A più di due anni di distanza torna sulla HBO, The White Lotus questa volta ambientato in Thailandia (Four Seasons) a discapito del Giappone, la scelta iniziale di Mike White, per una mera questione economica. Forse per l’ambiente meno attinente a qualcosa di conosciuto, forse per il ritorno ad una esoticità che era mancata nella seconda stagione, fatto sta che questo terzo ciclo narrativo profuma di ritorno al passato.
Per i personaggi, progressivamente presentati superficialmente all’interno della puntata, ci sarà ampio spazio nei prossimi sette episodi, ma è l’impatto iniziale e la location a calamitare l’attenzione fin da subito; oltre che la consueta costruzione della opening che presenta nuovamente un flashforward (di una settimana) con sparatoria in corsa si arriverà nella maniera più confusa, imprevedibile e surreale possibile. O, quanto meno, questo era quanto era accaduto con le prime due stagioni.
I NUOVI OSPITI
Il gruppo di turisti in arrivo al resort è il consueto nucleo disomogeneo di persone.
C’è la giovane e solare Chelsea (Aimee Lou Wood, vista in Sex Education) con il suo scorbutico fidanzato più anziano, Rick (Walton Goggins, recentemente visto in Fallout), inspiegabilmente infelice. Ci sono i Ratliff, una famiglia del sud degli Stati Uniti (il capo famiglia è Jason Isaacs). E ci sono Jaclyn (Michelle Monaghan), Kate (Leslie Bibb) e Laurie (Carrie Coon), amiche d’infanzia in viaggio per una reunion; senza dimenticare Timothy (Jason Isaacs) che pare essere coinvolto in qualche losco affare legato ad un fondo e al governo del Brunei.
Ogni gruppo di viaggiatori presenta dinamiche e tensioni che sicuramente verranno portate a estremi inquietanti nei prossimi episodi. I pargoli della famiglia Ratliff sembrano celare ben più di qualche lato perverso; mentre resta ancora un mistero l’irritabilità di Rick, collegata alla non presenza del proprietario del resort.
Il gruppo di amiche, con una Carrie Coon messa in disparte tra le tre, è un’altra grossa dinamite pronta ad esplodere. A fare da filo di collegamento con le precedenti stagioni ci sono ben due volti: il primo era noto, Belinda (Natasha Rothwell) è arrivata dal resort delle Hawaii per imparare qualche nuova tecnica in campo di massaggi; il secondo trait d’union è Greg, il fidanzato di Tanya (Jennifer Coolidge) che ha successivamente attentato alla vita della donna. Un aspetto interessante sarà quello di collocare temporalmente questa stagione: si tratta di un racconto che si colloca successivamente alla scorsa stagione (e quindi Tanya è già morta) oppure il piano per eliminarla deve essere ancora ordito e quindi si colloca dopo la prima?
Questo sarà un aspetto molto interessante, soprattutto per una possibile comparsata proprio di Jennifer Coolidge, se proprio fosse necessario.
NIENTE CONCIERGE DI SPESSORE ANCHE QUESTA VOLTA
Come di consueto The White Lotus si appoggia ad un cast molto ampio, diversificato e complesso: le problematiche che per ora sono state semplicemente abbozzate prenderanno il sopravvento nel prosieguo della stagione, c’è da esserne certi.
Anche per questa stagione sembra essere assente una figura convincente di raccordo all’interno del resort, esattamente come era stato per la seconda stagione: Sritala e Fabian, da questo punto di vista, non hanno minimamente convinto in questa prima puntata. C’è chiaramente ampio spazio di manovra, ma le premesse da questo punto di vista non sembrano essere quelle più rosee.
Può anche essere che la struttura di questa terza stagione sia stata pensata senza una figura che faccia da collante, una scelta che giustificherebbe il fatto che ogni ospite ha il proprio tutor/mentor all’interno del resort. Se sarà una scelta valida si scoprirà solo nel lungo periodo, tuttavia.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La vacanza al White Lotus in Thailandia si preannuncia decisamente molto lunga: gli ospiti hanno da poco fatto check-in.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.