Revolution 1×15 – HomeTEMPO DI LETTURA 4 min

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Scrivo queste righe mentre i miei occhi stanno bruciando per quello che hanno appena visto. 40 minuti di stupro mediatico in cui sono stato costretto ad assistere a riprovevoli atti di recitazione che hanno suscitato sulla mia persona rabbia, indignazione e un paio di tentativi di suicidio per soffocamento con il cuscino a cui appoggiavo la testa. I miei occhi non riuscivano a non guardare ma
le mie mani facevano di tutto per non farmi continuare questa sofferenza. Ed ora eccomi qui in un momento in cui le mia dita fremono per poter insultare pesantemente chiunque lavori o abbia mai lavorato per portare in tv Revolution e nello specifico per sbranare vivo David Rambo (sceneggiatore di questo schifo), Eric Kripke e tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di un episodio terribilmente orrendo come questo. Spero possiate morire tutti lentamente e con atroci sofferenze perchè questa puntata è la sentenza definitiva che questa serie è pura spazzatura televisiva. Lo sapevo già ma sono recidivo e spesso troppo magnanimo…
Mai e ripeto mai avevo visto un episodio di un qualsiasi telefilm, comico o drammatico che sia, con più frasi fatte, sguardi languidi e momenti di silenzio messi così alla cazzo di cane da risultare più stucchevoli di un lavavetri al semaforo. L’abominio perpetrato dai personaggi e dagli sceneggiatori in questa “Home” è un reato che l’Aia riconoscerebbe e catalogherebbe sotto l’egidia di “crimine contro l’umanità”. Credete che esageri? Eccovi la definizione tratta dallo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale art.7 comma 1: la locuzione crimine contro l’umanità definisce le azioni criminali che riguardano violenze ed abusi contro popoli o parte di popoli, o che comunque siano percepite, per la loro capacità di suscitare generale riprovazione, come perpetrate in danno dell’intera umanità. Chiarito ciò possiamo andare avanti.
Sulla carta decidere di regalare metà episodio al Ciccione di Google è già un grave errore, sintomo che ancora gli sceneggiatori non hanno capito cosa funziona e cosa no, purtroppo l’errore si trasforma in catastrofe quando Zak Orth, il Ciccione di Google, comincia a rimanere attonito per diversi secondi mentre balbetta qualcosa o tenta di infondere tenerezza con il suo sguardo da “vi prego datemi altro cibo, non vedete che sto morendo di fame?”. Mr. Fat Google funziona solo, e ripeto solo, quando viene pestato a sangue da un cacciatore di taglie, scena che provoca in noi spettatori un momento di giubilo purtroppo troppo breve per attenuare il dolore provocato dal minutaggio precedente.
Come se non bastassero i 20 minuti dedicati all’inutile e tedioso Ciccione, il resto è un enorme boccone impossibile da deglutire perchè troppo farcito da immotivati dialoghi e battute fuori luogo. Non si salva niente e nessuno perchè il botta e risposta a senso unico tra Miles e chiunque gli rivolga la parola finisce sempre nel dimenticatoio, vedasi Charlie, e perchè Monroe non è assolutamente un villain carismatico e pericoloso come dovrebbe essere. Monroe è un bamboccione arrogante che si è impettito stando alle spalle del suo ex migliore amico nonchè compagno di ménage à trois Miles, un adulto nel fisico ma un bambino nella testa che non si sa nè come nè perchè gestisca una Repubblica da solo. Ricorda molto involontariamente anche Hitler per idee e modus operandi e questa non è certamente una cosa a suo favore, anzi.
Dispiace vedere come la pochezza della storia e l’altrettanto se non superiore bassezza degli attori riducano il tutto ad una recita scolastica di 5° elementare. Chiunque faccia parte del cast ne rimane contagiato e adegua il suo livello recitativo allo standard imposto dalla produzione; in questo senso è davvero triste vedere Mark Pellegrino ritornare come guest star nell’episodio peggiore di sempre, Mark trovati un altro show dove dimostrare quanto vali.
L’unico character che si salva è fatalità anche l’unico che non apre bocca e che rimane su schermo non più di 10 secondi, ovviamente parlo di Giancarlo Esposito e della sua mimica facciale. Anhce lui dovrebbe seguire Pellegrino verso altri lidi perchè qui la sua bravura è sprecata ed è come offrire del caviale ai maiali, non riescono ad apprezzare le sue qualità. Purtroppo però Esposito è anche l’unica motivazione che lo show ti lascia per continuare a subire abusi perchè il cambio di ruoli che si prospetta nel prossimo episodio lascia davvero con l’acquolina in bocca, se non altro per le varie vendette che vorrà attuare. La domanda però è questa e lascio a voi la risposta: vale la pena gettare 40 minuti della propria vita solo per essere delusi ancora dalla pochezza di cast e autori?

PRO:

  • Nessuno
CONTRO:
  • Tutto quello scritto sopra più varie imprecazioni

Nella storia di RecenSerie non è mai stato dato il voto più basso. Bene, direi che è giunta l’ora di assegnarlo a chi spetta di diritto. Kripke hai fallito miseramente.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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