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Anxious People 1×01 – Viewing In ProcessTEMPO DI LETTURA 3 min

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recensione Anxious People 1x01“You want to help, but I don’t know if you can.”

Il giorno di Capodanno, in una cittadina svedese, una rapina finisce a vuoto. Il rapinatore, durante la fuga, prende in ostaggio alcune persone che stanno visitando un appartamento nel giorno delle “porte aperte”.
Due poliziotti locali, Jim (Dan Ekborg) e suo figlio Jack (Alfred Svensson), prendono malamente in mano la situazione, ma sono poi costretti  ad affidarsi alle forze speciali svedesi che sfondano la porta ed entrano nell’appartamento. Gli ostaggi sono salvi ma il rapinatore è scomparso. E le ricostruzioni dei sopravvissuti non sembrano coincidere, quasi nascondessero tutti un segreto. Che cos’è successo veramente in quelle ore dentro l’appartamento?

LA “CASA DE PAPEL” NORDICA


Questo il riassunto di “Viewing In Process”, episodio pilota di Anxious People, nuova detective-comedy svedese targata Netflix.
Una mini-serie che esce, per l’appunto, a ridosso del Capodanno e che probabilmente passerà in sordina vista anche la concomitanza con altre uscite ben più attese.
Eppure, già da questo primo episodio ci sono ottime ragioni per non perdersi questa nuova mini-serie. A partire dalla struttura stessa della trama, che intelligentemente non rivela cosa sia successo all’interno dell’appartamento durante le ore del sequestro (anche perché sarà l’oggetto delle indagini nei prossimi episodi). Una struttura che ricorda vagamente quella de La Casa De Papel, con tanto di tensione costante fra interno ed esterno della scena del crimine e complicità/scontro fra le diverse fazioni in campo (rapinatori-ostaggi-poliziotti).
Ma il tutto giocato ben più sapientemente come ritmo e suspense, e con un black humour costante che la serie di Álex Pina poteva solo sognarsi.

UNA SERIE DI ANTI-EROI


Tutto questo grazie soprattutto ai personaggi protagonisti: una carrellata di anti-eroi dai volti e dalle espressioni prettamente umane e comuni con cui è impossibile non empatizzare. Se La Casa De Papel, infatti, giocava tutto sull’esagerazione e sui toni da soap-opera, Anxious People è tutto un gioco di sottrazione, con un tono surreale e ironico tipico dei prodotti nordici.
I due poliziotti protagonisti sono delineati fin da subito come pieni di nevrosi (“ansiosi” appunto) e il loro rapporto è dato da pochi ma significativi dialoghi. La scena iniziale poi sembra essere slegata dal contesto descritto, ma verso il finale risulta ben chiara la sua importanza: descrivere la personalità di Jack e il rapporto con suo padre.
E in effetti i due risultano finora i personaggi meglio descritti, mentre rimane ancora un mistero la personalità degli ostaggi. Ma anche di essi si possono già presupporre tic e piccole manie che lo spettatore sarà tenuto a scoprire nel corso della visione dello show.

BASE LETTERARIA


Si nota subito che dietro questa mini-serie c’è una solida base letteraria, in questo caso data dal romanzo omonimo dello scrittore e sceneggiatore svedese Fredrick Backman (di cui un altro romanzo era già stato soggetto di una trasposizione televisiva a cura di HBO).
E la ricostruzione della realtà piccolo-borghese di provincia, da parte del regista Felix Hengren, è ben riuscita, così come il ritmo narrativo che risulta ben sostenuto, considerando anche la scelta (ottima) di un minutaggio ridotto intorno alla mezz’ora per episodio.
Una mini-serie ottima dunque per il periodo festivo, da gustarsi al caldo dei nebbiosi pomeriggi di fine anno. E un episodio pilota che riesce nel tentativo di suscitare quel minimo di curiosità per procedere nella visione delle puntate successive.
La scelta perfetta quindi per un binge-watching notturno la sera di  Capodanno.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La Casa De Papel ma fatta bene
  • Black humor scandinavo
  • Atmosfera mistery
  • Descrizione dei personaggi e realtà piccolo-borghese svedese
  • Al momento nulla di rilevante

 

Mini-serie svedese targata Netflix con uscita (strategica) per Capodanno. Anxious People è un bel thriller-comedy venato di black humor scandinavo, che dimostra come sarebbe dovuto essere La Casa De Papel e come invece non è stata!

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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