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Immaginate di aspettare un bambino e di essere ormai agli sgoccioli della gravidanza. L’eccitazione si mischia alla paura in un vortice di emozioni alle quali nessuno mai vi ha preparato prima. Le vostre giornate passano lente e scandite da appuntamenti con il ginecologo o qualche seduta di yoga pre-parto. Il vostro compagno vi adora e si sta prodigando per assistervi al meglio ed accogliere il nuovo arrivato come una vera famiglia. Immaginate, ora, di incontrare un’altra donna incinta, con la quale poter condividere riflessioni e dubbi personali su questo incredibile viaggio che vi accomuna. Questa ragazza si dimostra subito estremamente generosa, disponibile, amichevole, trattandovi come se foste amiche di vecchia data, arrivando addirittura ad invitare voi e il vostro compagno a cena, dopo pochi giorni di conoscenza. Tutte queste coincidenze dovrebbero essere dei veri e propri campanelli d’allarme per tutte le persone dotate di buon senso, ma il genere horror non ha mai seguito queste regole.
Il nuovo episodio della serie antologica Into The Dark, intitolato “Delivered”, si presenta, infatti, come una versione moderna di “Misery”, il famoso romanzo di Stephen King, dal quale è stato tratto un altrettanto famoso lungometraggio, con una superba ed inquietante Kathy Bates. Nel libro di King, il protagonista è Paul Sheldon, un rinomato scrittore che rimane vittima di un incidente stradale e viene tenuto prigioniero da Annie Wilkes, sua fan numero uno, ma, purtroppo, mentalmente malata.
In “Delivered”, invece, ad essere tenuta sotto scacco dal suo aguzzino è Valerie (Natalie Paul), una donna alle prese con gli ultimi giorni di gravidanza, la quale nasconde, però, un segreto riguardo il vero padre del bambino. Il suo carceriere è Jenny (una incredibile Tina Majorino, così diversa rispetto alla buffa Dottoressa Brooks di Grey’s Anatomy), una serial killer con un oscuro passato fatto di abusi, alla continua ricerca della felicità, sotto forma di un bambino tutto suo.
Il regista e lo sceneggiatore accompagnano lo spettatore in un viaggio di terrore per scoprire quanto possa essere profondo l’abisso del male. Non servono chissà quali effetti speciali o chissà quali plot-twist per suscitare angoscia nello spettatore, che si ritrova immerso in un mondo fatto di demoni sopiti. Come è stato già detto, Tina Majorino è perfetta nel ruolo della sadica Jenny, donando al suo personaggio una massiccia dose di realismo. Lo sguardo, le movenze, i gesti ripetitivi ma calcolati, le ferite del suo passato ancora sanguinanti, rendono il lavoro della Majorino all’altezza di qualsiasi altro villain del genere horror.
Il nuovo episodio della serie antologica Into The Dark, intitolato “Delivered”, si presenta, infatti, come una versione moderna di “Misery”, il famoso romanzo di Stephen King, dal quale è stato tratto un altrettanto famoso lungometraggio, con una superba ed inquietante Kathy Bates. Nel libro di King, il protagonista è Paul Sheldon, un rinomato scrittore che rimane vittima di un incidente stradale e viene tenuto prigioniero da Annie Wilkes, sua fan numero uno, ma, purtroppo, mentalmente malata.
In “Delivered”, invece, ad essere tenuta sotto scacco dal suo aguzzino è Valerie (Natalie Paul), una donna alle prese con gli ultimi giorni di gravidanza, la quale nasconde, però, un segreto riguardo il vero padre del bambino. Il suo carceriere è Jenny (una incredibile Tina Majorino, così diversa rispetto alla buffa Dottoressa Brooks di Grey’s Anatomy), una serial killer con un oscuro passato fatto di abusi, alla continua ricerca della felicità, sotto forma di un bambino tutto suo.
Il regista e lo sceneggiatore accompagnano lo spettatore in un viaggio di terrore per scoprire quanto possa essere profondo l’abisso del male. Non servono chissà quali effetti speciali o chissà quali plot-twist per suscitare angoscia nello spettatore, che si ritrova immerso in un mondo fatto di demoni sopiti. Come è stato già detto, Tina Majorino è perfetta nel ruolo della sadica Jenny, donando al suo personaggio una massiccia dose di realismo. Lo sguardo, le movenze, i gesti ripetitivi ma calcolati, le ferite del suo passato ancora sanguinanti, rendono il lavoro della Majorino all’altezza di qualsiasi altro villain del genere horror.
Messi da parte i comprimari maschili (che vengono letteralmente tolti di mezzo), l’episodio si concentra sulle due figure femminili, così diverse, ma accomunate dallo stesso desiderio di proteggere il proprio bambino. Valerie scopre, così, il suo istinto materno ed è disposta a tutto pur di non lasciare suo figlio nella mani di una pazza sociopatica. L’elemento splatter è, inoltre, ben dosato, con alcune scene crude al punto giusto (la scena del finto parto di Valerie è una delle migliori di questa seconda stagione). “Delivered” è una puntata che si differenzia molto da quella precedente, dove surrealismo ed ironia la facevano da padrone. Qui, invece, non c’è spazio per ironizzare o prendersi poco sul serio: la storia di Val e Jenny è tanto cruenta, quanto umana, perché i film horror ci hanno sempre insegnato che non c’è nulla di più malvagio dell’animo umano.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Into The Dark presenta al pubblico la sua versione di “Misery”, in un vero e proprio viaggio all’interno della fragilità umana.
Pooka Lives! 2×07 | ND milioni – ND rating |
Delivered 2×08 | ND milioni – ND rating |
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.