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Io sono ancora qui recensione
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I’m Still Here – Io Sono Ancora Qui

Un gran bel film, giustamente candidato sia come Miglior Film che come Miglior Film Internazionale. E gran parte del merito va sicuramente a Fernanda Torres che si prende sulle spalle l'intera pellicola.

4.8
(4)
Brasile, 1970. Rubens Paiva è un ingegnere che viene “fatto sparire” dalla dittatura militare instauratasi nel Paese. Tocca alla moglie, Eunice Facciolla, intraprendere una lunga e dura battaglia per ottenere giustizia e verità. Il tutto mentre deve occuparsi di crescere cinque figli. Da una storia vera.

Il film brasiliano Ainda Estou Aqui giunge alla notte degli Oscar 2025 con ben tre candidature: Miglior Film, Miglior Film Internazionale e Miglior Attrice Protagonista a Fernanda Torres. Certo, è stato meno chiacchierato e pubblicizzato rispetto a un Emilia Pérez, tanto per dire, ma anche lui ha una sua ricca storia alle spalle.
Il soggetto è tratto dal libro di Marcelo Rubens Paiva, figlio del desaparecido al centro della storia e della coraggiosa Eunice. Il regista Walter Salles, già famoso per il film Central Do Brasil, si è preso molto a cuore la vicenda. In gioventù, infatti, era vicino di casa della famiglia Paiva.
Per alimentare il lato più gossip, inoltre, la protagonista è Fernanda Torres. Nella vita reale, è figlia di Fernanda Montenegro che qui interpreta il ruolo di Eunice ormai molto anziana. La Montenegro è stata la prima attrice latinoamericana a essere candidata al un Oscar, proprio con Central do Brasil, nel 1998. Quell’anno, però, vinse Gwyneth Paltrow con Shakespeare In Love, quel film definito da molti “sopravvalutato”, “troppo prelibato, troppo finto”.

Non ha mai provato dispiacere per se stessa. Né voleva che noi provassimo dispiacere per lei. Non ha mai chiesto aiuto. Di recente, una nuova frase è entrata nel suo repertorio (…) una frase che esprime una gioia e un monito, nel caso qualcuno non lo avesse notato: io sono ancora qui.

RITRATTO DI UNA GRANDE DONNA


Venendo alla specifica materia del film, bisogna dare subito atto a regia, sceneggiatura e interpreti di aver saputo narrare una storia potente, di avere esplorato tutte le sfumature di una situazione tremendamente dolorosa e complessa senza mai sentire il bisogno di alzare la voce.
Eunice mantiene sempre grande dignità e compostezza, davanti al mondo intero, figli compresi. Addirittura, riesce a trasformare la rabbia per la gravissima ingiustizia subita in una spinta per laurearsi e diventare esperta di diritto degli indigeni della foresta amazzonica. La citazione sopra, tratta dal libro del figlio, esprime bene questo suo carattere. Piuttosto, è la luce a fare da commento, da indice della quantità di “bene” o di “male” presenti in ogni singola scena.
Le scene coi ragazzi alla spiaggia, ad esempio, sono piene di sole. Addirittura, sono proposte spesso come fotogrammi di vecchi filmini di famiglia, per dare al tutto un’ulteriore patina di ricordi e nostalgia. Nel buio più profondo si svolgono invece le scene ambientate nel luogo dove alcuni membri della famiglia Paiva vengono portati per essere interrogati dai militari. Luogo dove possono sentire le urla dei torturati.

LA PAROLA ALL’ACADEMY


Fernanda Torres si prende sulle spalle il film, un po’ come il suo personaggio si prende sulle spalle la famiglia e le conseguenze dell’ingiustizia di cui è vittima. Lo fa con gran classe e, come si diceva sopra, nessun bisogno di enfatizzare o esagerare l’enormità di quel che le è piovuto addosso.
In una gara a Miglior Film Internazionale (perchè il discorso è diverso per quanto riguarda la categoria Miglior Film) fra Ainda Estou Aqui ed Emilia Pérez, chi scrive vota per il film in oggetto. Non tanto per il contorno di gossip e polemiche con cui i due contendenti arrivano alla Notte degli Oscar, ma semplicemente perchè il musical “canticchiato” non le piace.
Nel film brasiliano, invece, il sottovoce aiuta lo spettatore a restare connesso alla narrazione di fatti già di per sé estremamente strazianti. Prova ne sia, senza spoiler, la scena sul finale, con il dialogo fra Marcelo e una delle sue sorelle. Poco prima, c’era stato un altro momento di emozioni surreali, dove sollievo e conforto, se così si possono chiamare, arrivano nel modo più inaspettato.


Insomma, Io Sono Ancora Qui si rivela film assai valido, al di là dei risultati che giungeranno il prossimo 2 marzo.

 

TITOLO ORIGINALE: Ainda Estou Aqui
REGIA: Walter Salles
SCENEGGIATURA: Murilo Hauser, Heitor Lorega
INTERPRETI: Fernanda Torres, Fernanda Montenegro, Selton Mello, Guilherme Silveira, Antonio Saboia
DISTRIBUZIONE: BiM Distribuzione 
DURATA: 137′
ORIGINE: Brasile, Francia 2024
DATA DI USCITA: 30/01/2025 (Italia)

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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