The Recruit 1×01 – I.N.A.S.I.A.L.TEMPO DI LETTURA 4 min

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The Recruit 1x01 recensioneOltre la produzione mainstream, Netflix ha deciso di puntare su altri cavalli di battaglia per garantirsi il suo personale pubblico. Tra questi spicca sicuramente la creazione di un volto da associare alla piattaforma e che riesca, allo stesso tempo, a catturare l’interesse di quella fetta di spettatori più giovani a cui il colosso streaming sembra puntare maggiormente.
A svettare in questa descrizione vi è l’attore Noah Centineo, personaggio che ha ottenuto grandi riconoscimenti nel panorama Netflix grazie alle sue interpretazioni nelle romantic comedy “Tutte Le Volte Che Ho Scritto Ti Amo”, “Sierra Burgess É Una Sfigata” e “The Perfect Date”. Prodotti originali Netflix e destinati ad un pubblico teen che ha sicuramente favorito l’appeal per il suo interprete principale. Non che Noah Centineo non si sia messo alla prova in altri frangenti dato che, oltre ad essere ricordato come uno dei volti principali della serie The Fosters, è recentemente apparso anche nei panni di Atom Smasher nel film della DC Black Adam. Tuttavia, è innegabile come Netflix abbia voluto cavalcare l’onda delle succitate romantic comedy e portare al passo successivo il suo protagonista.
The Recruit è infatti una serie completamente cucita addosso a Noah Centineo, un esperimento messo in atto da Netflix per comprendere le capacità camaleontiche dell’attore e vederlo impegnato in ambiti differenti. Per farlo si è deciso di partire dal genere spy-adventure.

BENTORNATA SPY-STORY


Le spy-stories sono state un genere ampiamente utilizzato nei decenni passati, lasciando impronte importanti nella tv dei primi anni 2000. Da Alias a Chuck, da Homeland a The Americans solo per citarne alcuni, questi prodotti si sono differenziati tra chi ha fatto della serietà della storia il suo punto focale e chi, invece, ha preferito un approccio meno serioso, aggiungendo spunti comedy.
Con gli ultimi anni che hanno visto il genere spy-story messo prepotentemente da parte, Netflix sceglie di riportarlo in vita in una veste decisamente più leggera. Serie creata da Alexi Hawley, The Recruit rientra a pieno titolo nella descrizione di spy-adventure e comedy-drama, seppur dopo la sola visione del pilot ad emergere maggiormente sono gli elementi più umoristici. Un fattore che delude un po’ chi si approcciava al prodotto con quel senso di nostalgia per show simili del passato e la voglia di lanciarsi in una spy-story ben definita a livello narrativo ed emotivo.
A livello di trama la costruzione fatta di intrighi, sotterfugi e segreti di stato non manca di certo, lasciando aperta una buona possibilità di storia da sviluppare negli otto episodi totali che compongono questa stagione. Tuttavia, la semplicità d’azione che permea tutto il pilot non permette di catalogare la serie come qualcosa di più di un semplice intrattenimento.

AVVOCATO, NON SPIA


La serie con Noah Centineo non sembra prendersi troppo sul serio, mettendo in primo piano situazioni surreali e un protagonista fin troppo ingenuo per permettere alla storia di raggiungere un certo peso narrativo.
Protagonista della trama è Owen Hendricks, un avvocato da poco approdato alla CIA che nella sua prima settimana di lavoro si ritrova invischiato in un intrigo di stato più grosso di lui. Il primo episodio presenta sin da subito Owen alle prese con una situazione di spionaggio, per poi tornare indietro di due settimane e far partire da lì il vero e proprio racconto, mostrando le dinamiche cha hanno portato il protagonista a cacciarsi in quel determinato contesto. Un contesto che parte da presupposti fortemente casuali, presentati e sviluppati in maniera così ingenua e superficiale che l’intero costrutto ne guadagna semplicemente una caratteristica surreale.
Da un certo punto di vista, il tutto può così essere considerato come un piacevole diversivo per rilassarsi davanti ad una serie tv leggera e senza impegno. Tuttavia, alla lunga, l’esagerazione di alcune situazioni inerenti “l’incapacità” del protagonista rischiano di stancare per la loro ripetitività e mancanza di incisività.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Noah Centineo se la cava bene nel ruolo affidatogli
  • Le storie di spionaggio riescono sempre ad attirare una certa curiosità riguardo il loro sviluppo
  • Fin troppo lato comedy
  • Le situazioni surreali e l’esagerazione di alcune dinamiche, oltre all’estrema ingenuità del protagonista, alla lunga possono stancare 

 

The Recruit appare una serie che non vuole prendersi sul serio ma mira essenzialmente al ruolo di mero passatempo. Di sicuro il fattore maggiormente a favore dello show sarà la presenza di Noah Centineo per tutti i suoi fan. Per gli altri, lascia il tempo che trova.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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