The Path 2×03 – The Father And The SonTEMPO DI LETTURA 4 min

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Vogliamo veramente inquadrare The Path in un genere narrativo? Se sì, arrivati al tredicesimo episodio e al di là di tutte le possibili tematiche religiose e di culto, l’unico genere possibile è il family-drama. Saremo anche passibili di semplicismo ma, al netto delle varie ramificazioni narrative e di tutti i (pochi) fronzoli che la serie di Jessica Goldberg ha offerto finora, quello che appare effettivamente chiaro e limpido sotto gli occhi di tutti è una famiglia in piena disgregazione che sta provando in tutti i modi ad andare avanti nonostante le enormi voragini che si sono create sotto le radici della loro casa.

Hawk: I need to commit fully to the movement and seeing you right now is really confusing for me. Also, I… I mean, it’s against the rules. I mean, technically you’re a denier.
Eddie: Wait, wait, wait. Are you seriously even saying this right now?
Hawk: I… I… I can’t see you anymore, Dad.
Eddie: You can’t see me anymore? For how long? Hawk. Listen to me. I get that you are feeling this right now, but I am still your father, Hawk.
Hawk: I… I… I don’t want to talk about this anymore. No, you don’t understand, I… I can’t! […] You’re not hearing me! I’m ascending The Ladder now.

Il momento in cui un padre si sente dire dal proprio figlio sedicenne che non può/vuole più vederlo qualcosa si incrina irrimediabilmente. Ora, chi ha una certa età potrà intravedere un comportamento naive e puerile da parte di Hawk, un atteggiamento tipico dell’adolescenza, tutti gli altri, invece, potranno constatare un certo cambiamento nel suo carattere, dettato dagli eventi e dal contesto meyerista in cui il giovane si ritrova a crescere fin da quando è nato. A prescindere dai punti di vista, però, un elemento in comune rimane: la scelta apparentemente insensata e dettata dall’età.
Ad un certo punto dell’episodio Hawk dice di non voler essere un ipocrita (“I don’t want to be a hypocrite.“) e, esattamente in quell’istante, si eleva carismaticamente al di sopra di molti altri personaggi che popolano The Path, nello specifico Sarah e Cal. Hawk non vuole vivere la sua fede rispettando solo le regole che gli fanno comodo, anche se questo vuol dire soffrire e non vedere più suo padre, il tutto per non essere un ipocrita. Al di là della bontà d’animo di questa scelta, Hawk si dimostra più maturo di sua madre (che sguazza nell’ipocrisia mantenendo il segreto di Cal al contempo ricattandolo) e di Cal stesso (“Oh… Lisa, I didn’t mean to make you feel uncomfortable. I just know that Meyerism helped you at a very difficult time in your life, and now the movement needs something from you.“). E tutto questo dovrebbe far riflettere.

The kids are all I have, okay, they’re all I fucking have!

L’episodio raggiunge però il suo massimo picco quando si focalizza su Eddie e sul suo dolore, sia come uomo, sia come marito, sia come padre. Portando avanti le conseguenze di quanto visto nei precedenti due episodi, inquadrabili come una doppia season premiere, “The Father And The Son” punta il dito sulla sofferenza di Eddie che, dopo aver perso la sua famiglia, ora sta perdendo anche Hawk e parte della sua ragione, poiché Cal (probabilmente) gli ha affibbiato un meyerista per angelo custode controllarlo e spingerlo all’odio. Nella sua breve durata, The Path ha mostrato più volte scene in cui le allucinazioni e gli elementi fantastici provenienti da sogni/cocktail allucinogeni si configurano come elementi vividi e reali, c’è quindi una sorta di desiderio di mantenere lo spettatore in quel limbo di credo/non credo, esattamente come accaduto con la levitazione di Hawk nella scorsa puntata. All’inizio, quindi, per la testa passa pure l’idea che Eddie possa essere non completamente lucido, immaginandosi un segugio meyerista in ogni posto, quando in realtà poi si dimostra totalmente razionale e lungimirante in tal senso. Il finale, con le parole del medico, lascia qualche questione in sospeso che dovrà essere chiarita nel più breve tempo possibile per non sprecare quanto di buono è stato creato qui.
A margine di tutto ciò prosegue l’investigazione circa la morte di Steve, per ora secondaria e poco interessante, ma che sicuramente guadagnerà peso una volta che si porterà “alla luce” la vera causa della morte. Bisogna solo attendere.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Eddie e una buona interpretazione di Aaron Paul
  • Hawk non è ipocrita
  • Cal papà?
  • Scarso interesse per l’indagine su Steve
  • Abe: fin troppo spazio…

 

Qualcosa si muove rispetto alla soporifera premiere e quel qualcosa ha anche un discreto mordente ma non ancora sufficiente a spingere lo spettatore ad amare follemente The Path.

 

Dead Moon 2×02 ND milioni – ND rating
The Father And The Son 2×03 ND milioni – ND rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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