nel momento sbagliato possano pregiudicare un rapporto. Così è tra Jesse e Sophie, dove i problemi iniziano con un “I love you” precoce di TedMosbyana memoria. Un qualcosa di bisbigliato nel sonno, e quindi neanche così meditato, che se fosse scappato dieci minuti dopo nessuno l’avrebbe mai sentito. E invece a ogni azione corrisponde una reazione e quindi l’ansia di Sophie la porta a rispondere in maniera fin troppo diretta e fuori luogo. Sarà troppo tardi, e sarebbe stato un cliché troppo facile, per Sophie tornare indietro sui suoi passi, venendo scottata da un tempismo a dir poco crudele. Non a caso è il titolo dell’episodio.
Non è lo stesso discorso per Charlie e Valentina invece, visto che la loro relazione non aveva solide basi, ma aveva comunque conquistato i fan grazie alle gag e ai vari lieti fini sparsi nel corso della stagione. La realtà invece è che Charlie e Valentina semplicemente non sono compatibili. Un problema, come la volontà di avere o meno figli, sarebbe finito per saltare fuori irrimediabilmente prima o poi, qui il tempismo c’entra poco.

Robin Scherbatsky:Maybe, he’s not such a bad guy, this Jesse. If I’ve learned anything at all about love, it’s that timing is everything. And sometimes, timing’s a bitch.

HIMYM-MULTIVERSE


Ciò che però tutti avevano sottovalutato, al lancio di How I Met Your Father, era la possibilità di avere una nuova sit-com ambientata nello stesso mondo e nella stessa New York abitata un tempo da Ted e i suoi amici. Un piccolo segnale già era stato lanciato nel pilot, con l’appartamento di Sid e Jesse, un luogo familiare per i fan. Con “Timing Is Everything”, complice anche una Pamela Fryman al timone di regia, gli autori alzano inevitabilmente l’asticella, mostrando i muscoli e facendo fruttare finalmente un universo di riferimenti ed elementi iconici come quello di HIMYM.
Le easter egg si sprecano, partendo dal Capitano, già comparso nella puntata scorsa, e la divertentissima scena del divorzio con un altro personaggio già noto ai fan più hardcore, ovvero “boats, boats, boats” Becky. Poi c’è la “Goliath Market”, che ha appena assunto Ellen, e che ricorda un’odiosa omonima multinazionale senza scrupoli. Sarebbe potuto bastare ciò, ma poi compare il McLaren’s, e lì si sciolgono i cuori dei più diffidenti.
L’iconico bar, finora sostituito dal bar di Sid, rappresenta una vera e propria lettera d’amore ai fan, con la partecipazione di Carl e la firma di una certa giornalista di Metro News 1. L’apparizione di Robin Scherbatsky è quel giusto fanservice, non necessario ma indubbiamente efficace, nel mantenere un contatto con la serie madre e allo stesso tempo conferire importanza a uno show che forse merita qualcosa di più.
Appuntamento in 20 anni, stesso posto, stessa ora.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Plot twist: il cliffhanger si risolve con un nulla di fatto
  • Contro-plot twist: e invece si mollano (quasi) tutti
  • Finalmente per Ellen ci sono orizzonti narrativi da esplorare
  • Jesse e Sophie: breve ma intenso
  • Valentina e Charlie: fa male.
  • Le easter egg che si sprecano
  • Quanto manca il McLaren’s
  • L’uso intelligente di Robin Scherbatsky
  • Finalmente svelato il mistero dell’ananas!
  • Nulla da segnalare

 

Si conclude con un inaspettato crescendo la prima stagione di How I Met Your Father, una serie arrivata tra lo scetticismo di molti e che ha conquistato umilmente i cuori di quei pochi che l’hanno seguita senza pregiudizi. La vera sfida verrà ora, con una seconda stagione che parte con un pizzico di aspettative e il rischio filler dietro l’angolo dato il numero duplicato di episodi.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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