The Last Man On Earth 3×01 – General Breast Theme With CobrasTEMPO DI LETTURA 3 min

Nel corso della precedente stagione, The Last Man On Earth ha progressivamente mostrato l’intenzione di distaccarsi dalla concezione classica di comedy, virando invece verso un’impostazione tendente al dramedy, per poi sfociare nel drama puro con il toccante addio tra Tandy e Mike, messo in scena nel finale di stagione. Per la prima volta, inoltre, lo spettatore è stato messo di fronte a un cliffhanger vero e proprio, con i nostri protagonisti al centro di un vero e proprio assalto da parte di un presunto gruppo di villain, capitanati da una vecchia conoscenza, Pat il pazzo (Mark Boone Junior aka Bobby di Sons Of Anarchy) introdotto nel cast in Pitch Black, uno dei migliori episodi della scorsa stagione.
“General Breast Theme With Cobras” riprende esattamente da dove eravamo rimasti, svelandoci ben presto le reali intenzioni del trio in tuta blu. Nessun attacco dunque, ma un tentativo mal orchestrato di avere un contatto con altri sopravvissuti. Talmente mal orchestrato da provocare la precoce dipartita di Darrell (interpretato da Jon Hamm, protagonista di Mad Men, e seconda guest star d’eccezione dopo Will Ferrell a lasciarci le penne dopo una manciata di minuti dalla sua comparsa), naturalmente per mano di Melissa (January Jones curiosamente è stata una figura di una certa rilevanza proprio in Mad Men), personaggio oramai lanciato verso una deriva alla Rambo che, nonostante alimenti l’odio spettatoriale nei confronti del suo character, appare fondamentale alla rappresentazione di quella classica paranoia da fine del mondo tipica di qualsiasi serial a sfondo post-apocalittico.
Sin dal primo faccia a faccia tra Pat e Lewis (interpretato da Kenneth Choi, un altro volto familiare per gli amanti di Sons Of Anarchy, nel corso della quale l’attore ha vestito i panni del leader della Triade, Henry Lin), per un attimo in disparte rispetto al gruppo, una sensazione di pericolo viene avvertita dallo spettatore, sensazione che viene brillantemente portata avanti dagli autori, bravi a intervallare sequenze intrise della classica comicità demenziale di cui il telefilm si è fatto portatore, con momenti (relativamente) ansiogeni quali il breve sequestro finale ai danni di Tandy e colleghi. In merito alla sequenza finale, invece, è lecito chiedersi se liberarsi del personaggio interpretato da Mark Boone Junior – nel qual caso l’impatto con il furgone dell’A-Team risultasse fatale – subito dopo averne cominciato l’approfondimento sia una buona idea. Se fosse questo il caso, il suo reinserimento all’interno del cast suonerebbe a tutti gli effetti come uno spreco di tempo e potenziale nei confronti di un ottimo candidato a villain di stagione, elemento che certamente porterebbe un’ulteriore elemento di novità all’interno della già innovativa creatura di Will Forte.
In merito al gruppo di sopravvissuti è ancora presto per dare giudizi o lanciarsi in analisi approfondite. Ciò che emerge a prima vista è un’ottima alchimia tra i vari personaggi, su tutti naturalmente la solita coppia Forte/Schaal, con l’unica eccezione di Erica, che ancora fatica a trovare il suo posto all’interno della narrazione dopo la precoce (ma per nulla sentita) dipartita di Phil “Stacy” Miller.

Nel complesso questo primo appuntamento stagionale risulta soddisfacente. I punti forti del telefilm risultano essere sempre gli stessi e al termine della visione sembra che gli autori abbiano intenzione di mantenere lo stile della serie invariato, virando maggiormente verso il drama sulla scia della seconda parte della precedente stagione. Insomma, un ritorno del tutto convincente per una serie che decisamente meriterebbe maggiore notorietà dal punto di vista della ricezione spettatoriale.