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Altered Carbon 2×08 – Broken AngelsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Poe: “Time. Time is what’s twarthed me, hmm. I am going to die. Just broken… and of no use to anyone.”
Takeshi Kovacs: “Well, congratulations. You’ve finally figured out what it means to be alive. We’re all broken, Poe. There’s nothing more human than that!”

Dopo le critiche ricevute nella prima stagione, è stato abbastanza evidente come gli autori di Altered Carbon abbiano cercato, in questo secondo atto delle “avventure di Takeshi Kovacs”, di puntare su una trama volutamente semplicistica e con più azione che riflessioni filosofiche sulla vita e sulla morte. Ovviamente un peccato, in quanto l’unico elemento positivo (e, in definitiva l’unico motivo d’interesse per lo show) era in realtà proprio questo che sarebbe, fra le altre cose, l’obiettivo primario del genere cyberpunk (almeno nella concezione dickiana del termine).
Non a caso, uno dei pochi motivi veramente validi per apprezzare lo show è senza dubbio il personaggio di Poe (un meraviglioso Chris Conner), vero e proprio esempio di androide senziente il cui dialogo finale con Takeshi Kovacs e lo struggente addio per l’imminente back-up non sfigurerebbero in un romanzo di Dick o in un film di Ridley Scott.
Il suo attaccamento alla vita e il suo essere “più umano degli umani“, nonostante sia solo un’intelligenza artificiale, lo rendono il character certamente più tridimensionale dello show, capace di rubare la scena ai più blasonati protagonisti principali. Al dolore per la sua scomparsa poi si ha, per fortuna, l’ultimo cliffhanger finale che ridà anche speranza per un’ulteriore terza stagione dello show.
Non che la cosa stupisca più di tanto: i romanzi di Richard Morgan dedicati al personaggio di Takeshi Kovacs sono in tutto tre per cui sarebbe logico pensare anche a una terza stagione dello show, per dare una conclusione definitiva al tutto.
Si auspica però che, in questa ipotetica terza stagione, si riescano a risolvere quei difetti atavici che lo show si porta dietro da tempo. Tanto per cominciare la scelta di un attore protagonista che non sia un cane, come purtroppo finora sono stati sia Joel Kinnaman nella prima stagione sia Anthony Mackie in questa. Magari dando più spazio all’unico e vero Takeshi Kovacs Originale (in tutti i sensi) ossia Will Yun Lee. Il quale risulta di gran lunga migliore di qualunque altro interprete dello show, ma troppo sacrificato a mera “spalla”. Soprattutto in questo episodio dove, di volta in volta, si trova a dover interagire per forza “in coppia” con il co-protagonista di turno come Trepp, Quellchrist e lo stesso Takeshi Kovacs (dimostrando purtroppo la notevole differenza d’interpretazione fra i due, per cui si può dire che “du Takeshi is not megli che one“).
Anche la maggior azione presente nell’episodio, che sarebbe dovuta essere, in teoria, un elemento positivo, diventa l’ennesima scelta sbagliata in quanto basata sui soliti buchi di sceneggiatura (che si porta appresso da “Bury Me Dead“) e dimostra la volontà di chiudere frettolosamente tutte le storylines presenti. E questo dopo averle già amplificate nel precedente episodio!
La comparsa improvvisa del miracolato Takeshi Kovacs I nella scena iniziale, tutta la storyline di Trepp che ha il solo scopo di darle un po’ di minutaggio in più (nei momenti più opportuni ovviamente) e, in generale, tutti i comportamenti bipolari dei “buoni” che sembrano fatti apposta per arrivare al tanto sospirato scontro finale con sacrificio finale in stile Avengers (ironico che a sacrificarsi sia, per l’appunto, l’interprete di Falcon), sono tutti elementi che certificano una volontà di concludere il più velocemente possibile.
Da questo punto di vista se la cavano meglio i “villains” dello show che perlomeno si dimostrano coerenti con le proprie personalità, una su tutti proprio l’altra rediviva dello show: la Danica Harlam interpretata da Lela Loren (che qui regala allo spettatore anche una scena di nudo che male non fa). E soprattutto il comandante Carrera/Angelfire interpretato dal sempre più versatile Torben Liebrecht, vera rivelazione dello show.
Ed è un peccato che proprio tale personaggio venga trattato abbastanza male, soprattutto per quanto riguarda i suoi poteri da alieno, che nelle precedenti puntate sembravano ben superiori alla media e ora si fa calpestare tranquillamente dai due Takeshi e da Quellchrist.
Una fine abbastanza prevedibile per questa “terribile minaccia” (e con un piano altrettanto improbabile) frutto di buchi di sceneggiatura e facilonerie che lasciano abbastanza l’amaro in bocca. L’ennesima friendzone, da parte di Quellchrist Falconer, al protagonista è il segnale che, fin dall’inizio, preannuncia il suo sacrificio finale, così come il ciffhanger finale pre-annuncia già la possibile nuova quest della terza stagione.
Tutto molto prevedibile e quindi tutto molto superficiale, è un peccato perché uno show come questo avrebbe ben altre potenzialità!

