A metà stagione la miniserie Los Favoritos De Midas butta sul tavolo finalmente tutti i suoi assi nella manica, confezionando un episodio carico di tensione, colpi di scena ed un cliffhanger finale che preannuncia la prima reazione veramente “attiva” da parte del gruppo dei “buoni”.
L’episodio in questione ha il merito di concentrarsi principalmente sulle indagini dell’ispettore Conte (Willy Toledo) che alla fine dell’episodio annuncia una nuova tattica che potrebbe aiutarlo finalmente a scoprire chi si cela dietro le minacce a Victor Genovés (Luis Tosar). Tutto questo in una puntata in cui lo stesso protagonista/vittima esce finalmente da quel muro di “glacialità” che l’ha sempre contraddistinto e dalle storylines secondarie, ben poco entusiasmanti, che avevano occupato buona parte del minutaggio negli episodi precedenti.
Il problema principale della serie scritta e diretta da Mateo Gil, infatti, è rappresentato soprattutto dalla durata degli episodi che rischiano di inserire fin troppi elementi all’interno della narrazione. Elementi che deviano l’attenzione da quello che dovrebbe essere il vero motivo d’interesse dello spettatore, rischiando costantemente così di perdere la sua attenzione. Soprattutto se la maggior parte delle scene presentate sono più dialogiche che non proprio d’azione (tali si sono effettivamente rivelate le precedenti puntate).
“Reflexione Sr. Genovés, en un mundo echo para los mejor adaptados, ¿quièn sobrevivirà? Tarde o temprano, entenderà que nosotros somos el resultado de la selecciòn social, la culminación natural del orden aceptado por usted mismo y por todos. Somos el futuro. Somos lo inevitable. Atentamente, Los Favoritos De Midas.”
Sia “Dilmea” che “Azar” infatti si erano concentrati soprattutto sulle problematiche aziendali e famigliari di Genovés, e lui stesso sembrava preoccuparsi più di queste cose che non delle minacce dei Favoriti. Nei primi minuti di “Culpa”, ma anche successivamente nel corso dell’episodio, tutte queste cose vengono, per fortuna, risolte abbastanza velocemente: Genovés consolida la sua posizione all’interno del Gruppo Malvar, la sua relazione con Monica sembra andare a gonfie vele e perfino con il figlio Marcos i rapporti sembrano finalmente migliorare. La scena della gita nei boschi è sicuramente il momento più alto di questa evoluzione che vede il personaggio protagonista lasciarsi finalmente andare alle proprie emozioni (rivelando anche il fatto che l’attore Luis Tosar possiede ben più di due espressioni facciali) rivelando così le proprie fragilità e la sua umanità.
I due plot twist significativi in questo senso sono sicuramente i due “annunci” da parte dei Favoriti: le morti del manifestante Javier Piñares e del ragazzino che cade sull’auto proprio davanti ai suoi occhi. Questi due momenti risultano importanti non solo perché scuotono definitivamente la coscienza di Genovés e Conte, ma anche perché finalmente immergono lo spettatore in quello che è il contesto sociale della vicenda.
Se, infatti, negli episodi precedenti, si era solamente accennato ad alcune “rivolte contro il governo” (in realtà abbastanza rare all’interno delle puntate), qui le proteste diventano il vero fulcro della narrazione e si riallacciano ai discorsi fatti precedentemente dagli stessi Favoriti.
Il motivo principale della rivolta poi è quanto di più attuale e vicino all’empatia dello stesso spettatore: viene fatto intendere, infatti, che queste hanno come oggetto una discussa riforma sanitaria che svantaggia soprattutto i ceti sociali più deboli e poveri. Niente di più attuale considerando il momento storico in cui la miniserie si trova ad uscire.
Ecco allora che la vicenda assume tutt’altro contorno e si staglia ben al di sopra di una normale miniserie acton-thriller. D’altra parte, non potrebbe essere altrimenti considerando la base letteraria su cui si fonda tutta la storia della fantomatica organizzazione dei Favoriti, e dell’altrettanto misterioso Victor Genovés, che continua ad avere ben più di uno scheletro nell’armadio.
Nell’attesa non mancano, anche in questa puntata, il mistero e la suspense, qui enfatizzati, forse un po’ troppo, dai cambiamenti di umore dello stesso Victor. Questi assumono i contorni di un vero e proprio malessere psicofisico (invero molto enfatizzato) che lo porta anche a delle reazioni di rabbia smisurata.
Così dopo l’uscita di scena della guardia del corpo (finora l’unico realmente indiziato di fare da tramite per i Favoriti) non rimane che vedere che direzione prenderanno le indagini di Conte e quale sarà la reazione di un Genovés sempre più sul punto di esplodere e distruggere tutto. I misteri non mancano e la suspense è sicuramente garantita in quella che, ad oggi, è una delle novità più interessanti per quanto riguarda il panorama seriale autunnale del 2020.
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Arrivata al giro di boa della sua prima metà di stagione, Los Favoritos De Midas mostra tutto il suo potenziale entrando nel vivo della ricerca dei ricattatori di Victor Genovés che, per una volta, dimostra di potersi anche permettere qualche espressione facciale in più.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!