In questo secondo episodio si può notare gli sforzi di Tony nel cercare di dimostrarsi più gentile e comunicativo nei confronti di amici e conoscenti, dinamica sociale con cui non è molto avvezzo, e allo stesso modo si può ammirare gli innumerevoli fallimenti collezionati in tal senso. I miglioramenti ci sono: il protagonista comincia a dimostrarsi meno egoista, più empatico nei confronti degli altri esseri umani e dei loro problemi e, nonostante il dichiarato odio nei confronti dell’umanità, si può già notare un sostanziale cambiamento rispetto al Tony che era stato presentato ad inizio serie. Non un grande cambiamento, ma pur sempre qualcosa (“If it wasn’t for the dog, I’d be dead. So, little improvements.“).
Matt: “Seriously, if you’ve got a problem, you should go to AA, or rehab, or…”
Tony: “Why?”
Matt: “To get better.”
Tony: “Drinking isn’t my illness, is it?”
Matt: “Well, no, but it’s bad for you.”
Tony: “Everything is bad for you. We’re all dying. Being healthy is just dying more slowly, so…”
Matt: “Ok, so… you’ll live longer.”
Tony: “Yeah, but why?”
Matt: “What do you mean ‘why’? So you can do more of the things that you enjoy.”
Tony: “I enjoy a drink.”
Tralasciando momenti altissimi quali la storia del ciccione che muore di infarto cagando, la barzelletta dell’elefante eiaculante, le dilaganti molestie sessuali compiute dal fantasma di Liberaci e il momento madre-figlio con fidanzato confuso ancora dentro la mamma, il momento che più colpirà l’attenzione dello spettatore sarà comunque quello relativo alla fiaba della rana e lo scorpione. Non tanto per la storia in sé – che gran parte del pubblico già conoscerà grazie al poeta maledetto degli anni Novanta Max Pezzali – ma per la “morale ribaltata” che vuole il nostro Tony nel ruolo della rana.
In realtà, tenendo conto del personaggio interpretato da Gervais, si potrebbe dire che Tony non è né rana né scorpione, quantomeno non del tutto – “non è rana, non è scorpione, sa soltanto quello che non è” (semicit.). Non è rana perché manca il presupposto fondamentale, quello della cieca fiducia nei confronti del prossimo, e non è scorpione perché, come si è appurato, Tony è in grado – faticando – di controllare la sua misantropica natura. E alla fine è meglio così, perché come sempre la soluzione sta nel mezzo, nel compromesso, cercando di avere giorno per giorno un pochino di fiducia in più da poter riporre in qualcun altro, senza comunque accantonare la propria natura e quindi tutti quei difetti che ci rendono unici.
Così da poter far schifo, questo certamente, ma in maniera unica ed individualistica.
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Episode 1 2×01 | ND milioni – ND rating |
Episode 2 2×02 | ND milioni – ND rating |
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.