Un Amore 1×01 – 1×02 – Episodio 1 – Episodio 2TEMPO DI LETTURA 5 min

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Via, via, vieni via di qui, niente più ti lega a questi luoghi, neanche questi fiori azzurri…
(Via Con Me di Paolo Conte, sigla e leitmotiv di tutto lo show)

“Tratto da un’idea di Stefano Accorsi” è una di quelle frasi che fa alzare immediatamente il sopracciglio e l’attenzione per lo spettatore di Sky Italia, già abituato ad altre idee simili iniziate bene ma finite in maniera abbastanza dimenticabile.
Questo Un Amore, a livello di idea, sembra partire anch’esso nel modo giusto, non fosse altro per il fatto di aver individuato il periodo giusto in cui uscire (è un drama romantico in pieno San Valentino) e il mood e target giusti per farlo, dal momento che, alla base, c’è sempre la nostalgia verso gli anni ’90 e il tema della crisi di mezz’età che evidentemente (almeno dai tempi di Muccino) ha una certa presa su un determinato tipo di pubblico. Ma, a ben vedere, presenta anche alcune problematiche di fondo che la rendono una serie tv sì attraente ma anche già abbastanza dimenticabile.

UNO “SLIDING DOORS” RIUSCITO A METÀ


I protagonisti della storia sono Anna e Alessandro. Si conoscono da giovani per caso durante un’interrail in Spagna. Nonostante siano praticamente due sconosciuti iniziano a fare amicizia e a provare anche qualcosa di più l’uno per l’altro. Per vari motivi però sono costretti poi a dividersi, con la promessa però di continuare a scriversi a distanza negli anni tramite delle cartoline.
Fino a che, un giorno, Alessandro scopre che la madre è malata e questo lo porta a tornare nella sua città natale, Bologna, in cui vive anche Anna, decidendo così di rompere la promessa che si erano fatti anni prima. Manco a farlo apposta questo fa riaccendere la passione fra i due, soprattutto perché anche Anna è da tempo in crisi con il proprio marito e la propria famiglia in generale.
Questa la premessa su cui muove lo show che vede alla regia Francesco Lagi già esperto di drama sentimentali e, soprattutto, adolescenziali (è lo stesso regista di Summertime).
E, in effetti, queste prime due puntate colpiscono soprattutto per la struttura narrativa e per l’effetto-vaporwave che coinvolge soprattutto le sequenze “storiche” ambientate nel 1996. L’escamotage (per quanto forse ingenuo) delle riprese con una vecchia cinepresa restituiscono un bell’effetto-nostalgia, così come la scelta dei viaggi interrail (una pratica che, in effetti, sta cadendo sempre più in disuso) dando proprio l’idea di un viaggio in un’altra epoca storica.
Viceversa, le sequenze “odierne” risultano forse un po’ troppo costruite, ma in maniera un po’ raffazzonata, causa anche degli escamotage narrativi e alcuni plot twist che rasentano il ridicolo (tutta la parte finale di “Episodio 1” è alquanto telefonata dall’inizio).

CAST “VECCHIO” E “GIOVANE”


Un Amore 1x01D’altra parte, la stessa idea di base di due persone che non si vedono per degli anni e che si scrivono solo cartoline (forse gli unici rimasti nel 2024 d.C.) salvo poi ritrovarsi così facilmente, e per pura causalità, appare sì molto romantica, ma anche molto fantascientifica.
Tutto questo immenso pilot iniziale diviso in due episodi non è niente di più che un enorme scusa per far andare avanti la trama in una certa direzione. Il che andrebbe anche bene se non fosse che si sarebbero potute inventare mille altre soluzioni per arrivare a questo punto, senza cadere in così tanti dialoghi banali e retorici che purtroppo sono presenti in quasi tutte le scene.
Un’intera sequenza che si salva, per fortuna, grazie alla bravura dei propri interpreti, in particolare dei due co-protagonisti, Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti, capaci comunque di dare spessore e tridimensionalità ai rispettivi character nonostante una trama, per certi versi, raffazzonata. Allo stesso modo anche tutto il resto di comprimari (fra cui comunque figurano attori di un certo spessore come Ottavia Piccolo e Alessandro Tedeschi). Fra questi vanno segnalati certamente i “giovani” Anna e Alessandro (Beatrice Fiorentini e Luca Santoro) che, benché esordienti, risultano ottimali per i rispettivi ruoli nonché sorprendentemente simili alle controparti “adulte” (in questo caso va fatto un plauso più al director casting dunque).

CONCLUSIONI


Non è un caso, infatti, se Un Amore risulta riuscito solo a metà, con la sola parte-flashback che risulta pressoché credibile e, di fatto, è l’unica che tiene in piedi tutto lo show (anche se, in alcune scene, comunque si avverte l’effetto-soapish). Non fosse altro per il fatto che in questa sequenza c’è un effettivo climax di suspense che tiene incollato lo spettatore dal momento che ancora non è ben chiaro il motivo per cui i due, ad un certo punto, hanno smesso di vedersi per così tanto tempo. Il viaggio dei due giovani, che ad ogni tappa imparano a conoscersi sempre di più, è un buon escamotage per tenere incollato lo spettatore e creare così un buon ritmo narrativo intervallandolo con le scene nel presente.
Le quali, invece, difettano di un ritmo molto più allungato inutilmente e danno spesso l’idea di perdersi su sé stesse, con dialoghi che vorrebbero essere profondi ma che, in realtà risultano più che altro descrittivi (e perciò inutili) e con situazioni che sono già viste e riviste in altrettanto innumerevoli fiction italiane dello stesso genere.
Un’occasione sprecata dunque per creare qualcosa di nuovo, mentre quello che ne viene fuori è purtroppo un usato più che sicuro.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia “vintage” e location
  • Suddivisione dei piani temporali e ritmo narrativo
  • Idea di base è abbastanza ridicola (con buona pace di Stefano Accorsi)
  • Alcuni plot twist sono veramente troppo costruiti

 

Un Amore è la nuova serie italiana di Sky “tratta da un’idea di Stefano Accorsi”. Un prodotto nato apposta per uscire nel periodo di San Valentino, con una trama che ammicca continuamente alla nostalgia per gli anni ’90 e le conseguenti crisi di mezz’età. Prodotto buono, visto il genere narrativo scelto, ma non è che se ne sentisse proprio la necessità.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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