The Flash si avvicina sempre più al traguardo finale, cercando di mettere insieme i pezzi in fretta e furia per arrivarci in modo dignitoso. Sembra impensabile, eppure si tratta effettivamente del penultimo episodio, pronto a concludere non solo lo show ma l’intero Arrowverse, che per oltre un decennio ha dato nuova luce all’emittente televisiva The CW.
Si tratta pur sempre di una serie che non si è mai ripromessa di diventare un capolavoro del piccolo schermo ma che, tra alti e bassi, ha saputo intrattenere, perlopiù nel corso delle prime stagioni.
NON C’È DUE SENZA TRE
Il terzo episodio dell’arco narrativo finale denominato “A New World” sposta definitivamente il focus temporale (prima incentrato su passato e presente) dritto verso il futuro, più precisamente nell’anno 2049.
Se alcune idee avevano funzionato (talvolta molto bene) nelle prime due parti, non si può dire lo stesso di “A New World, Part Three” che pare ricadere nelle solite cattive vecchie abitudini. L’intreccio si fa via via più complicato, sprecando così la regolarità della trama a favore di un pasticcio piuttosto disordinato e poco amalgamato: in un solo episodio, Barry e la Speed Force negativa vengono trasportati nel 2049; nel mentre la Speed force negativa cerca un avatar per distrugge Barry e riscrivere la sequenza temporale; nel frattempo Eddie Thawne, misteriosamente resuscitato nel futuro, rimane scioccato dalla sua vita non vissuta e viene messo di fronte ad una scelta importante; il Team Flash di ben due linee temporali differenti interverrà per salvare la situazione.
Ad un lettore che non ha ancora intrapreso la visione dell’episodio tutto questo potrà sembrare esagerato ed eccessivo, considerando che si sono già presentate situazioni simili in passato e soprattutto che c’è troppa carne al fuoco da gestire in una sola puntata.
LUCI E OMBRE
L’episodio si salva perché Grant Gustin è molto più presente rispetto ai precedenti e fa la differenza. Se c’è un punto fermo e ben riuscito nello show, costante e centrato, è proprio l’attore che interpreta il protagonista, consolidato ormai come perfetto Barry Allen.
Gli altri membri del Team Flash non brillano attualmente di luce propria ed è difficile trovare credibili certi characters quando alcune interpretazioni proprio non convincono.
Nota dolente, ancora una volta, è la piega eccessiva che prende lo show, virando verso il melodramma e il pathos esageratamente alto e intenso nonostante certe situazioni proprio non lo richiedano.
EDDIE THAWNE
Durante tutta la parte del minutaggio dedicata a Eddie, la trama principale di queste quattro parti inizia a incrinarsi fino a implodere, diventando una sorta di parodia di sé stessa. Eddie, infatti, ha troppo poco tempo per diventare un villain come si deve e, di conseguenza, la sua trasformazione in un vero cattivo risulta troppo affrettata e totalmente out of character.
Probabilmente, data l’uscita di scena sensata e memorabile della stagione 1, il personaggio di Eddie meritava di essere risparmiato e tutelato. Non soddisfatto, il team di sceneggiatori ha probabilmente pensato che occorresse spremere lo show fino alla fine, riportando in scena un personaggio che aveva già fatto il suo corso. Peccato che questo non giova certamente alla trama orizzontale della serie.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“A New World, Part Three” non è la puntata più debole vista finora, tuttavia non riesce nemmeno a preparare il terreno per un finale di serie soddisfacente e coeso. Ormai le speranze sono riposte tutte in un misero episodio finale che, indipendentemente da come andrà, dovrà darsi da fare per rimettere insieme i cocci di un vaso ormai frammentato da anni.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.