Winning Time: The Rise Of The Lakers Dynasty 1×01 – The SwanTEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione Winning Time 1x01Arriva su HBO la serie che ha posto fine all’amicizia fra il regista Adam McKay e l’attore Will Ferrell.
Ma, al di là di questo, Winning Time: The Rise Of The Lakers Dynasty ha molti motivi per essere una delle serie più attese dell’anno.
La storia dei gloriosi Los Angeles Lakers degli anni ’80 è infatti di quelle che porterebbe qualunque appassionato sportivo (non necessariamente tifoso di pallacanestro) a fiondarsi direttamente sul divano.
Si tratta di una delle squadre che, forse più di ogni altra, ha avuto un grande impatto mediatico soprattutto per quanto riguarda la concezione dello sport statunitense. Ed è chiaro, dunque, che una serie del genere porta con sé aspettative decisamente alte.

IT’S ADAM MCKAY, BITCH!


Innanzitutto perché dietro questa serie ci sono nomi molto importanti. A cominciare dallo showrunner principale che è Max Borenstein (già mente di The Terror), il quale si è basato sul libro “Showtime: Magic, Kareem, Riley, and the Los Angeles Lakers Dynasty of the 1980s” del famoso giornalista sportivo americano Jeff Pearlman.
Ma soprattutto per la serie di registi da cui è diretta, fra cui quello di questo episodio pilota: Adam McKay.
Lo stile del regista di Don’t Look Up è assolutamente riconoscibile già dai primi minuti, con i soliti monologhi densi di humour che si rivolgono direttamente alla telecamera, in un costante e ricercato meta-dialogo con il pubblico, e le inquadrature “sporche” che danno un’impressione maggiore di realismo.
Da segnalare la fotografia ricercata che rende tutto il racconto “vintage”, quasi fosse realmente un reale documentario sulla dinastia dei Lakers. All’interno viene fatto anche un ampio uso di found footage abilmente mascherato all’interno della narrazione. Dal punto di vista visivo-stilistico dunque lo show si presenta già molto bene, con un episodio che, di fatto, è già un piccolo cortometraggio a parte.

“MAGIC” JOHNSON E GLI ALTRI


In effetti, dal punto di vista della sceneggiatura, “The Swan” è il perfetto episodio pilota. Vengono mostrate fin da subito le tematiche principali senza troppi giri di parole,  introducendo mirabilmente il contesto in cui si sviluppa la storia della Dinastia. Personaggi principali nonché co-protagonisti sono i leggendari Jerry Buss (John C. Reilly), proprietario della franchigia e artefice del suo mito, e Earvin “Magic” Johnson (Quincy Isaiah), il giocatore diventato simbolo di tale squadra.
La puntata mostra la genesi di questi due personaggi. Entrambi sognatori eclettici, devono scontrarsi con gli ostacoli che intercorrono fra loro e i rispettivi sogni, che siano gli altri azionisti della squadra o i giocatori che riversano sul nuovo arrivato tutto il nonnismo psicologico per evitare di essere tagliati dalla squadra (Norm Nixon, interpretato per l’occasione dal figlio DeVaughn Nixon, e Kareem Abdul-Jabbar interpretato da Solomon Highes).
Di fronte a tutto questo la narrazione procede con i vari plot twist, e con un ritmo perfettamente climatico che si chiude con una prima vittoria apparente del duo.

SHOWTIME!


Rimangono ovviamente aperte alcune storyline e conflitti che verranno sicuramente affrontati nei prossimi episodi, la cui regia è affidata a nomi altrettanto celebri rispetto a quello di McKay (il prossimo, tanto per dire, sarà diretto dall’attore Jonah Hill) rendendo di fatto questo episodio pilota un vero e proprio unicum all’interno dello stesso show.
Particolarmente interessante sarà vedere come evolverà il personaggio del coach Jerry West (Jason Clarke) ma soprattutto le due co-protagoniste femminili Jeanie Buss (Hadley Robinson) e Claire Rothman (Gaby Hoffmann). La scelta di concentrarsi su queste due figure (artefici della leggenda dei Lakers non meno del loro carismatico datore di lavoro) non era affatto scontata ed è un ottimo modo per parlare del problema del maschilismo imperante nelle leghe sportive (e, in particolare, nell’NBA) ma soprattutto nell’intera società americana dell’epoca, insieme al problema del razzismo.
In questo senso la puntata si caratterizza per una satira costante nei confronti dei vertici della lega, messi costantemente alla berlina dai loro modi di fare esagerati e ridicoli.
E sarà molto interessante da vedere anche come verrà affrontato l’argomento-AIDS di Magic Johnson, qui solo brevemente accennato nella scena iniziale.
Ci sono tutti i presupposti per un grande racconto storico e corale. La base è certamente buona, non rimane che vedere come questo racconto evolverà nei prossimi episodi.
Signore e signori… it’s Showtime!

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scena iniziale
  • Regia di Adam McKay e uso della fotografia “vintage”
  • Tutto il cast (fino all’ultima comparsa)
  • Storia intrigante e ottimo ritmo narrativo
  • Denuncia sociale sulla società americana dell’epoca (e di oggi)
  • Riferimenti a L’Aereo Più Pazzo Del Mondo
  • Dopo un po’ i monologhi davanti alla telecamera potrebbero risultare noiosi e prolissi

 

Winning Time: The Rise Of The Lakers Dynasty, nuovo prodotto drama sportivo di HBO, inizia il suo percorso nel migliore dei modi. D’altronde non potrebbe essere altrimenti con un soggetto del genere e con la regia di un “mostro sacro” come Adam McKay. Ci sono tutti i presupposti per un The Last Dance versione serie tv.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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