Difficile fare meglio dopo l’emozionante “The Answer” andato in onda prima della pausa natalizia, e infatti “You’ve Changed, Man” non lo fa, proseguendo comunque in maniera ottima dallo spunto regalato nel finale del precedente episodio.
“The crime isn’t cruel, but the punishment is.”
Per tutto il corso della serie, e in particolar modo in questa quarta stagione, tra esperimenti falliti e la crescente consapevolezza che il sistema a punti non funzioni, si è stati messi di fronte al medesimo problema: gli esseri umani sbagliano, crescono, cambiano eppure finiscono col marcire per l’eternità all’interno del Bad Place. “The crime isn’t cruel, but the punishment is.” – questo dunque l’assunto dal quale il nuovo Chidi, una versione 2.0 finalmente risoluta nelle sue scelte e non più zavorrata dalla sua cronica incapacità di prendere una decisione, parte per dare forma al suo piano definitivo per salvare l’umanità.
Non basta dunque limitarsi ad osservare quanto tutto ciò sia ingiusto, a maggior ragione se, esattamente al pari di qualsiasi religione organizzata, il giusto non è valutabile su una scala di criteri logici ma semplicemente viene stabilito da un essere superiore, che in questo caso non ha la barba e non ingravida donne vergini in Medio Oriente, ma bensì ha una passione per la disco e per Timothy Olyphant. Serve allora un piano coi fiocchi, talmente a prova di bomba da convincere perfino l’arcinemesi di Michael. Ecco dunque entrare in gioco il nuovo superconfident Chidi, il quale in pratica suggerirà di utilizzare l’esperienza portata avanti dai nostri protagonisti in queste quattro stagioni in una vera e propria esperienza purgatoriale, atta a far migliorare gli esseri umani autonomamente e progressivamente, reset dopo reset, cercando di imparare dai propri errori e conquistare, nella migliore delle ipotesi, un posto nel tanto agognato Good Place.
Cambiare noi stessi per cambiare il mondo
Numerosi show televisivi, ma anche molte pellicole cinematografiche, hanno trattato il tema del cambiamento, della possibilità dell’essere umano di redimere la propria condizione puntando ad un miglioramento della propria condotta morale. Molto spesso avremo sentito dire “le persone non cambiano“, e in parte questo può dirsi vero. Ciò che però The Good Place ha voluto, e tutt’ora vuole sottolineare, è che nonostante la natura dell’essere umano sia difficilmente sovvertibile, piccoli cambiamenti sono invece possibili, e anzi auspicabili. Nessun essere umano è statico, noi non siamo soltanto le brutte azioni che compiamo e di certo non veniamo definiti solo ed unicamente dalle scelte sbagliate compiute nel corso del nostro percorso di vita.
Cambiare noi stessi, a piccoli passi, partendo da piccole consapevolezze per arrivare poi ad una più ampia cognizione della propria natura, rappresenta così solo il primo passo verso il vero cambiamento, che invece riguarda tutti. Cambiare se stessi non è dunque la fine del viaggio, il vero obiettivo – seppur difficilmente realizzabile – è cambiare il mondo. Ciascuno cambi se stesso per cambiare il mondo, diceva un tale dal nome illeggibile che potrete trovare googlando la citazione, perché se non ci si prova nemmeno, difficilmente qualcosa potrà cambiare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Answer 4×09 | 2.05 milioni – 0.6 rating |
You’ve Changed, Man 4×10 | 2.08 milioni – 0.6 rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.