“I don’t know why you’re talking to me, I don’t know who you are …”
Katarina
La batterista ha lasciato il gruppo, ma non ha certo perso la passione per la musica. La porta avanti nonostante tutto, anche mentre assiste il padre in coma vegetativo. Una parte importante dell’episodio si concentra sulle difficoltà della sua vita e sulle umiliazioni che deve sopportare, anche sul luogo di lavoro (un’impresa di pulizie con il capo che se ne approfitta). La situazione non è resa più agevole dai precedenti penali della ragazza, i quali, però, si rivelano persino utili quando la sua storia confluisce nell’altra sotto trama.
Intanto un plauso per come la titolare dell’episodio affronta tutto con coraggio e a muso duro. Questa è la dimostrazione di come non occorrano per forza eccessi melodrammatici per ottenere un risultato intenso ed emozionante: basta uno spiazzante cambio d’inquadratura, mostrare Katarina mentre suona la batteria a pochi passi dall’infermo.
La band
Il gruppo si prepara ad incidere un disco. Nell’affrontare il momento importante, però, si propone a Elliot un dilemma, una scelta tra i propri principi morali e le necessità economiche. Il tutto complicato dalle incalzanti indagini della polizia sulla morte di Farid. Il bisogno lo porta a contattare Mr. Sami, “socio silente” di varie imprese in cui non compare mai ufficialmente, il quale ammette serenamente di aver fatto uccidere il malavitoso slavo con cui Elliot aveva parlato. Insomma, una gran brutta persona. Per fortuna qui interviene Katarina, la quale difende gli amici anche a costo di subire un pestaggio.
Sempre a proposito di Elliot e delle sue esibizioni, va notato come, in questa miniserie, i flashback vengano sostituiti dalla magia della tecnologia, ovvero da vecchi video rimasti sui cellulari. In questo caso, uno in cui lui parla in pubblico della figlia, che all’epoca aveva due anni, con gioia e simpatia, ricordando la musica che le faceva da ninna nanna. Questo, forse, è un modo per non mettere troppo zucchero nella ricetta, raffreddando un po’ la nostalgia dei ricordi per lasciare tutta la quota sentimento e romanticismo alla musica.
Julie et Sim
Procede intanto la storia d’amore fra i due ragazzi, a fornire un sorriso in mezzo a tanti dolorosi problemi. Una citazione particolare alla scena in cui Amira parla col figlio, mentre lui non si è accorto che Julie sta ascoltando. Visto la tendenza della ragazza a scappare e a far scenate melodrammatiche, si poteva temere uno sviluppo alla Cime Tempestose, ma così non è. I toni di questa miniserie, tutto sommato, sono molto più pacati rispetto a quelli di un libro delle sorelle Brontë, anche quando si raccontano vicende tristi e dolorose.
Lei, col nuovo look dimostra qualche anno in più e dichiara di trovarsi benissimo nella nuova situazione, dopo aver lasciato il liceo. Anche questo elemento fa di The Eddy una versione aggiornata delle avventure di quanti sono emigrati a Parigi per fare gli artisti almeno dall’Ottocento, dai tempi dei famosi bohémiens.
Il finale dell’episodio è progettato per commuovere e ci riesce perfettamente, con Katarina a cui viene concesso di tornare nella band per incidere la sua parte nel disco. “Nuda è la schiena di chi non ha fratelli”, dice un proverbio della Bibbia. Per cui, quando ci si trova in difficoltà economiche, magari in una città straniera, è importante avere l’aiuto degli amici.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Sim 1×06 | ND milioni – ND rating |
Katarina 1×07 | ND milioni – ND rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).