Lo scorso ottobre sulla rete norvegese NRK, ha esordito l’historical drama Atlantic Crossing. Una serie creata, scritta e diretta da Alexander Eik ambientata durante gli eventi che hanno colpito anche la Norvegia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nei primi mesi del 2021, Atlantic Crossing è arrivata anche sugli schermi americani, messa in onda dalla rete PBS. Un passaggio che ricalca la stessa storia raccontata dalla serie.
Lo show, infatti, non si limita a mostrare gli avvenimenti politici che hanno portato all’invasione della Norvegia da parte dei nazisti, bensì concentra il focus su un personaggio in particolare: la principessa Martha.
Moglie dell’erede al trono di Norvegia, nel 1940 Princess Martha si è vista costretta ad abbandonare marito e nazione per volare insieme ai suoi figli in salvo in America a seguito dell’invasione tedesca. La storia raccontata da Atlantic Crossing si focalizza proprio sulla permanenza della principessa in USA come rifugiata di guerra, ampliando il raggio anche ad una vena incentrata sul gossip. Sotto i riflettori, infatti, finisce il rapporto che la donna costruisce in questo periodo con l’illustre padrone di casa che le dà asilo: il presidente americano Franklin Roosevelt.
APRILE 1939
Seppur il focus della serie si presenta principalmente concentrato sulla figura della principessa Martha, il pilot si slega momentaneamente da questa visione, mostrando un primo episodio decisamente più esplicativo.
Atlantic Crossing, infatti, pur essendo formata da appena 8 episodi, decide di dedicare il capitolo iniziale al background storico – politico della Norvegia durante i primi anni della Seconda Guerra Mondiale.
I protagonisti diventano strumenti utili per raccontare la Storia, seppur vengono comunque presentati in maniera convincente nel far emergere le proprie peculiarità. Martha, interpretata dall’attrice Sofia Helin, si ritrova così a condividere la scena con la figura del marito, l’erede al trono Principe Olav (Tobias Santelmann), e il re Haakon VII di Norvegia (Soren Pilmark), in un primo episodio che, come già detto, assume contorni fortemente politici.
Sullo sfondo vi è dunque lo scoppio della II Guerra Mondiale in Europa ma che vede la Norvegia dalla parte dei neutrali. Una situazione non destinata a durare, che racconta in maniera ben definita i primi attentati da parte dei nazisti e la conseguente invasione. Partendo da qui, “The Attack” si prende la briga di narrare in maniera attenta la fuga dei reali norvegesi, portando in scena una buona rappresentazione del loro precipitoso abbandono e del conseguente distacco della famiglia. Da qui infatti, con moglie e marito che prendono due strade diverse, partirà la vera narrazione della serie nelle prossime puntate.
UN LUNGO PROLOGO
Con il pilot incentrato su un’apprezzabile presentazione di background e personaggi, appare però difficile non schedare questo episodio come un lungo prologo. Dati gli elementi caratteristici della serie, risulta chiaro che questa non è la storia che Atlantic Crossing vuole raccontare e che la vera narrazione deve quindi ancora partire.
In realtà, uno sprazzo di ciò che sarà si è avuto già nei primissimi minuti di puntata, quando i reali norvegesi si sono ritrovati, prima della guerra, ospiti alla Casa Bianca dai coniugi Roosevelt. Un incontro che ha voluto accendere un primo interesse nei confronti delle interazioni tra la principessa Martha e il presidente Franklin.
Roosevelt: “So you enjoyed your tour?”
Martha: “Very much. I have fallen in love with America.”
Roosevelt: “Well, America has fallen in love with you.”
Storicamente parlando, la figura della principessa Martha durante gli anni della guerra ha avuto un impatto molto forte anche dal punto di vista politico. Seppur rifugiata lontana dalla sua terra, i suoi interventi, il suo confrontarsi con lo stesso Roosevelt e con Churchill, e il suo lavoro a distanza sono stati di grande aiuto per la Norvegia durante gli anni bellici, tanto che al suo ritorno in patria nel 1945 la principessa è stata accolta con l’appellativo di “Mother of the Nation”.
Ma come si sottolineava in precedenza, oltre lo sguardo politico, Atlantic Crossing vuole dare spazio anche alla parte più incentrata sul pettegolezzo. Tante sono state le voci che hanno raccontato di una vicinanza particolare tra Martha e Franklin Roosvelt. Che si sia trattata di una relazione esclusivamente amichevole e di collaborazione o che vi sia stato altro, non è dato saperlo con certezza, ma i prossimi 7 episodi di Atlantic Crossing daranno sicuramente uno sguardo più approfondito su questo particolare rapporto che durante la guerra ha dato vita ad una più che funzionale amicizia diplomatica.
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Un historical drama diviso tra storia e gossip che racconta gli anni della Seconda Guerra Mondiale dal punto di vista di protagonisti finora meno “sfruttati” televisivamente.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.