Guardate la suggestiva immagine che abbiamo scelto per illustrare questa ultima recensione di Salem. Paragonatela ora con le altre immagini utilizzate, soprattutto quelle della precedente stagione. Fatto questo paragone avrete una perfetta sintesi di quale sia stata la parabola di questa serie. Una trama semplice, tanti effetti visivi tendenti al macabro e al grottesco, personaggi poco caratterizzati ma che servivano a fare il loro sporco lavoro, tutto questo con uno sfondo a base di lotte di potere tra streghe che non erano sacerdotesse del male, ma semplici fattucchiere che con due versacci facevano qualche oscuro trucchetto: questo insieme di fattori andava a costituire l’ossatura con cui Salem si è presentato in onda sulla WGN la scorsa primavera. Non sarebbe mai stato collocato nell’Olimpo delle serie tv, ma avrebbe rappresentato quel momento di diversione necessario, grazie anche alla sua collocazione tardo-primaverile, nel momento in cui gran parte delle serie più importanti, trasmesse durante l’anno, arrivava a conclusione.
Torniamo a guardare l’immagine sopra riportata. Si vedono diverse sfumature cromatiche e una cometa. Vedendo tale immagine si potrebbe pensare – che so? – a Once Upon A Time. No, è proprio Salem. Salem che ha fatto il passo più lungo della gamba introducendo una potentissima strega immortale il cui vero cadavere si trova in una cripta che in realtà non si è ben capito come funziona la cosa. Il figlio di Mary Sibley e John Alden è il diavolo che però è anche un bambino che però è cresciuto nei boschi e parla un inglese perfettissimo. Anne Hale era la ragazzina ingenua che non capiva niente e che in maniera sfigata finiva sempre a sperimentare le magie del papà e alla fine fa fuori tutti e si scopre che è una strega potentissima ma poi si innamora del prete ubriacone fregandolo con un incantesimo e poi si scopre che è la figlia di Xena e quindi dà da mangiare un topo al marito perché dice che i rospi non vanno più tanto di moda. Certo avanzavano alcuni personaggi: e quindi abbiamo Isaac che da appestato diventa vigilante innamorato di una che ha visto per sì e no un episodio e si trova guarda caso proprio nel vicolo dove c’è quella mattacchiona di Mercy la quale a sua volta non si sa perché per un sacco di episodi ce l’hanno fatta vedere arrostita quando poi serviva solo a procurare i bambini per l’aperitivo di Xena. Poi c’era Tituba che veramente in tutta la stagione boh, a parte una bella (e inutile) scena di fuoco con un incatenato John e una allegra citazione di Hitchcock per andarsene in gloria (trollata dal bambino satanico).
In tutto questo anche i personaggi principali ci fanno capire che tutto sommato non è che gli sceneggiatori ci abbiano totalmente azzeccato in questa stagione. L’impressione è che pur tracciando una storia che qualche senso l’aveva, e soprattutto che si collegava direttamente con il season finale della prima stagione, tuttavia tutti i personaggi sono sembrati fuori ruolo. Mary Sibley da strega boss cazzutissima diventa una tenera mamma, John Alden diviene comparsa schizofrenica e Cotton Mather da paranoico inquisitore con problemi caratteriali diventa un po’ fesso (anche se l’interpretazione di Seth Gabel è una delle poche cose che si salva). Quando alla fine Mary tenta di imitare nel bosco il finale di Lost e si trasforma in botte di vino per John, quasi rimpiangiamo la “dignitosa” uscita di scena che quest’ultimo fa nei verdi pascoli indiani nella prima metà di episodio. La (probabile?) morte di Mary, quindi, ci dà quel sufficiente senso di chiusura per farci suonare un campanello: ma non è che niente niente finisce qui? A dir la verità questa sensazione ce la siamo portata dietro da inizio episodio, soprattutto con il piccolo diavoletto a cui piace la frutta che, radunate tutte le protagoniste di questa stagione, le smerda allegramente, neanche fosse uno qualsiasi di noi spettatori chiamati a giudicare ciò che per 13 settimane ci ha accompagnato.
