Ju-On: Origins 1×02 – Episode 2TEMPO DI LETTURA 4 min

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Se il primo episodio di Ju-On: Origins aveva optato per una strada più soft dal punto di vista horror, “Episode 2” si lascia andare, non temendo di colpire lo spettatore con scene di forte impatto. Non è però il sovrannaturale e lo spettrale a causare angoscia e spavento, bensì le scene più paurosamente realistiche: l’episodio si apre infatti dove si era interrotto lo scorso, ovvero con il preannunciato abuso sulla povera Kiyomi. La scena non si risparmia di certo e offre uno spunto per rappresentare anche alcune realtà molto presenti in Giappone, come appunto il bullismo giovanile, le molestie e gli abusi sessuali.
Kiyomi da questo momento in poi sarà la vera protagonista dell’episodio, ricoprendo un po’ lo stesso ruolo e la stessa importanza che nella scorsa puntata occupavano Haruka e Tetsuya. Ad ogni modo non è solo a lei a cui “Episode 2” è dedicato, ma le scene continuano ad alternarsi tra la studentessa da una parte e la giovane coppia dall’altra, raccontando in contemporanea le vicende di entrambi.

KIYOMI: HORROR NEL REALE


“A mia madre.
Non posso vivere con una madre che andrebbe a letto persino col mio insegnante. Me ne vado. Per favore, non cercarmi. Per avermi cresciuta fino adesso, ti sono grata.
Kiyomi.”

Il sesso sembra ricoprire un ruolo importante nella storia di Kiyomi: molestata dal padre, la ragazza vive con un certo timore il rapporto con i ragazzi, un po’ probabilmente traumatizzata dalla vicenda che l’ha vista coinvolta e un po’ spaventata dalla madre, che le addossa la colpa di quanto accaduto. Considerato il background della ragazza, fa ancora più effetto assistere alla sequenza iniziale di questo secondo episodio: un trauma in più non solo per la ragazza, ma anche in qualche modo per lo spettatore che osserva la scena.
Ciò che spaventa forse più dell’abuso rappresentato, non risiede tanto nell’atto in sé (già comunque piuttosto sconvolgente), quanto nel fatto che siano due ragazze ad averlo pianificato e a tenere immobile la vittima, ridendo di lei e fotografandola per scherno. La venuta in contatto con lo spirito che infesta la casa sarà invece molto fugace e poco enfatizzato, ma servirà a portare poi la già traumatizzata Kiyomi a un profondo cambiamento – che sia questo psicologico o, più probabilmente, paranormale – e, di conseguenza, all’altro avvenimento sconvolgente della puntata.
Anche l’assassinio della madre di Kiyomi infatti, perpetrato proprio ad opera della ragazza stessa e dal suo stupratore Yudai, viene messo in scena con un’intensità soffocante, seppur con le esasperazioni e teatralità tipiche della recitazione giapponese.

HARUKA E TETSUYA: HORROR NEL PARANORMALE


Dall’altra parte proseguono le vicende di Haruka e Tetsuya, più nebulose e meno chiare rispetto a quelle di Kiyomi. I due coniugi sembrano tormentati da un’entità maligna – la stessa che è entrata in contatto con Kiyomi – e in particolare la cosa coinvolge l’uomo, che alla fine infatti perde la vita apparentemente in seguito a un forte shock. La natura dello spettro e dei vari fenomeni che vedono coinvolti i protagonisti è ancora poco chiara e confusa, ma del resto questa è una caratteristica tipica dei film originali della serie cinematografica di Ju-On.
Origins cerca infatti di mettere insieme vari tasselli ancora troppo vaghi per poter avere un quadro generale dell’effettiva trama di questa serie, ma anche in questo risiede il fascino della stessa.

UNA TRAMA ANCORA INCERTA, MA BEN REALIZZATA


Uno dei maggiori punti di forza della serie, messo in evidenza proprio da questo episodio, è la sua capacità di gestire al meglio l‘andamento della narrazione. La serie fa infatti un deciso passo in avanti con trama e vicende, senza però dare l’impressione di affrettare i tempi. Anzi, il tutto viene gestito perfettamente, in modo da non creare situazioni troppo lunghe o lente né impennate improvvise nell’andamento della trama. Per ora la sensazione è che Ju-On: Origins, più che una serie di 6 episodi da 30 minuti l’uno, sia strutturata come un vero e proprio film da 3 ore diviso in 6 parti.
Per comprendere effettivamente le vicende e avere un’idea chiara della trama, bisogna attendere di averla vista nella sua interezza, ma al momento viene offerto uno spettacolo intrigante e assolutamente godibile, che fa ben sperare per gli episodi futuri.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Rappresentazione di una realtà molto presente in Giappone
  • Buona regia e sceneggiatura
  • L’abuso di Kiyomi e l’omicidio di sua madre
  • L’episodio lascia molta curiosità per le puntate a venire
  • La rappresentazione dello spettro lascia a desiderare
  • Recitazione in alcune scene un po’ troppo teatrale e finta

 

“Episode 2” si rivela una puntata convincente e interessante, anche più del pilot della serie. L’horror nudo e crudo a cui la versione americana del franchise – The Grudge – ha abituato tarda ad arrivare, ma ormai è lecito pensare che potrebbe non presentarsi affatto, limitandosi a uno stile più “soft”, senza jumpscare o rappresentazioni spettrali troppo accurate e terrificanti. Chi ha iniziato Ju-On: Origins aspettandosi ciò potrebbe rimanere effettivamente deluso, ma con questa puntata la serie ha dimostrato di essere comunque assolutamente degna di visione.

 

Episode 1 1×01 ND milioni – ND rating
Episode 2 1×02 ND milioni – ND rating

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