“Why do you keep lying to these people? […] We are not too. Like any other family. We’re different. Because of where we grew up. Now you stand here and you talk about ghosts and spirits. And you sell tickets for the privilege, and yet you don’t believe in any of it. […] And you tell me I’m crazy, and that Mom was crazy and Luke was crazy and we’re all just nuts and then you tell our stories. My stories. The same stories that you told me were just dreams or delusions […] And you’re supposed to be my big brother. You know, you’re supposed to protect me […]. And then you make so much money […] I’m just asking you why. I don’t ask you for anything, ever. “
Arrivati al quinto episodio di The Haunting Of Hill House ecco il punto di vista dell’ultimo dei componenti della famiglia Crain: Nellie, la sorella più piccola.
Forse il più atteso di tutti, dal momento che la sua storia rappresenta, di fatto, la vera miccia narrativa da cui tutto è partito e da cui tutto (necessariamente, anche nei prossimi episodi) dovrà tornare.
La storia di Nellie, infatti, è la più emblematica di tutta la serie. Da bambina è la prima a vedere le strane presenze inquietanti della Casa e a subirne la malefica influenza.
È anche colei che, più di tutti gli altri suoi fratelli, ha un ricordo nitido della fatidica notte in cui la madre morì e l’unica che cerca di tenere unita la famiglia (alquanto disfunzionale) cercando di tenere vivo il ricordo degli eventi passati.
Risulta chiaro fin da subito che il ruolo che la vicenda riserva alla povera Nellie è quello di “agnello sacrificale di turno”, una sorta di immagine dell’innocenza che non può sopravvivere in un mondo in cui l’individualismo e l’indifferenza la fanno da padroni.
Il meraviglioso cliffhanger finale dell’episodio fa capire come questo suo destino fosse scritto fin da subito e riaccende di colpo tutto quanto viso finora.
Chiunque, infatti, vedendo la puntata non potrebbe mai dire fino alla fine se quanto avvenuto sia dovuto all’influenza della Casa su Nellie o se quest’ultima cerchi, fino all’ultimo una scusante per un suicidio vero e proprio (si ricordi, a proposito, l’ampio uso di psicofarmaci da parte sua dopo il lutto subito).
Sta di fatto che il fascino di questa serie sta tutto qui: in quella linea sottilissima che divide la realtà dalla finzione. La distinzione tra scene prettamente horror-gotiche (di incredibile fascino, quasi come se ci trovassimo in un film della Hammer degli anni 50) e horror-urban si alternano tra loro in un caleidoscopio affascinante e inquietante allo stesso tempo.
Come già detto per le precedenti puntate, The Haunting Of Hill House non inventa nulla, ma ricicla in maniera decisamente egregia. La sua “classicità” è il suo punto di forza principale riuscendo a creare orrore con elementi che sembravano, fino a poco tempo fa, completamente sorpassati.
Le storie di pazzia e di dimore antiche infestate di fantasmi, relegate alle vecchie pellicole anni 50-60 rivivono così anche in ambientazione contemporanea e questo è il vero fascino che la serie rilascia.
E il fatto straordinario è che tutto questo fa effettivamente paura!
L’episodio mescola anche drama e love-story prendendosi, per un momento (ma solo per un momento!) una pausa da visioni inquietanti e scene macabre. In questo si vede anche la mano sapiente di un autore-regista come Mike Flanaghan capace di mescolare tra loro generi via via sempre diversi.
Il risultato è un episodio forse eccessivamente lungo (un’ora piena!) ma incredibilmente scorrevole dove non ci si annoia mai e il ritmo è sempre e comunque sostenuto.
Si tratta della puntata in assoluto più lunga della serie ma questa lunghezza è necessaria in quanto è un immenso recap di quanto visto finora. Un recap che segna però anche uno spartiacque tra un “prima” e un “dopo” della serie e, soprattutto dopo il cliffhanger finale, sarà interessante vedere come ora proseguiranno le vicende della famiglia Crain.
In attesa di scoprire cosa Flanaghan e tutti gli altri autori della serie abbiano in serbo per noi non si può fare a meno di rimanere affascinati dalle nebbie inquietanti di Hill House che, volenti o nolenti, riescono a catturare l’attenzione sempre e comunque.
Attenzione però a non rimanerne troppo affascinati, c’è il rischio di perdersi dentro di esse!
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Twin Thing 1×04 | ND milioni – ND rating |
The Bent-Neck Lady 1×05 | ND milioni – ND rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!