Supernatural 10×21 – 10×22 – Dark Dinasty – The PrisonerTEMPO DI LETTURA 5 min

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Ci piace pensare che non sia una mera coincidenza che, giusto quando Andrew Dabb e Robbie Thompson firmano la sceneggiatura, l’intera serie ne tragga giovamento. Il primo, che nella scala gerarchica degli sceneggiatori succede subito dopo a Jeremy Carver come importanza, è ormai ben più che una presenza fissa tra le file di Supernatural, mentre il secondo, autore di quella lettera ai fan che porta il nome “Fan Fiction”, è un autore storico della serie, ergo: entrambi sanno esattamente dove mettere le mani e come metterle.
A dimostrazione di questo ragionamento, in questi due episodi non solo riescono a forgiare una storyline degna dei migliori anni, ma anche a far risplendere una stagione opaca, per non usare termini peggiori. Con questo non si vuol dire che ora la gestione di questa stagione sia stata all’improvviso dimenticata, ma soltanto che si denota un maggiore impegno e un’attenzione spasmodica per rivitalizzare un brand in decadenza sia nella trama che negli ascolti.
Quattro sono gli eventi cardine di questi due episodi: la morte di Charlie, lo sviluppo con relativa conclusione della famiglia (Franken)Styne, il ritorno di Crowley al lato oscuro e la presa di potere del Mark Of Cain su Dean. È decisamente tanta la carne al fuoco che è stata messa ad ardere in soli 80 minuti ed è sicuramente troppa considerando il nulla cosmico che si è visto in questa stagione, cosa che dovrebbe far molto discutere anche i più arditi sostenitori della serie. Il legame che hanno tutti questi eventi è interessante e consequenziale, infatti è proprio nella consequenzialità che si esprime la loro forza in una rappresentazione perfetta del concetto azione-conseguenza. In una sorta di cerchio che si sta per chiudere, da “First Born” a oggi, tutto è iniziato per colpa di Crowley ed ora anche lui sta ritornando al punto di partenza.

Vederlo con gli occhi rossi ha colto tutti un po’ di sorpresa in quanto, un cambiamento così importante, avrebbe meritato ben più che un “semplice” tentativo di uccisione da parte di Sam e Rowena. Crowley è rimasto in letargo per tutta questa stagione, ha subìto i soprusi della madre, ha annoiato moltissimo nella gestione del suo Inferno ed è stato reso più come un cucciolo da compagnia che come il King Of Hell che doveva essere. Ecco perchè il suo ritorno alla cattiveria originale è un bene ma, sempre per questo stesso motivo, un male per come è stato reso così all’improvviso.
A voler essere pignoli bisogna tornare a parlare dell’ormai fin troppo abusata abitudine di eliminare le guest star dopo un tot di tempo. Questa pratica, del tutto demenziale se si prova a riflettere un attimo, è ricorrente nella storia di Supernatural: Bobby, Meg e Kevin sono solo alcuni, sicuramente i più importanti. A questa “collezione” si aggiunge ora anche Charlie, l’ennesima morte non richiesta che, tuttavia, questa volta assume un senso più aulico perchè necessaria per lo smascheramento del piano di Sam e per l’accelerazione del processo in cui Dean ritornerà ad essere Deanmon. Vista in quest’ottica alla morte di Charlie viene riconosciuto un valore simbolico forte ed importante che lascia comunque l’amaro in bocca per le tante potenziali storyline sprecate, ma permette di vedere anche il bicchiere mezzo pieno.
Nello stesso bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto si deve guardare la fine della famiglia Styne. Introdotta solamente in “Book Of Damned“, e all’inizio considerata come una piacevole nuova variante della ritrita figura del big bad, in “The Prisoner” viene svelato il vero motivo per cui sia stata creata ed introdotta appositamente verso il finale di stagione: per essere carne da macello. Gli Styne, nel giro di un paio di puntate, sono passati dall’essere una nuova ed intrigante minaccia al diventare un mero MacGuffin per la demonizzazione di Dean. Poco importa (anche se estremamente bella come trovata) che fosse la stirpe originaria nota come Frankenstein, l’intento iniziale di Carver e colleghi non era quello di tenerli in gioco per molto ma solo di utilizzarli per uccidere Charlie e permettere a Dean di sfogarsi. Tutto qua. Una volta capita questa cosa si può anche apprezzare il disegno più grande e perdonare Carver per questa ennesima storyline potenzialmente sprecata.
È chiaro che, finalmente, si sia voluto premere l’acceleratore su Dean e sul Mark Of Cain. Lo scontro a fine episodio con Castiel è emblematico nella sua crudeltà e, proprio per questo, estremamente lancinante per tutti, cosa che permette di avere un impatto ancora più chiaro su quanto sia cambiato Dean per merito/colpa degli Styne, delle menzogne dette a fin di bene di Sam e della morte di Charlie. Con un ritardo considerevole sulla potenziale tabella di marcia che avrebbe dovuto avere Supernatural, ci si ritrova finalmente qui, dove tutto era cominciato in questa stagione, con Dean ormai in procinto di diventare Deanmon, Sam ridotto ad uno straccio e una situazione generale molto confusa. Dire che era ora sarebbe riduttivo, ma apprezziamo lo sforzo per aver risollevato la qualità degli episodi in questa ultima parte di stagione. Al season finale per l’ardua sentenza.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Involuzione di Dean
  • Scontro finale Deanmon VS Castiel
  • Scia di distruzione lasciata da Dean contro gli Styne
  • Crowley di nuovo cattivo
  • Morte di Charlie: ennesima scelta discutibile
  • Crowley di nuovo cattivo

 

Sì, non abbiamo parlato granchè bene di questi due episodi, ma è solo perchè abbiamo voluto enfatizzare i lati negativi che purtroppo permeano la serie. Di per sè “Dark Dinasty” e “The Prisoner” invece sono due fiori all’occhiello per una stagione come questa, ed è per questo che vanno premiati per audacia e densità del racconto.

 

Angel Heart 10×20 1.74 milioni – 0.7 rating
Dark Dinasty 10×21 1.45 milioni – 0.6 rating
The Prisoner 10×22 1.75 milioni – 0.7 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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