Episodio che funge da “gemello” per il precedente “Part One“. Questa volta però ad essere protagonisti sono i restanti membri del Team-Flash di cui vengono mostrati gli attimi esatti che precedono la scomparsa di Barry fino al ritorno di quest’ultimo nella “solita” realtà.
E come tutti gli episodi “Team-Flash-centrici” non c’è da aspettarsi una grande qualità di episodio, non fosse altro che questi non riescono proprio a discostarsi più di tanto dallo stereotipo del personaggio che si portano appresso.
Così, anche in questa puntata di The Flash i nostri non tradiscono le aspettative al riguardo, con l’unica eccezione della trama orizzontale del dottor Gilmore (Rick Cosnett), finora miglior character presentato in questa ultima quadrilogia del velocista targato DC-The CW.
TRAPPOLA PER TOPI E KHIONE-GESÙ
Anche perché l’altra storyline orizzontale rilevante per l’episodio, quella che vede come protagonista Khione (ennesima reincarnazione di Danielle Panabaker), non riesce proprio ad appassionare. E dire che, come idea in sé e ritmo narrativo mostrato, non sarebbe poi così male.
L’idea iniziale parte da una struttura abbastanza classica, si tratta in pratica di un vero e proprio giallo whodunit.
Ci sono dei personaggi (il Team-Flash) messi tutti insieme in un luogo chiuso e una misteriosa presenza che, ad uno ad uno, cerca di ucciderli o eliminarli in qualche modo. Un giallo di Agatha Christie ma in versione supereroistica e fantascientifica insomma.
Con la differenza che a fare da detective nonché risolutrice di tutta la vicenda c’è, per l’appunto Khione (coadiuvata da Chester/Watson, che a dirla tutta non è proprio una garanzia).
La problematicità del tutto sta proprio nel character di Khione poiché, in questo episodio si scopre che questa ha ben più di un superpotere, cosa passata inosservata in tutti i precedenti episodi. E non sono superpoteri da poco dal momento che sa far “resuscitare” le persone (facendole diventare “vegetali”) e ridurre i corpi in polvere per poi ricostruirli da capo. Una sorta di “Gesù Cristo 4.0” insomma, che risolve tutto in due secondi, risultando un personaggio decisamente più antipatico e piatto di quanto non risultasse già in precedenza.
VERSO IL FINALE
Tutti gli altri character presenti fanno poco più che una comparsata, e in generale il loro apporto nella vicenda è pressoché nullo. A cominciare dalla Speed Force (Michelle Harrison) che, come spesso succede, compare in questo show un po’ così de botto senza senso. La sua unica funzione in pratica è quella di motivatrice per la protagonista (dal momento che ormai è più Khione la vera eroina dello show che non Barry).
Gli altri personaggi si limitano a fare le “vittime” del giallo che viene messo in scena. E la prima, non a caso, è Allegra, personaggio che in questa stagione sta facendo veramente poco, anche se tale scelta è giustificata dal fatto che qui Kayla Compton è anche regista dell’episodio (e come prima prova da regista va detto che, a livello tecnico, l’episodio non è realizzato male).
Per il resto tutta la puntata funge da mero pretesto per arrivare al ricongiungimento con Barry e anticipare la futura nascita di Nora dal momento che l’episodio si chiude con la “rottura delle acque” per Iris.
CONCUSIONI
A livello di ritmo narrativo non si può certo dire che l’episodio non funzioni. Il tutto viene confezionato per non far mai cadere l’attenzione dello spettatore, e fra il “giallo della porta chiusa” ai Laboratori Star, la scoperta dei poteri di Khione e l’arrivo imminente di Nora, è chiaro che “Part Two” sia tutto tranne che un episodio statico.
Ma la risoluzione finale e la piattezza dei personaggi mostrati fanno ben presto smorzare tutto l’entusiasmo, e se non fosse per la scena finale con la scoperta della “vera” identità del dottor Gilmore, ci sarebbero ben pochi motivi per procedere nella visione. Il “gemello” di Part One si rivela quindi peggiore del precedente, anche se rilascia un certo hype per il finale di stagione. Si spera dunque che, da ora in poi, sia tutto in crescendo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Episodio che prosegue sulla scia del precedente, mostrando quello che succede al resto del team-Flash nel momento in cui il protagonista scompare. Idea buona così come la scrittura che segue un climax di suspense crescente. Peccato che il Team-Flash senza Barry sia praticamente inutile e l’unica sotto-trama degna di nota rimane così quella di Edward Thawne, purtroppo messa perennemente in secondo piano.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
4
Nessun voto per ora
Tags:
Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!