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The Innocents 1×06 – Not The Only Freak In TownTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Una fiction dove non ancora si capisce cosa fare. Un personaggio che non sa che dire. Una storia che presenta delle incongruenze. Una trama che non convince.”

Netflix e la sua fruizione di prodotti ha intorpidito enormemente il lato “spericolato” dei suoi utenti: risulta molto più semplice sfogliare il nutrito catalogo di serie tv della piattaforma piuttosto che andare alla ricerca di altri prodotti, forse più inaccessibili dal punto di vista di streaming ed altro.
Ecco quindi che prodotti di bassa levatura, essendo diventati oggetto di innumerevoli discussioni e visioni, si trasformano nell’unico metro di paragone possibile e le molteplici lacune narrative e non che compaiono vengono bellamente ignorate.
Alla qualità si è preferita la disponibilità, la comodità.
E’ semplicemente per questo motivo che un prodotto tanto confusionario e mal gestito come The Innocents riesce a ritagliarsi un proprio spazio all’interno del mondo seriale e all’interno di RecenSerie. Forse complice anche la carenza di prodotti seriali nel mese di agosto.
E’ difficile, quando si discute di serie tv o si cerca di esporre la propria opinione al riguardo, riuscire a mantenere una linea critica quanto meno oggettiva, senza scadere nei facili criticismi che hanno poco di costruttivo: definire una serie “brutta”, infatti, presuppone un parere molto soggettivo al riguardo, un commento che esula da tecnicismi vari e che colpisce duro il prodotto che non ha per nulla convinto. Tuttavia, in alcuni casi, “brutta” risulta essere la parola più adatta.
The Innocents, infatti, è una serie brutta.
Ma vediamo di giustificare questo accanimento, sperando che così non venga interpretato da chi si sta apprestando a leggere suddetta recensione.
La puntata, emblema della serie, è brutta perché trasmette piattezza, insignificatezza narrativa ed una storia che sembra voler puntare in alto inserendo ulteriori plot twist a quelli già portati in essere, fallendo però malamente nel momento della messa in scena. Con il termine “brutta” non si va quindi ad intaccare l’impegno nell’incastro della sceneggiatura, la piacevole fotografia (forte di una location senza pari) e la caratterizzazione (anche se in alcuni casi forse eccessivamente criptica) di determinati personaggi.

“Deduci.”

Ciò che stupisce è che pur rimanendo in essere tutti i punti positivi esposti nella precedente recensione, anche se per alcuni l’effetto svanisce in quanto non vengono riproposti determinati plot ed altri invece trovano una banalissima conclusione, la visione rimane piatta, ridondante e la maggior parte per nulla coinvolgente. I minuti scorrono via (anche troppo lentamente), la puntata procede e la storia si dipana davanti ai nostri occhi, ma nulla rimane. La serie viene fagocitata dallo spettatore che non riesce a trattenerne nemmeno una briciola nella propria mente in quanto la storia non riesce a bucare nemmeno minimamente lo schermo.
Harry ritorna a casa da bravo ragazzo quale è sempre stato descritto, per poi abbandonare nuovamente la propria famiglia per andare alla ricerca della ragazza che aveva poco prima abbandonato. Nauseante e completamente senza senso (per come si era voluto dipingere il ragazzo) la scena del bar in cui, con gli amici, ci tiene a sottolineare che ha mollato lui June e non il contrario. Un’ottima scena se si fosse trattato dell’ennesimo prodotto di Adam Sandler, ma insomma, si poteva benissimo evitare questo stupido e puerile siparietto. Specialmente valutate la profonda caratterizzazione che gli si era voluta dare al personaggio di Harry.
Essenzialmente non pare di pretendere troppo da una serie tv se si richiede un minimo di “magnetismo” nella narrazione. Non occorre far rimanere incollati allo schermo per tutti i cinquanta minuti di episodio, ma se lo spettatore si distrae con l’ennesima zanzara che attratta dalla luce blu della lampada procede verso la propria morte per incenerimento, allora qualche problema a livello di interesse potrebbe esserci.

“Ho dedotto.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Musica e paesaggi: due elementi a cui la storia continua a non far onore nemmeno minimamente
  • La noia

 

La puntata continua a far progredire la storia di June e del suo imminente incontro con la madre. Ma al contempo Harry si sta per rimettere alla ricerca della giovane aiutato da fratello e padre di lei. In tutto ciò, la sonnolenza avanza senza sosta.

 

Passionate Amateur 1×05 ND milioni – ND rating
Not the Only Freak in Town 1×06 ND milioni – ND rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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