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Da un po’ di tempo a questa parte, in concomitanza con la risalita stilistica dell’intera serie, Grey’s Anatomy ha ripreso a mettere al centro della sua narrazione i casi medici e il risultato finale dei vari episodi ne ha subito giovato. Far cooperare le storyline dei protagonisti con situazioni metaforicamente simili da parte dei pazienti, infatti, è sempre stato un ottimo mezzo attraverso il quale la serie è riuscita a rendere più dinamiche ed emotivamente toccanti le varie trame.
Anche in questo episodio, tornati nei corridoi del Grey-Sloan dopo la parentesi a casa Shepherd della scorsa settimana, i casi medici si sono guadagnati la loro gradita parte; innanzitutto, fa decisamente piacere vedere come si sia tornati a mantenere alcuni pazienti per un arco più lungo di puntate: dalla donna tetraplegica di cui si occupano Amelia, Link e Tom, al bambino autistico assegnato ad Alex, per il quale si spera fortemente si ottenga uno spazio ben più consistente nei prossimi episodi.
A tutte queste situazioni, poi, se ne aggiungono due che appaiono sulla carte entrambe sotto il segno di “ripetitive” ma che, invece, nel loro sviluppo mantengono un risultato differente. Se da un lato, infatti, la storia che ha legato Webber alla sua amica-paziente si è dimostrata priva di qualsiasi novità rispetto a quanto ci si è appena lasciati alle spalle dopo la morte di Ollie, ben più profondo è risultato quanto affrontato da Nico. L’errore da parte di un medico è una trama che è già stata affrontata più e più volte nel corso dei lunghi 15 anni di Grey’s Anatomy, eppure, situazioni simili non smettono mai di colpire, grazie alla forte componente emotiva che riesce ad influenzare sia il medico che il paziente, lasciando ogni volta lo spettatore colpito da tale brutale, eppur fortemente realistico, evento.
Pazienti a parte, anche i protagonisti principali si prendono la loro bella dose di attenzione in questo episodio; come sempre, però, ci sono casi che ne escono meglio di altri.
Al primo posto di questa lista, non può che risultare la nuova love story dell’anno per lo show della ABC. Quella tra Meredith e DeLuca però, continua a peccare inesorabilmente di elementi fondamentali. Tutto ciò che lo spettatore continua a vedere in scena infatti, sono soltanto continui scambi di occhi dolci nei corridoi e conversazioni adolescenziali di due ragazzi carichi di ormoni. Elementi che non guastano di certo, tuttavia, il problema risale nella totale mancanza di altri elementi sullo schermo. Meredith si ritrova così a voler parlare del suo nuovo ragazzo con i bambini, arrivando a questo punto attraverso un percorso avvenuto totalmente off-screen; gli spettatori non hanno mai avuto modo di vedere questa coppia alle prese con conversazioni personali più seriose nei confronti della loro relazione e questo frena inesorabilmente l’intera idea di sviluppo, un qualcosa che invece il personaggio di Meredith necessita fortemente.
Al secondo posto svetta la figura di un personaggio che ora come ora sembra ormai definitivamente perduto. Ciò che si è voluto fare in questo episodio con Owen rasenta quasi il ridicolo: dopo il successo della scusante appioppata ad Amelia, che dopo il tumore è ritornata a nuova vita, gli autori hanno ben pensato di utilizzare lo stesso metodo per redimere e forse salvare anche Hunt. Peccato che questa volta l’esperimento sia decisamente fallito. La scusa cucita ad arte sui comportamenti di Owen non ha infatti né capo né coda, risultando quasi patetica e ottenendo il solo risultato di far precipitare ancora più a fondo il giudizio sul personaggio.
Infine, una delle storyline più interessanti presente al momento può essere considerata quella che vede al centro Alex e Jo, seppur anche qui, bisogna andare con i piedi di piombo. Nel post-trauma emotivo subito da Jo qualche episodio fa, entrambi i coniugi Karev si ritrovano alle prese ognuno con un proprio personale tipo di dolore. Una situazione complessa dove non ci sono colpevoli e dove ognuno si ritrova con le proprie giuste ragioni. Tuttavia, per definire in toto questa trama ad alto potenziale, saranno fondamentali i prossimi appuntamenti: mostrare la reazione alienata di Jo appare fortemente realistica ed è un bene presentarla, allo stesso tempo, però, va ricordato che si tratta pur sempre di un telefilm e l’unico modo per capire, affrontare e superare le situazioni è quello di mostrarle in scena attraverso dialoghi ben assestati, rispetto ad un portare avanti silenzi e depressioni ad oltranza. Ciò che adesso è necessario per dare il colpo più potente all’intera trama è dunque riuscire a sbloccare Jo e portare in scena al meglio il passaggio successivo.