La morte di Mary ci dà il già citato senso di chiusura del personaggio/protagonista, che potrebbe quindi giustificare una sacrosanta possibile cancellazione della serie. Forse gli autori sono stati sagaci in quanto, in questo episodio, sono sì presenti situazioni sospese, ma non veri e propri cliffhanger. Anche il fan più accanito, che leggendo queste parole starà già facendo riti voodoo, sarà d’accordo con il fatto che nessuno si potrebbe strappare i capelli qualora tali trame lasciate in sospeso non dovessero continuare. Cotton con l’animale in bocca, come nuovo George Sibley, è un’intrigante quanto ironica variazione sul tema; del cadavere brutto della contessa Xena a cui il figlio Sebastian dà buca ce ne si può anche fare una ragione; Isaac sta bene dove sta; idem Mercy.
Occorre, infine, tornare ad un argomento tirato in ballo la scorsa settimana. Lo Schifo (termine astratto per accentuare gli alti gradi di splatter) di cui Salem si faceva portatore viene a mancare totalmente con effetti scenici da cinema muto. Chi non ha iniziato a vedere in bianco e nero nel momento in cui Tituba veniva martoriata dai corvi? Ogni schizzo di sangue veniva mostrato in una diversa inquadratura, mai soffermandosi sulla povera malcapitata beccata a morte (cosa che nella prima stagione sarebbe stata sicuramente e ampiamente esplicitata). Stessa cosa avviene nell’inquietante accoltellamento nei confronti della contessa. Per non parlare poi della lotta nel fuoco tra Mary e Xena (sì lo so, si chiama lacontessadiMarburg, ma sarà sempre Xena) che in confronto quella tra Simba e Scar sembrava molto più reale. Pienamente nel personaggio (nel senso: coerentemente con un personaggio che ha cambiato profilo ogni 2×3) Anne che decide, alla fine, che “il pompiere paura non ne ha”.
Come anticipato, una menzione positiva va fatta nei confronti della “ripresa del tema” di Anne “strega suo malgrado” Hale che applica al povero Cotton il trattamento George Sibley inficcandogli un topo nella trachea (da notare l’inquadratura distolta anche in questo caso, se non per far vedere la coda che sparisce).
Creatori di Salem: ritentate, sarete più fortunati.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La serie potrà anche continuare (anche se vedendo gli ascolti sarebbe autolesionismo puro), a livello di recensioni ci si ferma qui.
Midnight Never Come 2×12 | 0.31 milioni – 0.1 rating |
The Witching Hour 2×13 | 0.34 milioni – 0.1 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.
Che questa serie avesse dei difetti si sapeva, che non avesse le pretese di un "Game of Thrones" pure, ma nelle recensioni degli ultimi episodi ho letto solo un crescente ammontare di cattiveria gratuita e neanche troppo giustificata nei confronti di uno show che anche nei suoi episodi peggiori ha saputo comunque intrattenere discretamente bene. Per non parlare dei voti ai vari episodi: 2,5 a questo season finale? Sul serio? Lo stesso voto che hanno il doppio, noiosissimo season finale di "Once Upon a Time" o gli episodi migliori della scorsa stagione di "Under the Dome"? Mah…
Off Topic: ho visto che qui non viene mai pubblicata alcuna recensione per "Penny Dreadful", quella si una signora serie. Come mai?
Ciao Federico, intanto grazie per il commento. Parto dalla fine: di Penny Dreadful è stata pubblicata la recensione del Pilot e (per ora) abbiamo questa norma per cui se recensiamo solo il pilot di una nuova serie e decidiamo di non andare avanti, difficilmente riprendiamo la serie. Non è detto che la cosa non possa avvenire in futuro, diciamo che ci poniamo questo freno perché se no con tutte le serie che ci sono non si finirebbe più.
Passo poi al paragone con i voti di altre recensioni. Dunque, considerando i tanti "livelli" di serie esistenti è chiaro che non si può attuare un giudizio assoluto. Ouat e UTD (secondo il mio modesto parere) sotto non uno, ma almeno 3-4 gradini sotto Salem, il 2,5 di utd significa: non è stato raggiunto neanche quel minimo sindacale richiesto. Un 2,5 a Salem significa invece: potevate fare mooolto di più.
