Ju-On: Origins 1×04 – Episode 4TEMPO DI LETTURA 5 min

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Spesso nelle scorse recensioni si è parlato di come questa serie abbia più di un protagonista e come essi si alterino portando avanti le loro varie trame. Ebbene, alla luce di questo quarto episodio, si può dire che nessuno dei personaggi dapprima pensati come “protagonisti” sia effettivamente tale, bensì lo siano la casa e lo spettro che la infesta. Probabilmente potrà sembrare una constatazione ovvia e naturale, ma effettivamente “Episode 4” ha portato alla luce la vera natura della serie e finalmente si inizia a capire quale sia l’effettivo filo conduttore di Ju-On: Origins.
L’episodio si concentra inizialmente su Chie e Keiichi, personaggi apparsi brevemente in “Episode 3” che qui però diventano veri e propri protagonisti di un dramma che chiarisce qualcosa in più circa la maledizione della casa. Dopo aver parlato con Nobuhiko, Chie decide infatti di uccidere Keiichi, così da poter vivere serenamente con l’amante e padre del figlio che porta in grembo.

“Questo bambino non è tuo. È figlio di qualcuno che ho amato al liceo. Da quando ci siamo sposati, non sono stata felice un solo secondo. […] Ti ho permesso di venire a letto con me per nascondere che non eri il padre. Mentre ero a letto con te pensavo solo a lui, ma non posso continuare a farlo. Il bambino nascerà presto. Ascolta, tu lo capisci, non è vero? Tu sei una brava persona…”

La naturalezza con la quale Chie parla a suo marito è forse uno degli elementi più bizzarri di tutta la sequenza che li riguarda (la scena è anche molto inquietante – sempre per lo stesso motivo – ma nulla in confronto ai picchi d’inquietudine che verranno raggiunti in seguito). Il monologo di Chie appare come una supplica al marito di farsi uccidere senza opporre resistenza, tant’è che lo ringrazia dopo aver bevuto il vino avvelenato. Se il tutto si fosse visto in una produzione italiana o anche americana si starebbe gridando allo scempio e alla chiara incapacità degli sceneggiatori di scrivere, trattandosi invece di una produzione nipponica e sapendo che nel paese del sol levante conversazioni del genere possono avvenire, l’effetto straniante rimane ma viene anche capito.
Per tutta la sequenza, i due coniugi sembrano essere soggetti a una sorta di dissociazione mentale, agendo inizialmente in un modo per poi comportarsi come se posseduti da una furia irrazionale o da qualche entità paranormale. Questa dicotomia è particolarmente evidente in Keiichi, che alterna infatti momenti di premura nei confronti della moglie (nonostante questa tenti più volte di ucciderlo) a impulsi di furia silenziosa immediatamente successivi. È proprio in seguito a uno di questi momenti del marito che Chie trova la morte. Dopo averla privata del coltello, Keiichi infatti chiede alla consorte se stia bene, ma questa, invocando il nome dell’amante, innesca un impeto nell’uomo, che la uccide senza dire una parola e le tira fuori il bambino dal ventre. È tragicamente ironico notare come Keiichi usi lo stesso coltello prima per uccidere Chie e poi per far nascere suo figlio.
È proprio per via del feto che “Episode 4” si conferma come l’episodio più inquietante (per ora) di tutta la serie. La scena della nascita è già di per sé piuttosto disturbante, ma mai quanto la successiva ricomparsa del neonato in qualità di spettro. Queste sequenze sono la riprova dell’horror “non convenzionale” portato avanti da Ju-On: Origins. Invece di spaventare lo spettatore infatti, esse suscitano ribrezzo e una grande inquietudine, cosa che può essere considerata – a seconda della persona – sia un aspetto positivo che negativo.
Come per Chie, anche a Nobuhiko le cose non sembrano essere andate bene. Infatti, nonostante non venga mostrata la vicenda, lo si vede impiccato in casa sua assieme al corpo senza vita di sua moglie. Presumibilmente dunque l’uomo si è tolto la vita dopo averla uccisa e l’intera vicenda assume un senso quando si capisce che l’abitazione dei due era proprio la casa infestata.

M: “Prima potrei chiederle una cosa? Perché raccoglie queste storie?”
Odajima: “Me lo chiedono spesso.”

È con l’incontro e il dialogo tra Odajima, Haruka e Kimie però che i tragici incidenti, le morti brutali e i cambiamenti di personalità dei vari personaggi sembrano finalmente trovare un’effettiva spiegazione.
“Come può una casa far soffrire la gente che la abita?”: questo è il concetto chiave su cui bisogna basarsi per capire Ju-On: Origins. Odajima racconta infatti per la prima volta il proprio passato, rivelando di aver perso tutta la famiglia (ogni membro in una circostanza diversa) e di aver vissuto fino a 5 anni proprio nella casa infestata. È possibile ora ricollegare quasi tutti i tasselli del puzzle. Ciò che era già comprensibile in precedenza, ma che ora diventa ben più chiaro e esplicito, è che tutti i personaggi della serie siano in qualche modo venuti in contatto con la casa o con qualcuno che lo abbia fatto. Mancano ancora diversi elementi per unire completamente le diverse storie ma si comincia finalmente ad avere una visione più chiara della storia.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il filo conduttore delle varie vicende viene reso chiaro
  • Si scopre il passato di Odajima
  • L’episodio più inquietante finora
  • Tutta la sequenza riguardante Chie e Keiichi (e il loro bambino)
  • …anche se  ad alcuni può infastidire la vena splatter adottata in questa puntata

 

“Episode 4” potrebbe essere descritto come un faro nella nebbia: benché fioca e offuscata, si inizia a vedere infatti una luce in questa serie. Le cose iniziano a divenire più chiare e, ormai a più di metà stagione, ad avviarsi verso un qualche punto di svolta. Dunque probabilmente saranno i prossimi due episodi a diradare del tutto questa “foschìa”.

 

Episode 3 1×03 ND milioni – ND rating
Episode 4 1×04 ND milioni – ND rating

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