Non si può negare di essere abbastanza sconvolti per le scelte fatte in queste tre puntate di fine stagione. Non si può e non si vuole perché, tra la morte di Mary per mano di Jack e la sua trasformazione in villain, Supernatural si è francamente superato andando a togliersi di dosso quella patina di “usato sicuro” con cui ha sempre mandato avanti ogni stagione.
Ed è una scelta encomiabile, soprattutto per essere uscito da quella comfort zone che da quasi un decennio ha avvolto la serie. Il tutto per uccidere il villain di stagione in una randomica 14×14, sacrificare Mary Winchester all’improvviso e senza alcun senso di colpa ed infine trasformare Jack nel villain finale della serie.
Sì, bisogna avere due palle grosse così per cambiare completamente le carte in tavola e provare, finalmente, qualcosa di nuovo anche a livello di struttura.
Jack: “Mary?”
Mary era tornata totalmente a sorpresa nel season finale dell’undicesima stagione come “ricompensa” da parte di Chuck e sua sorella per aver aiutato i due a riunirsi, da lì in poi però mamma Winchester ha vissuto un po’ di alti e bassi che, se si vuole essere onesti, coincidono praticamente con l’esistenza stessa di Ketch, salvo poi aver traslocato in un altro universo, essere ritornata in quello originale e poi essere nuovamente sparita con Bobby Singer2 per altre scampagnate. Si è quindi passati (oltre che da un paio di showrunner) da un potenziale enorme, rappresentato dal suo ritorno, ad una serie di scelte malsane che hanno minato l’essenza stessa del character. Ed è quindi più che lecito domandarsi se questa morte alla fine non sia poi la scelta giusta da fare, magari arrivata pure con un po’ di ritardo.
Samantha Smith non ha mai brillato per recitazione, nemmeno una volta, il che ha ovviamente influenzato anche l’impatto scenico di Mary ed il suo valore. Il paragone con John Winchester aumenta pure a dismisura il gap tra i due genitori e peggiora in maniera evidente il ruolo del personaggio. La collocazione di Mary era quindi diventata, sia per limitazioni creative (anche degli sceneggiatori), sia per limitazioni recitative, quella di una spalla funzionale solo ad alcune tematiche principalmente ricollocabili al rapporto madre-figlio con Dean. Nemmeno con Sam. E da questo punto di vista il tutto esprime ancora di più lo sfruttamento parziale di tutte le potenzialità di questo ruolo, sfruttamento che è migliorato grazie ad il suo sacrificio per trasformare Jack in qualcosa di più.
Dean: “Jack?”
Per un personaggio che viene sacrificato (anzi due se si conta Nick che però non ha mai trovato veramente una su collocazione), un altro sembra aver finalmente scoperto tutto il suo vero potenziale. Nelle storie fumettistiche ad un certo punto più o meno tutti i protagonisti, per uno scherzo del destino, una possessione demoniaca, una pozione o un qualsiasi altro MacGuffin, diventano cattivi, ed è successo lo stesso anche in Supernatural con tutti i vari Sam, Dean, Castiel. Non è un percorso a senso unico, può essere ovviamente rigirato a piacere dalla penna dello scrittore, ma è comunque un modo facile, semplice e veloce per ottenere il massimo impatto scenico con il minimo sforzo. Quindi farlo su un personaggio così portato naturalmente come Jack era d’obbligo.
C’è solo un piccolo fatto che disturba leggermente questo “Jack’s gone rogue”, ed è l’innocenza del personaggio che viene costantemente presa di mira da tutti. Un raggiro costante che giustifica totalmente la confusione mentale che Jack sta facendo fatica a gestire. Chi è buono? Chi è cattivo? Tutte domande molto lecite a cui per ora il “piccolo” Jack sta facendo fatica a rispondere. Una piacevole complicanza.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Don’t Go In The Woods 14×16 | 1.46 milioni – 0.4 rating |
Game Night 14×17 | 1.25 milioni – 0.3 rating |
Absence 14×18 | 1.47 milioni – 0.4 rating |
Jack In The Box 14×19 | 1.28 milioni – 0.3 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.