Altered Carbon 2×07 – Experiment PerilousTEMPO DI LETTURA 5 min

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“It is the impractical things in this tumultuous hellscape of a world that matter most. A book, a name, chicken soup. They help us remember that, even in our darkest hour, life is still to be savored.”

Dopo lo sconvolgente cliffhanger finale di “Bury Me Dead”, l’episodio comincia subito in medias res senza dare troppe spiegazioni. Il che è una scelta abbastanza comprensibile, anche se lascia dietro di sé una serie di buchi di sceneggiatura e interrogativi non da poco.
Comprensibile in quanto c’è la necessità di concentrarsi sulla storyline orizzontale di questa seconda stagione, ossia il mistero dietro la “morte” dei Fondatori di Arlam. Così, poco importa come la capsula di Takeshi Kovacs I (Will Yun Lee) sia riuscita a sopravvivere nella “pioggia di raggi cosmici” causata da Quellcrist. O come gli stessi Takeshi Kovacs (Anthony Mackie) e Trepp (Simone Missick) siano riusciti a scappare dalla foresta e tornare in poco tempo all’hotel di Poe (Chris Conner) con la capsula della stessa Quellcrist.
Sono “piccoli” dettagli che possono anche essere sacrificati per raggiungere l’obiettivo primario dell’episodio: offrire allo spettatore finalmente un quid di quanto ha visto finora, rivelando la verità sulla morte dei cosiddetti Fondatori e su quanto successo alla stessa Quellcrist dopo il suo “scongelamento”.
La puntata diventa una lunga ricerca che si svolge nei meandri della mente e della memoria, con continui passaggi di corpi/capsule, il cui cliffhanger finale svela l’incredibile verità e il colpevole della situazione.
Per lo spettatore-fan della serie questo plot twist narrativo non è certo una novità: Altered Carbon è, di fatto, un mix di noir metropolitano e distopia sci-fy, in questa stagione con l’aggiunta di una componente mistery e di avventure archeologiche in stile Indiana Jones.
L’episodio in questione rivela il complotto che si cela dietro il caso di Takeshi: un vero e proprio genocidio alieno compiuto dagli stessi Fondatori. Ovviamente la soluzione di tale caso, che in un buon poliziesco significherebbe la risoluzione di tutti i problemi, in un noir come questo non serve più di tanto poiché sono le concause, correlate a tale mistero, il vero motore dell’azione, ciò che tiene ancora in piedi la trama.
Su questo punto va fatta una considerazione su chi effettivamente sia il vero protagonista di questa stagione. Poiché, se il Takeshi Kovacs di Anthony Mackie in realtà si è rivelato abbastanza statico nel suo ruolo e con un percorso evolutivo scarso (le scuse per il suo comportamento con Poe non valgono esattamente come evoluzione del suo carattere), molto più interessante è la storyline di Takeshi Kovacs I (Win Yun Lee) che compie, in pochi minuti, quel cammino compiuto dallo stesso personaggio nella prima stagione, ma con un risvolto decisamente diverso.
Complice di questo cambiamento il diverso rapporto dei due Takeshi con il Colonnello Ortega (qui straordinariamente interpretato da un Torbien Liebrecht in grande spolvero), che pone l’accento sul complicato rapporto padre-figlio che intercorre fra questi personaggi. Una scelta decisamente notevole e geniale in quanto differenzia di più i due Takeshi Kovacs (che riescono così ad avere una personalità differente pur essendo letteralmente lo stesso personaggio) e pone l’accento anche dal punto di vista del villain, conferendogli una tridimensionalità maggiore di quanto non abbia avuto finora.
Questa particolare storyline risulta la migliore vista in questo episodio, sicuramente quella che presenta maggiore suspense narrativa, complice anche la regia sporca con cui vien girata la scena finale fra i due all’interno della capsula di Quellcrist. Sempre riguardo questa sequenza, però, va fatto notare come in alcuni punti l’uso esagerato della CGI diventi un po’ troppo invadente e stucchevole, come la rappresentazione dell’alieno, fin troppo sopra le righe.
Sempre per quanto riguarda il versante archeologico (poiché di un vero e proprio mistery archeologico “à la Agatha Christie” si sta parlando), una menzione a parte va fatta al personaggio-rivelazione di questa stagione: Dig 301 (Dina Shihabi); AI di stampo umanistico, è riuscita a creare con il personaggio di Poe una buona sintonia, soprattutto grazie alle doti recitative di entrambi gli interpreti, forse superiori anche a quelle dei protagonisti.
Entrambe le AI sono stati portatori del lato più “comedy” dello show, ma anche in questo episodio (in cui le loro storylines si tingono di toni più drama) non sono stati da meno, come dimostra la struggente scena d’addio finale fra i due.
Chi invece rimane ancora abbastanza indefinito (e arrivati a questo punto della trama si può dire che ormai è persa per sempre) è il personaggio di Trepp (Simone Missick), protagonista di una storyline verticale che inizia e si esaurisce fin da subito all’interno dell’episodio. Prova della sua inconsistenza è il piano per salvare la sua famiglia, talmente raffazzonato e improvvisato da risultare, alla fine, semplice ed efficace. Forse fin troppo, a dimostrazione che l’utilità di esso è semplicemente quella di riempire un buco di 10 minuti all’interno dell’episodio e raggiungere velocemente il climax finale della puntata.
Con gli eroi della storia asserragliati dentro l’hotel si conclude, infatti, l’episodio ma gli interrogativi risultano ancora tanti. La soluzione del caso non è la soluzione di tutte le storylines presenti, dato che a queste dovrà dare una risposta l’ultimo episodio… e, conoscendo le dinamiche di Altered Carbon sarà una risposta senza dubbio esplosiva.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Poe e Dig 301
  • Takeshi Kovacs I e Colonnello Ortega
  • Finalmente la verità sui Fondatori
  • CGI della creatura aliena
  • Piano di Trepp fin troppo semplice

 

Ad un episodio dal season finale Altered Carbon si conferma un ibrido di generi tra noir e sci-fy. L’episodio in questione intreccia detection, hackeraggio informatico e complotti politici non mancando di ironia e sentimentalismo. Non mancano purtroppo anche vari buchi di sceneggiatura e qualche spiegone scientifico abbastanza dubbio.

 

Bury Me Dead 2×06 ND milioni – ND rating
Experiment Perilous 2×07 ND milioni – ND rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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