Anche in questo episodio, tornati nei corridoi del Grey-Sloan dopo la parentesi a casa Shepherd della scorsa settimana, i casi medici si sono guadagnati la loro gradita parte; innanzitutto, fa decisamente piacere vedere come si sia tornati a mantenere alcuni pazienti per un arco più lungo di puntate: dalla donna tetraplegica di cui si occupano Amelia, Link e Tom, al bambino autistico assegnato ad Alex, per il quale si spera fortemente si ottenga uno spazio ben più consistente nei prossimi episodi.
A tutte queste situazioni, poi, se ne aggiungono due che appaiono sulla carte entrambe sotto il segno di “ripetitive” ma che, invece, nel loro sviluppo mantengono un risultato differente. Se da un lato, infatti, la storia che ha legato Webber alla sua amica-paziente si è dimostrata priva di qualsiasi novità rispetto a quanto ci si è appena lasciati alle spalle dopo la morte di Ollie, ben più profondo è risultato quanto affrontato da Nico. L’errore da parte di un medico è una trama che è già stata affrontata più e più volte nel corso dei lunghi 15 anni di Grey’s Anatomy, eppure, situazioni simili non smettono mai di colpire, grazie alla forte componente emotiva che riesce ad influenzare sia il medico che il paziente, lasciando ogni volta lo spettatore colpito da tale brutale, eppur fortemente realistico, evento.
Pazienti a parte, anche i protagonisti principali si prendono la loro bella dose di attenzione in questo episodio; come sempre, però, ci sono casi che ne escono meglio di altri.
Al primo posto di questa lista, non può che risultare la nuova love story dell’anno per lo show della ABC. Quella tra Meredith e DeLuca però, continua a peccare inesorabilmente di elementi fondamentali. Tutto ciò che lo spettatore continua a vedere in scena infatti, sono soltanto continui scambi di occhi dolci nei corridoi e conversazioni adolescenziali di due ragazzi carichi di ormoni. Elementi che non guastano di certo, tuttavia, il problema risale nella totale mancanza di altri elementi sullo schermo. Meredith si ritrova così a voler parlare del suo nuovo ragazzo con i bambini, arrivando a questo punto attraverso un percorso avvenuto totalmente off-screen; gli spettatori non hanno mai avuto modo di vedere questa coppia alle prese con conversazioni personali più seriose nei confronti della loro relazione e questo frena inesorabilmente l’intera idea di sviluppo, un qualcosa che invece il personaggio di Meredith necessita fortemente.
Al secondo posto svetta la figura di un personaggio che ora come ora sembra ormai definitivamente perduto. Ciò che si è voluto fare in questo episodio con Owen rasenta quasi il ridicolo: dopo il successo della scusante appioppata ad Amelia, che dopo il tumore è ritornata a nuova vita, gli autori hanno ben pensato di utilizzare lo stesso metodo per redimere e forse salvare anche Hunt. Peccato che questa volta l’esperimento sia decisamente fallito. La scusa cucita ad arte sui comportamenti di Owen non ha infatti né capo né coda, risultando quasi patetica e ottenendo il solo risultato di far precipitare ancora più a fondo il giudizio sul personaggio.
Infine, una delle storyline più interessanti presente al momento può essere considerata quella che vede al centro Alex e Jo, seppur anche qui, bisogna andare con i piedi di piombo. Nel post-trauma emotivo subito da Jo qualche episodio fa, entrambi i coniugi Karev si ritrovano alle prese ognuno con un proprio personale tipo di dolore. Una situazione complessa dove non ci sono colpevoli e dove ognuno si ritrova con le proprie giuste ragioni. Tuttavia, per definire in toto questa trama ad alto potenziale, saranno fondamentali i prossimi appuntamenti: mostrare la reazione alienata di Jo appare fortemente realistica ed è un bene presentarla, allo stesso tempo, però, va ricordato che si tratta pur sempre di un telefilm e l’unico modo per capire, affrontare e superare le situazioni è quello di mostrarle in scena attraverso dialoghi ben assestati, rispetto ad un portare avanti silenzi e depressioni ad oltranza. Ciò che adesso è necessario per dare il colpo più potente all’intera trama è dunque riuscire a sbloccare Jo e portare in scena al meglio il passaggio successivo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un episodio di routine che nel finale alza il livello grazie ad un paio di situazioni emotivamente coinvolgenti. Tuttavia, il season finale è ormai alle porte e riserviamo votazioni più alte con la speranza di vedere un qualcosina in più nel rush finale.
Good Shepherd 15×21 | 6.81 milioni – 1.5 rating |
Head Over High Heels 15×22 | 6.24 milioni – 1.3 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.