E qui veniamo al giudizio su questo finale di Salem. Come hai detto tu non c'è mai stata una grossa pretesa da parte degli autori, ma sano intrattenimento. Partiamo con il dire che se un qualcosa non ha pretese, per me, già parte svantaggiato perché è come lo studente che si accontenta del 6 per tirare a campare, difficilmente verrà preso sul serio dai docenti. Quindi nel caso di Salem come di altre serie con poche pretese, pure se vi dovessero essere intenzioni artistiche, sono poche e in secondo piano. Però sono tante le serie che con un andamento lento e con una certa dispersione trovano il modo sia di dare una certa coerenza, sia di trovare il bandolo della matassa alla fine. Non è stato questo il caso. Come ho detto nella recensione, alla fine c'è stato uno snaturamento stesso della serie con la rimozione di tante scene splatter che magari spingevano diverse persone a guardare la serie. Per non parlare poi delle trame che si sono risolte in un nulla di fatto, senza giustificare così la noia (soggettivissima) che si è protratta nella prima parte di stagione con scene, ad esempio, tra cotton e il dottore. Era come se nei "primi" 10 episodi avessimo detto "stiamo a vedere dove vanno a parare" e negli ultimi tre abbiamo capito che in realtà le idee erano assai poche. Capisci che in un momento storico in cui le serie TV abbondano e c'è una concorrenza spietata, una serie "senza pretese" non ha granché ragion d'essere.
In ogni caso sono opinioni. Sono consapevole che non siamo di fronte allo schifo assoluto, ma mi dà un fastidio esagerato quando una serie rimane totalmente anonima, pur avendo delle potenzialità. In questo serie brutte come utd almeno sono brutte, hanno una loro identità. Spero di aver motivato in maniera soddisfacente la mia scelta valutativa, oltre che il mio tono "sarcastico" nella descrizione dell'episodio.
Grazie ancora per il commento 🙂
Figurati, continuo a essere in disaccordo con i voti (qui però è pura e semplice questione di gusti), ma non discuto assolutamente le tue argomentazioni. Peccato per "Penny Dreadful", leggo sempre con piacere gli articoli di questo sito e, dato anche il livello della serie, mi sarebbe piaciuto leggerne qualche recensione, ma vabbeh, me ne farò una ragione (o se no perché non pubblicare magari recensioni per stagioni intere, in modo da esporre pregi e difetti di uno show senza raccontare troppo della trama?). Complimenti, comunque, per l'articolo.
Grazie per i complimenti. Per quanto riguarda Penny Dreadful raccogliamo volentieri il suggerimento anche se questa stagione ormai è andata (sono uno dei pochi che lo segue tra di noi e ti direi che ahaha forse saremmo in disaccordo anche lì). Comunque considera che quando si guarda un episodio con l'intento poi di recensirlo, e quindi sviscerando ogni particolare, va a finire che la visione risulti radicalmente diversa rispetto a quando lo si guarda per intrattenimento. Io stesso spesso non mi sono trovato in accordo con recensioni che magari demolivano una serie che a me divertiva/intratteneva. Poi magari mi sono trovato io a recensirla ed ero peggio.
ciao! sono d'accordo sul fatto che le morti di Tituba e della Contessa siano state frettolose però da un lato la capisco, alla fine il "figlio" ha eliminato e ferito le persone che hanno fatto soffrire la "madre" ma la Contessa poteva rimanere ancora un pò, il suo personaggio mi piaceva. E' stata annunciata una terza stagione in cui probabilmente ci sarà il nostro John indiano contro il Diavolo ma di contorno resta solo Anne se Cotton non si ripiglia…ah è vero, c'è pure Mercy che mi fa solo tanta pena…
Ottima recensione però! e da quanto detto sopra purtroppo pur intrattenendo Salem non ha più quella spinta che aveva all'inizo..