“Bye, Dean. I’ll see you soon.”
Supernatural è da sempre viziato dalla presenza di molti episodi puramente filler in ogni stagione, qualsiasi spettatore occasionale o fan accanito lo sa e ci convive. È una scelta che viene fatta a monte nella creazione della stagione, nella stesura della trama orizzontale e nell’organizzazione degli episodi. A volte è anche piacevole staccare la spina e assistere a team-up con guest star ricorrenti come lo era Charlie, può essere divertente per una o due volte ma alla lunga è logorante. Si è sempre detto che con una semplice connessione alla trama orizzontale il tutto sarebbe risultato meno pesante e più intrigante o, in alternativa, anche la realizzazione di episodi strani come lo scorso sarebbero stati ben visti considerato il contesto e le necessità varie ed eventuali degli sceneggiatori. Iniziare la puntata con l’ennesima ed ipotetica storia di fantasmi per poi sfociare in una storyline che include attivamente Amara è apprezzabilissimo, tuttavia la considerazione iniziale rimane: Amara o non Amara, “Thin Lizzie” è un filler, inutile girarci molto attorno.
L’impatto iniziale è sicuramente da mano nei capelli: classico omicidio in una casa ad opera di un fantasma. L’ennesimo. Sicuramente tra tutti gli esseri sovrannaturali da utilizzare in un filler, fantasmi e vampiri ormai sono diventati ben più di un semplice clichè. La bestemmia spontanea dello spettatore medio al minuto 3:40 è quindi comprensibile, e davvero poco importa che si tiri in gioco la realmente defunta Lizzie Borden (misconosciuta in Italia ma tristemente famosa in America). Tutto però comincia ad assumere dei toni diversi quando si fa largo l’ipotesi che non ci siano fantasmi di mezzo ma Amara.
The Darkness è un big bad di cui non si può non parlare, talmente onnipotente e spaventoso (in teoria) da non poter essere trascurato nemmeno durante un filler. Era capitato anche in “Baby” dove era stata mostrata indirettamente la paura suscitata sui mostri, allo stesso modo qui si trova il modo di sfruttare il suo nome per enfatizzare lo sviluppo della sua figura e gli effetti collaterali che si porta dietro. Applicare il “filtro Amara” ad un episodio riempitivo non può che essere apprezzabile perché dimostra l’attenzione degli sceneggiatori ai problemi storici della serie che ritornano con scadenze fisse filler dopo filler. “Thin Lizzie” è un’eccezione che va presa da esempio per il futuro.
Ovviamente vale il discorso “meno filler e meglio è”, ma contestualizzando il tutto è accettabile la loro esistenza, soprattutto in Supernatural. Fossero tutti così ci faremmo la firma.
“What do you want to do about Cass?”
“Oh, he’s knee-deep in binge-watching The Wire. Just started Season 2.”
“Oh, yeah, he’s not coming out any time soon.”
In ottica di budget e di risparmio, non si può non notare la strana assenza di Castiel che, non per la prima volta, sparisce misteriosamente dai radar della puntata per riemergere solo in quella successiva. A tal proposito si è assistito più volte a mancate spiegazioni che avevano fatto storcere il naso più e più volte, ricevere come spiegazione la nuova dipendenza seriale di Cass per The Wire rende tutto molto più divertente e perdonabile perchè, in fin dei conti, sappiamo tutti cosa sta passando.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Baby 11×04 | 2.04 milioni – 0.8 rating |
Thin Lizzie 11×05 | 1.64 milioni – 0.6 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.