My Brilliant Friend: The Story Of The Lost Child 4×03 – CompromisesTEMPO DI LETTURA 4 min

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My Brilliant Friend 4x03 recensionePuoi levare Elena Greco dal rione, ma non puoi levare il rione da Elena Greco. Dopo sei anni in cui Lenù, che nel frattempo è diventata madre, scrittrice, amante e moglie separata, non metteva piede nel rione, il terzo episodio della nuova stagione de L’amica geniale si apre proprio con un establishing shot sul quartiere dove Lila e Lenù sono cresciute. La donna che ha deciso di tornare a vivere a Napoli, illudendosi che sia per sé stessa e le sue figlie, ma sapendo che non può stare lontana da Nino (bisogna ammettere che ha provato a liberarsene) ha comprato una casa nei quartieri alti di Napoli, dove addirittura si vede il mare. Il richiamo verso il rione, dove ancora vivono i suoi genitori e fratelli e tutte le persone importanti del suo passato, non ultima Lila, è troppo forte e lo si capisce dall’inizio di questo terzo episodio che si apre col chiasso del quartiere dove tutto è nato.
Se da via Petrarca si vede il mare, dirà Lila che è solo “acqua impestata”, alludendo al fatto che la sua amica geniale sta sbagliando a inseguire dei sogni non suoi e che farebbe bene a essere sincera con sé stessa tornando a vivere nel rione.

MADRE, DONNA


Il terzo capitolo del racconto della bambina perduta è tutto incentrato sulla figura materna.
Come già si è esplorato nei capitoli e nelle stagioni precedenti, per Elena (sia Greco che Ferrante) questo è un tema caldissimo, che la attraversa nel profondo in ogni fase e aspetto della sua esistenza.
La sua infanzia è stata caratterizzata da una madre fredda e irreprensibile, una donna ignorante che l’ha amata male e non l’ha mai capita.
Da qui in poi Elena ha sempre cercato riferimenti materni senza mai riuscirci. Pensava di avere trovato un bagliore in sua suocera, ma la signora Airota era solo una donna alto borghese che l’ha voluta con sé fin quando non si è interrotto il patto formale tra di loro, con la separazione da suo figlio. Elena è quindi mai stata amata veramente? Ha ricevuto quell’amore materno, vitale per affermare la propria personalità?
Quando Lenù è diventata madre, si è poi dovuta scontrare a sua volta con una società in cui questo ruolo si conciliava a fatica con la sua carriera di scrittrice e intellettuale. La donna cercherà in tutti i modi di trasmettere la libertà di pensiero e azione alle sue figlie, entrambe femmine, di farle sentire importanti quanto i maschi, per far sì che le generazioni future possano fare un passo avanti, ma non sempre sarà coerente e sincera. Sarà sempre l’amore per Nino a portarla sulla via delle bugie e dell’incoerenza. Nessuna madre è perfetta.
E poi c’è Lila, una donna che ha scoperto molto presto cosa voglia dire non essere amata veramente, che ha portato avanti una maternità difficile e che anche se non ha studiato, se non ha partecipato ai circoli letterari di casa Airota, sa spiegare forse meglio di Lenù cosa voglia dire essere madre e donna. Il riferimento è alla scena in cui le Dede ed Elsa che hanno passato dei giorni a casa di Lila, raccontano a Elena che Lila gli ha spiegato che è ingiusto che se una donna porta in grembo un bambino, quel bambino abbia poi il cognome del padre. “Allora io voglio chiamarmi Dede Greco” aggiunge la figlia di Elena. Un concetto incredibilmente semplice, eppure così efficace che possa coglierlo anche un bambino.
Il racconto della madre come entità, prosegue in questo capitolo con Elena alle prese con sua mamma, che scoperto di essere molto malata. La donna sconvolta, confessa a sua figlia che ha impiegato ogni energia per farla stare bene e a suo modo le dice che le vuole bene.
Il pianto finale di Elena è un pianto rotto dall’assurdità di perdere una madre, quando una vita dentro di te sta crescendo.

UNO STILE IMPECCABILE


Due parole sullo stile di questo terzo episodio, che si conferma essere eccellente. La ricostruzione della Napoli anni Ottanta è quasi perfetta, i colori, la fotografia e l’accostamento delle vicende del racconto ai fatti di cronaca (come la strage di Bologna) danno all’ episodio e in generale alla serie un quid in più. Qualcosa che fa calare lo spettatore in delle atmosfere che solo la Ferrante nel libro ha saputo magistralmente riprodurre e che qui vengono ben riportate sullo schermo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La figura centrale della madre
  • Lila e Lenù si rincontrano
  • Si vede finalmente di più Lila
  • Ricostruzione contesto storico-sociale 
  • Niente di rilevante 

 

Lenù e Lila sono per la prima volta nella stessa città dopo tanti anni, questo può solo che essere un preludio per i prossimi avvenimenti che vedranno le due amiche geniali riunite. C’è tutta la voglia di vedere il quarto episodio e scoprire i prossimi passi delle due protagoniste.

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Vivo a Milano, ma sono una romana doc, guardo tante serie tv e film e nel mio tempo libero lavoro, faccio sport e viaggio tanto.
Mi piacciono molto i cani e amo le mezze stagioni, anche se non ci sono più.

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