Into The Dark 2×10 – The Current OccupantTEMPO DI LETTURA 3 min

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“I pledge allegiance to the Flag of the United States of America, and to the Republic for which it stands: one Nation under God, indivisible, with liberty and justice for all”

La pandemia di Covid-19 che tiene sotto scacco il mondo intero da nove mesi non ha avuto solo un impatto fortissimo dal punto di vista sanitario ed economico, ma anche da quello della serialità. Tra lockdown, divieti e distanziamento sociale, sono molti i prodotti televisivi che hanno dovuto rinunciare a portare avanti il loro progetto o a bloccarlo, date anche le conseguenze negative a livello di budget. Into The Dark, show prodotto dalla Blumhouse Television, ha, purtroppo, ricevuto lo stesso trattamento toccato ad altre serie, con episodi mai girati, un blocco alla produzione ed una stagione, conseguentemente, più corta del previsto.
“The Current Occupant”, dunque, rappresenta l’ultima puntata andata in onda sul servizio di streaming Hulu e, per adesso, non circolano notizie relative alla release degli ultimi due episodi, anche se le riprese risultano terminate. Bisogna ammettere che questo season finale forzato, lascia alquanto a desiderare e si rivela uno dei punti più bassi di questo secondo ciclo.Il tema della puntata potrebbe essere rilevante, in luce di quanto appena avvenuto negli Stati Uniti d’America, con l’elezione di Joe Biden come 46esimo Presidente, il quale si insedierà a Gennaio 2021. La storia insegna che la Casa Bianca è meta ambitissima da molte persone, le quali sarebbero disposte a tutto, pur di riuscire a sedersi all’interno dello Studio Ovale. Tra omicidi, sparatorie e cospirazioni, il prezzo da pagare per diventare l’uomo più importante d’America è molto alto. I nemici sono nascosti dietro ogni angolo, in un perfetto gioco di scacchi fatto di mosse, contromosse, bugie, illusioni ed accordi segreti.
Il protagonista di questa decima puntata è Henry Cameron – un redivivo Barry Watson, il Matt Camden di Settimo Cielo – un uomo, apparentemente normale, il quale si risveglia completamente privo di memoria, all’interno di un ospedale. I cliché che si susseguono all’interno della narrazione sono molteplici: dall’enigmatica dottoressa dai secondi fini non propriamente cristallini, allo strano e psichedelico esperimento per far riaffiorare i ricordi dell’uomo, dai continui flashback che tormentano Henry, ai personaggi secondari che spaziano dall’essere positivi a negativi, in un gioco di specchi ed illusioni. La regia di Julius Ramsay (già dietro la macchina da presa in progetti come The Walking Dead, The Purge e Scream) non aiuta di certo lo spettatore a digerire l’episodio, in quanto risulta essere tediosa e poco scorrevole. Nemmeno il plot-twist di metà puntata riesce a risollevare le sorti, dato che il problema principale di “The Current Occupant” non è sicuramente la scelta della storyline, ma la sua realizzazione e messa in scena. Da quando Henry Cameron scopre di essere l’attuale Presidente degli Stati Uniti (anche se indizi confermano che potrebbe non essere davvero così) e di trovarsi invischiato in un complotto per eliminarlo, la narrazione si trasforma in un accozzaglia di stereotipi del genere thiller/horror, che non riescono a dare solidità e struttura alla visione.
Il tema dell’illusione, della paranoia, del non saper scindere tra realtà ed immaginazione, non è nuovo nel panorama horror universale, ma in questo caso il potenziale non viene sfruttato a dovere. La carenza di originalità e coraggio, sia da parte del regista che da parte dell’autore della puntata (Alston Ramsay, fratello minore di Julius) è il difetto più grande di “The Current Occupant”, che non riesce a bucare lo schermo quanto vorrebbe, perdendosi nel marasma di produzioni tutte uguali. Il minutaggio, inoltre, penalizza ulteriormente il risultato finale, costringendo l’autore ad allungare il brodo con sequenze superflue e dialoghi riempitivi. L’idea di base non era del tutto da scartare, con il dubbio amletico della vera identità di Henry ed il gioco di realtà/illusione, ma la resa generale non è stata soddisfacente da nessun punto di vista.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Risvegliare dal letargo Barry Watson
  • Stereotipi à gogo
  • Regia confusionaria
  • Minutaggio troppo lungo
  • Mancanza di originalità

 

Into The Dark sembra dover concludere il suo secondo ciclo con un episodio da dimenticare.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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