The Twilight Zone 1×02 – Nightmare At 30,000 FeetTEMPO DI LETTURA 4 min

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“I’m Rodman Edwards, the host of Enigmatique and I’m going to lead you through the last moments of Flight 1015.”

Dopo l’avvento di Lost prendere un aereo non ha avuto più lo stesso significato: avere la possibilità di vivere un esperienza simile (con il rischio di finire tra le centinaia di non sopravvissuti, però) rappresentava una iniezione di adrenalina. A fare da contraltare, però, c’erano pellicole come Final Destination che relativamente al tema aeroplani prendevano decisamente un’altra strada: una tematica interessante, una collocazione narrativa che si presta a numerosi (e potenzialmente validi) risvolti. Basta saper approfondire correttamente.
The Twilight Zone con questo suo secondo appuntamento decide di approdare proprio in questo campo narrativo, ossia quello sospeso in cielo, andando a raccontare le vicende di Justin Sanderson (Adam Scott), reporter investigativo. Una occupazione lavorativa che si tramuta in vezzo, in stile di vita e che rappresenterà la sua personale condanna.
Il ritrovamento dell’MP3 accompagna Justin, così come lo spettatore insieme a lui, alla deriva della sua sanità mentale.
Come si diceva poco sopra, contesto della narrazione è un aereo, per la precisione il volo 1015. Diversamente però dagli altri prodotti televisivi e cinematografici in precedenza menzionati, The Twilight Zone decide di spostare la propria attenzione non tanto sulla scomparsa del volo quanto più sul presagio della stessa e sul ritrovamento, da parte del protagonista dell’episodio, di un podcast provante l’avvenuto incidente. Un presagio di sventura che inizialmente Justin sottovaluta, identificandolo come goliardata, per poi solo successivamente rendersi conto dell’effettiva validità di quanto da lui ascoltato.
Ma, come Lost ha insegnato al suo pubblico: “La maggior parte ritiene che ciò che è fatto è fatto. Non puoi cambiare il destino, non importa quanto duramente ci provi. E coloro che sfidano la sorte andranno sempre incontro alla delusione“.
Non per nulla infatti Justin si ritrova artefice del suo stesso destino, incapace di rompere quel loop che l’audio sembra, inesorabilmente, portare avanti senza rimedio alcuno.
È lui a diventare la figura che più di tutti agita il viaggio.
È lui che permette a Joe il dirottatore di accedere alla cabina di pilotaggio e prendere controllo del volo.
E sarà soltanto lui a pagare le conseguenze di quanto accaduto: solo Justin Sanderson, infatti, morirà (in maniera sospetta, così riporta l’MP3) successivamente al volo mentre tutti gli altri naufraghi sopravviveranno.
Una puntata che riesce a condensare nei poco più di trenta minuti di visione quanto di più cupo e tetro era possibile ottenere. Un episodio che funziona e che lascia, a suo modo, allarmati.
Nella scorsa recensione si appuntava, tra i thumbs down, la mancanza di un vero e proprio elemento di sorpresa all’interno della narrazione: “The Comedian” viaggiava spedito verso un finale abbastanza telefonato e che poteva già essere preventivato quando il protagonista ha iniziato ad abusare del potere di cui era entrato in possesso.
“Nightmare At 30,000 Feet” riesce a superare questa impasse grazie a due grossi passi in avanti: prima di tutto l’episodio non sfiora più la quasi ora di visione ma rimane circoscritto alla mezz’ora; in seconda battuta, il finale a suo modo cerca di rimescolare le carte con il colpo di scena relativo alla dipartita di Justin. Un colpo di scena forse troppo tiepido se si è abituati ad altri standard, ma comunque un passo avanti rispetto al piatto finale visto nel precedente episodio.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Justin
  • Il ritrovamento del lettore mp3
  • Adam Scott
  • La lenta, progressiva ed inesorabile perdita di contatto con la realtà del personaggio di Justin
  • Joe il dirottatore
  • Il finale di puntata
  • L’ammutinamento dell’intero volo nei confronti di Justin
  • L’aver condensato in poco più di trenta minuti ha sicuramente giovato alla narrazione
  • The past is the past.
  • Non c’è nulla da obbiettare in merito a questo secondo episodio, ma il Bless è ancora lontano

 

The Twilight Zone può sicuramente migliorare sia in termini di coinvolgimento dello spettatore, sia per quanto concerne i puri e semplici colpi di scena portati in essere all’interno di ogni singolo episodio. Ma risulta eccessivo volersi lamentare di un prodotto che cerca a suo modo di portare elementi innovativi all’interno di un campo (quello del sci-fi thriller) oggi come oggi preso d’assalto.

 

The Comedian 1×01 ND milioni – ND rating
Nightmare At 30,000 Feet 1×02 ND milioni – ND rating

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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