Salem copriva in passato diverse lacune che aveva nella sceneggiatura e nella fantasia degli autori, in generale, grazie soprattutto a trovate sceniche cariche d’effetto. L’effetto però certe volte non basta, ed ecco che si aggiungeva una buona dose di realtà. Realtà fisica, terrena, putrescente: nella scorsa recensione abbiamo trovato un simbolo di cui Salem si faceva portatore, ovvero lo Schifo (accomunabile all’Ignoranza e al Delirio). Quando però anche questo si fa da parte, è proprio allora che viene a mancare la specialità della casa, riservando a noi spettatori piatti ordinari, cucinati in maniera banale e scialba.
Preso di per sé il soggetto di questa seconda stagione non è niente di che: ad una minaccia strettamente locale della prima stagione sopraggiunge una minaccia esterna ben più pericolosa; segue messia satanico. Se a questo aggiungiamo che lo Schifo è andato diminuendo in funzione di soluzioni trash da film di bassissimo costo per la TV, è allora che capiamo che i pochissimi spettatori rimasti sono soltanto dei maniaci del controllo che non riescono ad abbandonare una serie.
Prendiamo una sequenza come esempio. John (dopo aver indossato il mantello dell’invisibilità, risolvendo il cliffhanger della scorsa settimana, con una improbabile luce blu) ferito viene medicato dal buon Cotton. John dice che Anne è una strega. Cotton abbandona immediatamente la medicazione e decide di andare a controllare. Si salutano in maniera gay/epica con un improvviso cambio di colonna sonora (brutta cosa il cambio improvviso di colonna sonora).
Per non parlare poi dei cambi nelle magie. In coerenza con lo Schifo, apparivano facce sfigurate, animali brutti o meno brutti, le streghe in trance prendevano posizioni strane e inquietanti. Ora possiamo tranquillamente assistere ad una porta che dopo avergli spruzzato sangue di tacchino svanisce come nel più vintage dei videogiochi. Perché non parlare poi dei rami degli alberi che nascondevano quella specie di condominio infernale dove erano nascoste una serie di sfigurate e brufolose streghe. Non commentiamo la prima che appare sotto forma di ragno perché è stata proprio una cosa malissimo bruttissima.
Anne è la figlia di Xena. Colpo di scena da commentare? No.
Tornando seri per un attimo, ma non per troppo, risulta ovvio come il netto calo qualitativo per uno show come Salem, che inizialmente poteva anche essere dignitoso, derivi dalla sua mancanza di orizzonti. I continui cambi di fronte sono chiari segnali di come gli autori stiano navigando a vista, utilizzando in maniere più che riciclate i personaggi che hanno a disposizione. Scene come l’inutilissima, quanto assolutamente non-sense, cambio di “nomina” al povero Isaac rendono anche l’idea di come certi personaggi e certe sottotrame siano in realtà servite puramente ad un aumento del minutaggio (e il dottor Wainwritgh? Qual è l’utilità finale del magistrato Hawthorne?) e quindi degli episodi da inserire nella stagione.
La fine dinamica del precedente episodio ci lasciava dubbiosi su che aumenti di adrenalina ci sarebbero stati negli ultimi due episodi della stagione (e della serie?). Senz’altro questo penultimo ci riporta con i piedi per terra (non che fossimo volati chissà dove) tracciando un clima statico e di studio che traghetta direttamente al cliffhanger, un po’ meno cliffhanger, di questa 2×12. Lo sviluppo che avrebbe portato John Alden Jr. a diventare un’incarnazione diabolica era senz’altro nell’aria, e nemmeno John Senior è riuscito a scongiurare la cosa con il suo impavido cuore da cecchino. Che tutto sommato un fucile serve a poco in una specie di casello dell’inferno frequentato da streghe + bambino indemoniato.
Il cliffhanger non-tanto-cliffhanger quindi ci porta alle porte dell’ultimo episodio, se di stagione o di serie è ancora da decidere. Una scelta verso questa seconda opzione potrebbe non essere così lontana da una ragionata realtà. Oltre all’evidente riduzione degli spettatori (300.000 persone: in tutti gli Stati Uniti solo la quantità di persone che più o meno costituisce la popolazione di Catania o di Bari, ha assistito a questi ultimi episodi) è indubbio che vi sia totale mancanza nel voler proporre una storia come si deve: con sviluppi interessanti, con coraggio scenico e soprattutto evitando di addentrarsi sempre di più in cliché sovrannaturali.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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On Earth As In Hell 2×11 | 0.31 milioni – 0.1 rating |
Midnight Never Come 2×12 | 0.32 milioni – 0.1 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.
NOn ho capito Sebastian in questo episodio…. Perchè Xena gli rifila una cinquina alla fine?
Non è bello da dire, ma non l'ho capito neanche io. Ahahahaha leggendo il tuo commento inizialmente ho pensato "chi è Sebastian?" Ti fa capire questa serie quanto mi prende…