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Salem, essendosi ormai presentata come una serie dalla forte caratterizzazione dark e dagli spiccati connotati splatter e sanguinolenti, trascina sempre più lo spettatore nella spirale di violenza e di tendenziosa cupezza della trama. La passata stagione era stata caratterizzata dall’antologico scontro tra stregoneria e potere ecclesiastico, quest’ultimo inizialmente rappresentato da Cotton poi sostituito da una figura ben più delineata e imponente quale è stato Increase: con la sua scomparsa e con l’allontanamento coatto da Salem del figlio, nessuna figura sembra porsi a difesa della cittadina dalle oscure presenze che hanno scatenato la peste. Proprio per tale motivo è la figura di Mary Sibley ad infastidire maggiormente gli aristocratici e potenti della cittadina: all’epoca, vedere il potere politico della città retto da una donna appariva quasi un sacrilegio, quindi è comprensibile lo sdegno provato dal signor Hathorne quando Mary cercò di porsi con decisione a capo del gruppo ristretto della città. Scomparso quindi un antagonista – pur tenendo in considerazione la ricomparsa di Cotton a Salem, ormai imminente – questa stagione presenta una sorta di alleato per il campo della stregoneria. Ai tempi, infatti, da parte della Chiesa cattolica due cose venivano bandite e poi catalogate come eretiche, con soluzione ultima il rogo: la stregoneria (vera o presunta che fosse) e determinate scoperte nell’ambito scientifico. I due campi vanno quindi accomunati e visti come alleati, pur essendo chiare e ben delineate le loro differenze. Il campo della scienza e con esso tutto ciò che ne deriva viene presentato all’interno della serie con la comparsa di un nuovo personaggio che da inizio stagione persegue la sua lotta contro la peste: Dr. Samuel Wainwright. Il caro dottore, che ricorda in un certo tal senso il maestro Qyburn di Game Of Thrones, afferma di possedere oltre le doti di medico, anche una certa conoscenza della scienza in quanto tale. Il personaggio, pur apparendo interessante, sembra esser costruito ed inserito nella trama solo con lo scopo specifico di venir utilizzato come possibile nuova infatuazione di Mary Sibley. O almeno questo è quello che gli sceneggiatori hanno presentato al pubblico in queste poche puntate iniziali.
L’episodio subisce un netto rallentamento per quanto concerne la trama.
La comparsa della contessa Palatine (Lucy Lawless) sembrava aver posto tutte le basi per una ben congegnata guerra tra streghe (con il pericolo di John Alden che incombe su tutte quante loro); purtroppo, almeno in questo episodio, la ramificazione di trama che si incentrava proprio sull’intervento della nuova strega a Salem, sembra esser messo in una fase di stallo. Nello scorso episodio si era fatto cenno ad una “fase di studio” di Mary, mantenendo le distanze dalla cittadina e dalla strega stessa, ma per una serie dall’azione sfrenata e coinvolgente come Salem la decisione di congelare così pesantemente la situazione è abbastanza destabilizzante.
Accantonati Mary e della sua nuova fiamma, non resta che far menzione del nuovo sanguinario John Alden che par esser diventato una macchina per uccidere streghe e stregoni: dopo essersi liberato della sentinella – nonché suo possibile aiuto – nello scorso episodio, in “From Within” l’uomo cattura e tortura un giovane stregone, di cui non era mai stata fatta menzione in precedenza (ma almeno qui rispetto a The Following non decidono di dedicargli l’episodio). Resta molto dubbiosa la scelta d’inserire un nuovo personaggio semplicemente per far numero ed ingrossare il gruppo di stregoni del paese: rimane retorica e lasciata in sospeso infatti la domanda a cui John Alden sempre si appella: “chi sono e quante sono le streghe di Salem?”
Il fatto che né nello scorso, né nel presente episodio questa domanda trovi risposta significa qualcosa? Sceneggiatori e produttori si riservano il diritto di cogliere di sorpresa il proprio pubblico oppure rappresenta una semplice mossa per poter tenere le proprie carte coperte e giocarle come si ha voglia?
Mercy Lewis, arsa viva nello scorso episodio, è ancora in vita ad appellatasi al padre per ricevere un aiuto; tuttavia, soprattutto allo stato attuale, non sembra essere in grado di poter competere con Mary, Anne o la contessa Palatine in quanto a potenza della stregoneria. Ed il nutrito gruppo di seguaci che la spalleggiavano è stato messo al rogo per direttissima, senza passare da alcun processo: quindi non potrà nemmeno farsi forte d’avere ai suoi ordini una schiera di aiutanti. Abbandonata e sola, Mercy sembra quindi tagliata fuori in questa gara di appalto nella quale sembra esser stata messa la cittadina. Qualcosa, tenendo in considerazione che la stagione è appena iniziata, cambierà certamente, ma bisognerà vedere quanto le carte verranno rimescolate.
La tagline della serie è proprio “Witch War” e questa guerra sarà indubbiamente l’elemento centrale e portante della stagione. Vedremo come saremo trasportati al suo interno e come sceneggiatori e produttori costruiranno la trama per permettere lo scoppio di questa oscura e magica guerra.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Avendo temporeggiato in questo episodio, c’è da aspettarsi dal prossimo qualche cambiamento? Nuovi efferati omicidi ci attendono?
Blood Kiss 2×02 | 0.38 milioni – 0.1 rating |
From Within 2×03 | 0.50 milioni – 0.1 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.