Quasi 5.000 anni dopo essere stato conferito con gli onnipotenti poteri degli dei egizi e imprigionato altrettanto rapidamente, Black Adam viene liberato dalla sua tomba terrena, pronto a scatenare la sua giustizia nel mondo moderno. |
Tutto ciò che riguarda l’universo DC al cinema è nebuloso. Negli anni si sono succeduti progetti su progetti, spesso irrealizzati o stravolti, che hanno minato la credibilità di quel che sarebbe dovuto essere, col senno di poi, il DC Extended Universe. Leggasi come: la più credibile concorrenza all’egemonia Marvel. Tuttavia, scelte scellerate in casa Warner hanno portato a realizzare ottimi film (The Batman) standalone, ma soprattutto prodotti veramente scarsi come Justice League (con tutto il caso “Snyder Cut” annesso) o Wonder Woman 1984, capaci di stroncare un universo narrativo.
Black Adam potrebbe essere quindi il simbolo di una ventata d’aria fresca. Non tanto per il film in sé, che di fresco ha veramente poco, ma per la scena mid–credit (che da sola batte l’intero film) e le implicazioni future. Anche considerando le ultimissime notizie che hanno visto la nascita dei DC Studios, con a capo la coppia James Gunn/Peter Safran, ovvero le menti dietro le ultime chicche del DCEU come The Suicide Squad e Peacemaker.
Per il resto, Black Adam rimane un progetto iper-“The Rock-centrico”, con qualche buono spunto e momenti di spettacolo visivo, ma troppo poco per strappare anche una sufficienza risicata.
NON È UN EROE
Black Adam è un film nato vecchio. Era il 2014: per la DC usciva il controverso L’Uomo d’Acciaio, per la Marvel il successo dei Guardiani della Galassia (James Gunn che ritorna) e Dwayne Johnson veniva annunciato come interprete del super-villain di Shazam!, Black Adam. Moltissime cose sono cambiate da allora ma il progetto su Black Adam non è mai morto del tutto, fino ad arrivare ad avere una produzione vera e propria nel 2020. Poteva un progetto così travagliato e riscritto rivelarsi un buon film? Certo, visti i numerosi esempi. Tuttavia non è il caso di Black Adam, dati i numerosi problemi che affliggono la visione di un prodotto anche piuttosto godibile ma fin troppo posticcio e “plasticoso”, persino per gli standard supereroistici.
La regia di Collet-Serra, collega affezionato di Johnson dopo Jungle Cruise, è alquanto anonima, venendo sopraffatta dagli slow-motion e dai virtuosismi di camera di “Snyderiana” memoria. Dal punto di vista visivo, Black Adam sembra essere proprio un prodotto del cosiddetto “Snyderverse”, con i contrasti marcati, i toni blu scuro e gli effetti bokeh ad oscurare una scenografia cupa e perennemente nuvolosa. Sarebbe anche giustificato dal fatto che il protagonista “non è un eroe“, ma The Rock fa The Rock anche mentre fa Black Adam, con i suoi sorrisetti a stemperare il personaggio crudele che interpreta, rovinando tutto il set-up costruito dai character che gli sono attorno.
JUSTICE SOCIETY OF AMERICA
Forse il più grande pregio di Black Adam è stato introdurre sul grande schermo la Justice Society of America. Il super-gruppo, alternativo alla ben più nota Justice League, in questa versione è formato da Carter Hall/Hawkman, Kent Nelson/Dottor Fate, Maxine Hunkel/Cyclone e Albert Rothstein/Atom Smasher.
Soprattutto nel primo atto le dinamiche introduttive dei vari membri della JSA funzionano molto bene. Gli interpreti, Pierce Brosnan su tutti ma anche un Noah Centineo molto divertente, sono in parte e allo spettatore non pesa vedere così tante facce nuove senza conoscerne il background. I superpoteri sono ben resi su schermo e riescono a differenziare sin da subito i vari supereroi, ma è impossibile che lo spettatore non colga alcune somiglianze con altri supereroi già noti, con il banale vantaggio di essere apparsi prima al cinema.
Le stesse belle parole non possono essere spese per il gruppo di co-protagonisti di Kahndaq (nazione immaginaria del Medio Oriente in cui è ambientato il film). Mentre il piccolo Amon riesce a ben figurare ricordando vagamente dinamiche viste funzionare in Shazam!, non si può dire lo stesso della madre Adrianna e di tutti gli altri. I personaggi risultano abbastanza piatti, al servizio della trama dei cazzotti di Black Adam. I combattimenti sono spettacolari per coreografie e scale di distruzione, ma la regia spinge fin troppo la mano sulla CGI, ottenendo l’opposto dell’effetto sperato.
COSA RESTA (DI KAHNDAQ)
Complice anche un terzo atto che arriva a sorpresa, a causa di un inusuale ritmo al montaggio, lo spettatore arriva stanco al finale del film. Le continue dimostrazioni di forza di Dwayne Johnson, rallentate ogni due per tre, fanno il paio con la caratterizzazione ballerina di Black Adam. Un personaggio che non è un eroe, non vuole essere un guardiano per Kahndaq, a tratti ricorda un Terminator che vuole solo proteggere la sua gente, altre volte invece appare compiaciuto della sua onnipotenza. Nemmeno i due colpi di scena del terzo atto, ampiamente annunciati, riescono a dare il colpo di coda ad una pellicola vuota e utile veramente solo per arrivare alla scena a metà tra i titoli di coda.
Black Adam è il classico film da incassi al box-office e nulla più. È la dimostrazione che DC mantiene le promesse, con un progetto annunciato quasi dieci anni fa, ma anche un’esaltazione spudorata della figura di Dwayne Johnson e il suo star-power. La pellicola gode di numerosi problemi, a partire dall’ambientazione unica, trattenendo lo spettatore per due ore tra la polvere di Kahndaq, in un clima perennemente nuvoloso. Ci sono un paio di chicche per i fan degli ultimi lavori in casa DC di James Gunn, quasi a voler annunciare una strada da seguire per il futuro. E a proposito di futuro, tutte le speranze sono riposte nella scena mid-credit, tra colori un po’ più chiari e qualche nota famosa.
It’s been a while since anyone’s made the world this nervous. Black Adam. We should talk.
TITOLO ORIGINALE: Black Adam REGIA: Jaume Collet-Serra SCENEGGIATURA: Adam Sztykiel, Rory Haines, Sohrab Noshirvani INTERPRETI: Dwayne Johnson, Aldis Hodge, Pierce Brosnan, Noah Centineo, Sarah Shahi DISTRIBUZIONE: Warner Bros. DURATA: 124′ ORIGINE: USA, 2022 DATA DI USCITA: 20/10/2022 |