Avvicinandoci sempre di più a quello che, almeno auspicabilmente, potrebbe essere il series finale di The Path, è già possibile tirare le somme in merito non soltanto a questa insipida terza stagione ma anche, e soprattutto, in merito all’evidente occasione sprecata dalla Goldberg nella gestione, anno dopo anno, della sua creatura. Volgendo lo sguardo alle scorse recensioni, e non solo a quelle relative al terzo arco narrativo della serie, è possibile ravvisare una certa continuità per quanto concerne l’individuazione dei difetti strutturali mostrati dalla serie nei suoi tre anni di programmazione. Tre in particolare sono gli aspetti negativi che ci siamo ritrovati a sottolineare con maggiore costanza in questi anni di recensioni, sbadigli e bestemmie:
- La mancanza di incisività della trama, sempre ad un passo dal voler esplodere e invece costantemente mitigata da eventi più o meno impattanti a livello emotivo, ma che comunque finiscono col riportare la narrazione a impantanarsi inesorabilmente;
- La totale inutilità della stragrande maggioranza delle storyline secondarie, orchestrate palesemente al solo scopo di allungare il brodo e spesso abbandonate al loro destino senza uno straccio di conclusione;
- La conseguente inutilità dei protagonisti di suddette trame secondarie, il più delle volte interpretati da bravi attori intrappolati in caratterizzazioni piatte e raffazzonate che non offrono granché allo spettatore.
Naturalmente queste due puntate non sono da meno e, anzi, il loro accorpamento in questa doppia recensione ci dà modo di riscontrare le suddette problematiche analizzandole, si spera, per l’ultima volta. L’accoppiata madre-figlia Vera/Lilith acquisisce sempre più importanza all’interno della narrazione, e questo non può che essere un bene visti la scoperta del legame di sangue della giovane ragazza con Steve Meyers e il sogno premonitore della madre circa l’assassinio di Eddie. Questi due aspetti, insieme alla possibilità che l’intero movimento Meyerista sia stato fondato da un pedofilo e alla misteriosa connessione avvenuta al termine di “Bad Faith” tra Cal, Eddie e la proiezione di Steve all’interno della grotta, rappresentano la benzina necessaria alla macchina narrativa per arrivare al termine di questa terza stagione in maniera dignitosa. Tutto il resto, in particolar modo la travagliata lovestory tra Hawk e Caleb, il quotatissimo inciucio tra Mary e Buck Harbaugh e la scoperta dei Vault “for those who know The Truth“, non è altro che mero riempitivo; trame fondate su presupposti buoni – come ad esempio l’insensatezza degli istituti cristiani di correzione per omosessuali e, in generale, di qualsiasi religione fondata su dogmi obsoleti e incompatibili con la nostra attuale società – ma che prevedibilmente termineranno in maniera prevedibile oppure, ancora peggio, verranno abbandonate al loro destino spegnendosi in silenzio esattamente come sono cominciate.
Ad ogni modo, come accennato in precedenza, la serie offre qualche spunto interessante, che quantomeno ci fa ben sperare sul finale di stagione, a questo punto aperto ad ogni genere di conclusione. Il sogno premonitore di Lilith acquisisce maggiore concretezza dopo il contatto con il fricchettone coi baffi che appare per due minuti e mezzo ad inizio puntata Gede (grazie Imdb), deciso a cedere una delle sue proprietà al movimento per potervi creare la prima comunità meyerista asiatica. Proprietà nella quale (almeno così sembra) Eddie viene assassinato nel sogno di Lilith. Un particolare che, insieme al soffocamento simultaneo di Eddie, Cal e la proiezione di Steve, conferisce alla serie una particolare sfumatura di sovrannaturale utile a risvegliare l’interesse oramai sopito dello spettatore. Se quindi da un lato nessuno si troverà (mai) a farsi domande del tipo: “chissà se alla fine Hawk riuscirà a riconquistare il suo amato Caleb?”, dall’altro qualcuno potrebbe riscoprire un certo interesse per la serie proprio grazie a queste scene pseudo-oniriche; scene che quantomeno riescono nell’impresa di scuotere un po’ gli oramai statici ritmi narrativi.
Breve nota a margine: certamente nobile la crociata intrapresa da Hawk per salvare Caleb da quel gruppo di trogloditi cristiani che ancora pensano all’omosessualità come a una malattia, niente da dire, le bastonate sarebbero ancora poca roba. Però assillare la gente fino allo sfinimento, stalkerizzandola selvaggiamente portandosi dietro il proprio padre, peraltro leader di un movimento religioso, non è sicuramente la soluzione migliore per arrivare al cuore del proprio amato.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
The Veil 3×09 | ND milioni – ND rating |
The Strongest Souls 3×10 | ND milioni – ND rating |
Bad Faith 3×11 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.