Dopo la parentesi futuristica di “Impulsive Excessive Disorder“, lo show decide di tornare nel presente raccontando la “routine” di quelli che ormai sono i character rimasti di The Flash.
La verità infatti è che sono rimaste ben poche storylines da sviscerare per davvero e di conseguenza l’episodio fa solo da riempitivo per quello che è il vero plot twist di puntata.
Un plot twist che arriva però solo nei minuti finali, praticamente nell’ultima scena, tanto che è, a tutti gli effetti, un cliffhanger piuttosto che un plot twist. Il problema è che arrivando così tardi l’attenzione (e l’interesse) dello spettatore è già perso da tempo, per cui i riempitivi servono davvero a poco.
IL FLASH-SEGNALE
Praticamente la puntata si compone di due storyline principali: una afferente al nucleo familiare Allen-West e l’altra che segue l’accoppiata Caitlin-Frost, in cui la sola Danielle Panabaker cerca di reggere tutta la baracca. In teoria ci sarebbe anche il duo Chester-Allegra, ma di questi due è bene tacere è meglio evitare considerando l’inutilità e la ripetitività della loro relazione ormai palese a tutti tranne che a loro stessi.
Ma, se la “linea comica” dello show non funziona, purtroppo anche quella “drammatica” non è da meno. “Lockdown” (titolo davvero infelice data la situazione attuale) in pratica ha come unico scopo quello di ristabilire i rapporti fra Barry e Kramer (Carmen Moore) raggiungendo una soluzione per collaborare e non pestarsi i piedi a vicenda. Soluzione, peraltro, a cui Batman era già arrivato decenni prima: la creazione di una sorta di “Flash-segnale” per avvisare quando c’è bisogno.
Certo in The Flash occorreva però un episodio di 40 minuti buoni e un villain decisamente poco memorabile (il Goldface di Damion Poitier) per arrivarci.
CHE BARBA, CHE NOIA…
Quel che è peggio è che l’episodio vorrebbe fungere da ulteriore evoluzione caratteriale dei personaggi, con la morale che “uniti è meglio”. Il problema è che questi temi erano già stati affrontati in numerosi altri episodi (praticamente dal pilot della prima stagione). Per cui sarebbe più corretto parlare di “regressione dei personaggi” che non di evoluzione.
I siparietti comici del duo Chester-Allegra e la parentesi di Caitlin e Frost che litigano, oltre che risultare come un pessimo teen drama fuori tempo massimo, non sono altro che una ripetizione di conflitti interiori che erano già stati brillantemente risolti nelle passate stagioni. Per cui si sta effettivamente assistendo ad un rallentamento inutile della trama orizzontale che non ha alcuna spiegazione razionale, se non appunto preparare a qualcosa di grosso che dovrebbe accadere nei prossimi episodi.
E QUINDI…?
E si spera vivamente che ne valga la pena a questo punto. Perché, se il tono degli episodi rimane questo, sarebbe meglio allora seguire la traccia lanciata dall’episodio precedente e lasciare spazio alle nuove generazioni, dal momento che è evidente come le “vecchie” non abbiano più nulla da dire.
Dal finale si suppone che qualcuno e/o qualcosa stia nuovamente cambiando le cose nella linea temporale del presente. Anche se ormai questi cambi della linea temporale non sono più il massimo dell’originalità, si accetta un po’ di tutto pur di non dover rivedere una puntata come questa.
Non rimane allora che vedere quali saranno gli sviluppi di questa nuova trama orizzontale e sperare in qualcosa di meglio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un episodio tremendamente sotto-tono, arrivato purtroppo dopo un buon episodio per cui la differenza è palese. Barry e Kramer si accordano per un Flash-segnale e Caitlin e Frost ri-fanno la pace per l’ennesima volta. Ma qualcosa di buono c’è… ad un certo punto l’episodio finisce!
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!