The Flash 9×13 – A New World, Part FourTEMPO DI LETTURA 5 min

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The Flash 9x13The Flash è (finalmente) terminata. Dopo nove lunghissimi anni, la corsa dapprima vivace e gioiosa e poi lenta ed affannosa di Barry Allen e del Team Flash è arrivata ad un traguardo finendo per trascinarsi sui propri gomiti in un doloroso quanto agognato finale.
Il finale della serie con protagonista Grant Gustin trascende però la mera serie tv e trascende anche l’intero Arrowverse (dando per scontato che Superman & Lois non prosegua anche se ufficialmente si svolge in un altro universo narrativo) visto che coincide con un cambio societario ben più grande della The CW che, ora che ha cambiato proprietario, ha optato per l’abbandono di serie tv costose, rifugiandosi nell’acquisto di prodotti già andati in onda in Canada (Son Of A CritchRun The Burbs, MoonshineFamily Law) o in altri Paesi tipo l’Australia (Bump).
A distanza di undici anni dalla messa in onda di quel “Pilot” che portò sul piccolo schermo Arrow e lanciò inconsciamente un’epoca per il più piccolo canale generalista, ecco che “A New World, Part Four” svolge esattamente il ruolo opposto e mette giù l’ultima pietra di questo universo che, oggettivamente, ha fatto sicuramente la storia del piccolo schermo dello scorso decennio. Nel bene e nel male.
In questo specifico caso, e a differenza della conclusione sicuramente più decente di Arrow, purtroppo ci si trova di fronte a 42 minuti veramente discutibili che affrontano con una banalità disarmante dei villain praticamente invincibili in passato e sciorinano una serie di situazioni che fanno rabbrividire anche il fan più sfegatato. Tutto ciò tra l’altro provando ad offuscare questo disgusto con una serie di guest star che fa sicuramente piacere rivedere, ma che a posteriori si saranno certamente pentite di aver accettato.

VILLAIN CAZZUTI VS SUPEREROI IMBARAZZANTI


Piccola premessa prima di cominciare con la distruzione di ogni aspetto di questo series finale: nell’ambito del mondo supereroistico, c’è una regola non scritta secondo cui i villain sono sempre più forti del supereroe che stanno sfidando, salvo poi soccombere o grazie ad un power-up o grazie ad un sacrificio estremo di quest’ultimo.
Fatta questa doverosa premessa (tra l’altro visibile in qualsiasi stagione di The Flash) si può quindi affrontare un’imbarazzante questione ovvero lo scontro teoricamente impari sulla carta e a favore dei villain che si ritrovano loro malgrado sconfitti nei seguenti combattimenti:

  • Zoom vs Khione & Chillblaine
  • Savitar vs XS
  • Godspeed vs Virtue Cecile
  • Reverse Flash vs Allegra
  • Cobalt Blue vs Flash (& Jay Garrick).

Una serie di scontri finita 0-5 per i padroni di casa che urta l’intelligenza dello spettatore medio che si sente preso in giro sia dalla rapidità che dalla gestione dei combattimenti. Qui non si sta nemmeno cercando di trovare un po’ di razionalità ma viene da sè che il già scarso realismo scenico viene messo a dura prova in ogni occasione, forse la peggiore tra tutte è vedere un Eobard Thawne massacrato in due colpi da una Allegra Garcia che fino alla scorsa puntata era un character di serie C. Per non parlare di come XS scappi alla morte di Savitar per poi infliggergli la stessa sorte oppure di come un’attempata Cecile abbia sconfitto in tutina di latex una serie di Godspeed senza nemmeno venire colpita mezza volta. Da notare poi il ruolo fondamentale di Chillblaine nello scontro con Zoom che forse fa da sostegno morale a Khione, forse.
Quindi nonostante le premesse per uno scontro epico fossero lì a disposizione, Eric Wallace e Sam Chalsen riescono a sbagliare tutto annichilendo le figure di tutti i villain di The Flash nel modo più deprecabile possibile, il tutto solo per potersi permettere 20 minuti di tempo per dare il vita a festeggiamenti, proposte di matrimonio e fulmini sparati al cielo per creare nuovi speedsters. Scelte che non meritano nemmeno di essere commentate.

LA NECESSITÀ DI UN HAPPY ENDING


Grant Gustin in un’intervista recente aveva espresso il suo disappunto circa il finale della serie, tra l’altro spoilerando senza troppe remore il fatto che Flash non sarebbe morto. Un mancato sacrificio che non era andato giù al protagonista della serie ma che, visto il modo in cui è stata scritta la sceneggiatura di questo series finale, è probabilmente l’unica scelta giusta fatta da Wallace.
La gestione della serie da parte di Wallace è sempre stata intorno alla necessità di far prevalere la forza dell’amore e dell’armonia sopra tutto e tutti. Un messaggio che va sempre bene per fuggire dalla realtà che si può constatare ogni giorno nei telegiornali, ma che può risultare molto stonato in un prodotto supereroistico dove viene utilizzata come arma per far ravvedere ogni possibile villain. Ma tant’è, questa non è una novità e quindi anche il cambio d’opinione repentino di Eddie Thawne arriva prevedibilmente visto che Flash, come al solito, non è in realtà in grado di sconfiggere il villain di turno. Niente di nuovo sotto il sole.
Tutto però scorre fin troppo liscio, non c’è quella fatica che porta alla vittoria, non c’è quel combattimento che fa rimanere tutti col fiato sospeso, ma non c’è nemmeno l’ambizione di farlo perchè tutto ciò che conta per Wallace è affrettare il passo per concedersi metà puntata di sorrisi, baci, abbracci e lieti fini. Non proprio ciò che si avrebbe voluto vedere da un series finale che chiude un intero universo durato undici anni.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • È finita qui. Per sempre.
  • Scontro imbarazzante e debilitante sotto ogni punto di vista per tutti i villain
  • Frettolosità generale
  • Happy ending forzatissimo
  • Creazione di nuovi speedsters: ma perchè?

 

Era difficile fare peggio di quanto già ci si aspettasse eppure Eric Wallace ci è riuscito: complimenti e grazie per aver rovinato anche l’ultima possibilità a degli spettatori che hanno resistito 9 anni per vedere questa deprecabile conclusione. Sentirsi offesi è l’unico sentimento concesso.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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