Wilfred 3×07 – 3×08 – Intuition – PerspectiveTEMPO DI LETTURA 3 min

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“Intuition is more important to discovery than logic.” 
Henri Poincaré

“How weird it was to drive streets I knew so well. What a different perspective.” 
Suzanne Vega

Benvenuti al finale di How I Met Ryan’s Father che, al contrario del corrispettivo femminile decisamente più famoso, qui assume le sembianze di un altro padre seriale ben più noto alle cronache per aver cresciuto un serial killer di nome Dexter. Stiamo parlando ovviamente di James Remar che, forse per citare la sua controparte dexteriana con un bel easter eggs, anche qui si chiama Henry ma stavolta non fa Morgan di cognome ma Newman. Quindi signori e signori dopo 3 anni di attesa abbiamo finalmente fatto conoscenza con il padre di Ryan e non era proprio come ce lo aspettavamo. In realtà già dire che lo abbiamo conosciuto è un’esagerazione di per sè perchè la nostra visione del character è frutto di una serie di incubi dello stesso Ryan che ce lo ha volutamente presentato così, almeno per quanto riguarda “Intuition”. Tuttavia, a smentire il ritratto che ci siamo fatti in testa, “Perspective” ci svela un lato del personaggio che nè noi nè Ryan potevamo immaginare.
Mr. Newman è un uomo duro ma il ricovero coatto della moglie nella clinica psichiatrica è stato un duro colpo per tutti e, per non dimostrarsi debole nè in casa nè in ufficio, ha impostato la modalità “faccia di pietra” per non lasciar trasparire alcuna emozione. E’ ancora possibile vederlo per come ci è stato raccontato da Ryan fino ad ora? La risposta è ni. Wilfred è un viaggio psichedelico nella mente di un giovane problematico che cerca in qualche modo di sopravvivere alla giornata, un viaggio che, se scritto dalle sapienti mani del suo deus ex machina, può rivelarsi molto meno cacofonico e svogliato. La conoscenza di Henry Newman spettava di diritto a David Zuckerman che per l’occasione si rimette alla scrivania per orchestrare il tutto al fine di presentarcelo nel modo dannatamente più adeguato alla serie. Gli incubi si fanno profezia, il regno di Morfeo si fonde con il reale e così la psiche di Ryan vacilla ulteriormente portandolo in terapia. In tutto questo Henry è solo il Mac Guffin per arrivare ad un’evoluzione necessaria sia del protagonista, un sempre eccellentemente sbiadito Elijah Wood, sia della serie che da tempo immemore aveva su di sè quell’enorme ombra di Mr. Newman.
Alla fine dei conti nulla è cambiato se non la prospettiva con Ryan vede ora suo padre, una nuova visione che sicuramente darà una ventata d’aria fresca allo show, forse comunque sempre troppo tardi visto che questi due episodi segnano il punto più basso di ascolti della serie. E la 4° stagione si fa sempre più improbabile…
PRO:

  • Braccialetti Always Trust Wilfred e Never Trust Wilfred
  • Incubi vividi con protagonista Mr. Newman
  • La navicella aliena
  • Migliori due episodi della stagione (non che ci volesse poi molto)
  • Broyles psichiatra!
CONTRO:
  • Alla fine siamo tornati al punto di partenza su Wilfred, nulla di nuovo sotto il sole nonostante si potesse rivelare qualcosa in più…

Secondo il mio modesto parere andrebbero visti di fila come un proseguo naturale o un unico episodio di 40 minuti che non stanca, diverte ed ci tiene le chiappe incollate alla sedia mentre pendiamo dalle labbra del Wilfred versione dalmata. Fossero tutte così sarebbe stato meglio.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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