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Qualcuno dia un Emmy a Chris Conner per il personaggio di Poe
  • Lela Loren nuda è comunque un gran bello spettacolo
  • Torben Liebrecht e in generale quasi tutti i villains dello show
  • Intervento iniziale di Takeshi Kovacs I abbastanza prevedibile
  • In generale TUTTO l’episodio è abbastanza prevedibile!
  • Buchi di sceneggiatura everywhere
  • Takeshi Kovacs solito re della friendzone
  • Anthony Mackie

 

La seconda stagione di Altered Carbon finisce con un episodio che è tutta azione ma poca sostanza. A questo punto solo Poe e Takeshi Kovacs original potrebbero risollevare uno show che, per vari motivi, non ha mai sfondato del tutto… se non verrà chiuso prima ovviamente.

 

Experiment Perilous 2×07 ND milioni – ND rating
Broken Angels 2×08 ND milioni – ND rating

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

3 Comments

  1. Io ho trovato la differenza tra la 1° e 2° stagione imbarazzante. Io ne capisco poco e probabilmente dico una marea di castronerie, ma la 1° mi è sembrata decisamente meglio dal punto di vista della trama, dei dialoghi, del mood (cupa ed esistenzialista VS rivisitazione di beautiful con un po’ di azione), dei character secondari e del cast. Per la performance di Takeshi, posto che l’ originale è il migliore, l’ interpretazione di Kinnaman (non certo eccellente) mi è comunque sembrata due spanne sopra quella di Mackie. è un vero peccato vedere tanto potenziale sprecato.

  2. Ciao Giulio,
    intanto grazie per il tuo commento! Concordo con te riguardo la differenza palpabile tra la prima e la seconda stagione. Secondo me, semplicemente hanno voluto rendere tutto un po’ più “agile” rispetto al romanzo di Morgan che era più complicato (anche Broken Angels che è il secondo romanzo della trilogia da cui è tratta la serie), viste le critiche che c’erano state riguardo la complessità narrativa della prima stagione. Purtroppo Altered Carbon non è un prodotto facile da seguire proprio per la complessità della sua trama. Si sa che Netflix tiene molto conto del parere sui social dei propri utenti per cui è molto probabile che sia questo il vero motivo del “cambio di passo” che hanno fatto scegliendo di semplificare il tutto a un action molto blando. E forse anche la scelta di Anthony Mackie come protagonista era per questo motivo. Per un certo tipo di pubblico più mainstream va bene (e purtroppo sono la maggioranza).
    Comunque sì, sicuramente meglio Kinnaman di Mackie anche se a mio parere è stato parecchio monolitico anche lui nella sua interpretazione, anche se mi viene da dire che forse è proprio il personaggio in sé che prevede questa caratterizzazione.

  3. Hai centrato il punto, basarsi sul giudizio delle masse la dice lunga sulla qualità che avrà il prodotto, purtroppo è questa la filosofia di questi tempi. La penso allo stesso modo su Kinnaman, come bravura non è certo uno dei migliori ma si adattava bene al personaggio. Per la trama speriamo tornino ai livelli della prima o non ha davvero senso. Grazie della risposta

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