Behind Her Eyes 1×06 – Behind Her EyesTEMPO DI LETTURA 6 min

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Recensione Behind Her Eyes 1x06Trovare una spiegazione logica a questo season finale è davvero difficile. Poco comune è una marcia indietro simile. Dopo due episodi di grande tensione e veramente ben costruiti, in cui ogni personaggio poteva essere vittima o carnefice, buono o cattivo, ora, in “Behind Her Eyes” tutto il lavoro di scrittura e costruzione di un thriller psicologico emozionante viene vanificato. L’hashtag #WTFThatEnding lanciato dall’editore di Sarah Pinborough ci aveva preso. Un finale di stagione che faceva così ben sperare dalla conclusione del precedente episodio si è risolto con un mandare tutto all’aria in sede di sceneggiatura. Gli autori non hanno voluto tenere insieme i pezzi della storia e la coerenza e l’elemento soprannaturale ha preso il sopravvento rendendo fumoso il prodotto.
Anche se la definizione di thriller psicologico soprannaturale era un dato di fatto di partenza, comunque rimane la delusione nel vedere risolversi la storia così attentamente costruita di Louise, Adele e David attraverso un escamotage soprannaturale e frettoloso quando tutta la lunga sezione precedente si basava più che altro su un accenno di soprannaturale. Quello che accade negli ultimi 50 minuti doveva necessariamente, per concludersi in tale modo, essere approfondito maggiormente ma dall’inizio e non accozzato frettolosamente come avvenuto.
Molti sono gli esempi di serie tv basate sul soprannaturale e il loro merito è di dichiaralo subito e preparare così gli spettatori alla loro visione. Da subito, infatti, lo spettatore che sceglie di vedere prodotti come Sense8, The Leftovers o Dark sono preparati a quello che si accingono a visionare e non può esserci tradimento. In questo caso, la sensazione è che nel poco tempo rimasto gli autori abbiano voluto coprire quello che rimaneva da raccontare del romanzo e che si siano sbrigati nel farlo credendo così di sorprendere lo spettatore. E in parte, ci sono riusciti: si può apprezzare o meno. Sicuramente, dunque, un finale a sorpresa.
Se anche ci fosse una seconda stagione, non ancora confermata in quanto la miniserie ha coperto tutto il romanzo della Pinborough, dovrebbe partire da un’idea originale di Lightfoot e LaManna ma il tono della storia dovrebbe inevitabilmente cambiare vista la conclusione che ha rimescolato le carte in tavola.
Purtroppo, Behind Her Eyes ha esaurito la sua carica di mistero ed emozione con “The Second Door”. Se la serie fosse finita con il quinto episodio non ci si sarebbe potuti lamentare. Fino a quel momento tutto rimaneva nei limiti del possibile superandoli appena, in maniera affascinante e travolgente ma scoprire il vero significato di Behind Her Eyes non dà la soddisfazione che ci si aspettava.
In altre parole banalismi, situazioni assurde e, soprattutto l’incoerenza del comportamento dei personaggi coinvolti risultano deludenti anche se l’interpretazione degli attori coinvolti salva parzialmente la situazione.

QUANDO UN OTTIMO CAST NON PUÒ SOPPERIRE A UNA SCENEGGIATURA INCOERENTE


L’interpretazione di Eve Hewson in particolare, sempre capace di rendere al meglio le emozioni della sua Adele e completamente calata nel personaggio, salva in calcio d’angolo la situazione drammatica di questo finale di stagione. Anche Simona Brown e Tom Bateman cercano, con le loro rispettive performance, di mantenere il livello ma il materiale di lavoro non ha consentito loro di andare troppo lontano. Soprattutto il personaggio di Tom Bateman scade totalmente diventando da stimato psichiatra a completo incompetente, persona incapace di capire chi ha di fronte ai suoi occhi.
Dispiace soprattutto per gli attori che avevano creduto in questo progetto e che si sono spesi in ogni modo senza però essere ripagati a dovere. A perderci, infatti, sono stati tutti. Da autori del calibro di Lightfoot e LaManna ci si aspettava di meglio.
La storia di Marian, introdotta nei precedenti episodi, non tiene incollati allo schermo e sembra solo un pretesto per allungare il brodo aggiungendo informazioni che già erano note. L’unico momento veramente sentito è quel “Fuck off!” di Adele ripetuto con estrema rabbia che fa rabbrividire ma tutto finisce lì, confinato ad un unico momento.

UN TRADIMENTO DEL PUBBLICO


Adele: “It all started with fire, so it’s only fitting that is how it ends. History repeating itself. I put Rob’s body into the well. My husband David had nothing to do with it. His only crime was trying to protect me. David deserves to have love. He’s a good man. And I held him prisoner for too long. I can admit what I’ve done. But I can’t face the consequences. I’d rather have oblivion than be alone.”

Purtroppo, il dramma sta nel fatto che il twist finale modifica la sostanza della storia raccontata e quindi il pubblico che si aspettava un buon thriller psicologico è stato tradito perché in realtà si è andato a configurare come un thriller soprannaturale che, a questo punto, non sfrutta tutte le sue potenzialità perché messe in campo a metà dell’opera con una sterzata così veloce tanto da confondere. Infatti due cose ben diverse sono il sogno lucido e il viaggio astrale ma qui sembrano confondersi e alla fine portano a confondere lo spettatore.
Le idee di partenza erano ottime ma la loro evoluzione in senso quasi new age, già viste e sfruttate abbondantemente dal genere soprannaturale, non hanno dato i loro frutti: infatti, se interessante risultava il riferimento all’Omino del Sonno nei precedenti episodi, il puntare tutto sul soprannaturale ha snaturato Behind Her Eyes tanto da non poterlo catalogare in maniera definitiva ma solo un accozzaglia di elementi destinati, nelle intenzioni degli autori, a sorprende un pubblico che però è abituato a questi espedienti, così frequenti nel panorama seriale odierno.

LA STORYLINE DI ROB


Rob: “I think… Adele is really lucky to have you. I’m jealous.”
David: “What, of me?”
Rob: “Aye. And Adele. Both of yous. What you’ve got here together.”
David: “What is that… do you think?”
Rob: “All you want. And you don’t need anyone else.”

Quello che maggiormente disturba è come la storyline dedicata a Rob, su cui era stata costruita tutta la tensione e l’ambiguità di Adele e David, si sia risolta con un twist da così poco. Aver cambiato le carte in tavola ha creato fin troppo sconcerto nello spettatore che, arrivato a questo punto, non sa più come giudicare l’operato dei singoli personaggi. Sembra proprio che gli autori abbiano partorito questa idea in poco tempo e senza spendercisi troppo, solo per andare a tappare il buco dell’ultimo episodio. Davvero deludente e soprattutto la sensazione di confusione e poca chiarezza, richiesta per un ultimo episodio, non abbandona fino agli ultimi momenti finali.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le interpretazioni di Eve Hewson, Simona Brown e Tom Bateman salvano in calcio d’angolo la situazione drammatica di questo finale di stagione
  • Incoerenza generalizzata
  • Il soprannaturale ha preso il sopravvento e ciò non ha giovato all’azione creando la sensazione di essere stati presi in giro dagli autori

 

In definitiva è più la delusione che altro. Episodio misero e salvabile solo per le vette toccate con il resto della stagione. Non sarebbe giusto uccidere la creatura di Lightfoot e LaManna per questo scivolone finale ma rimane il rammarico e anche un po’ di rabbia per aver rovinato un prodotto così promettente e un cast che si era distinto nei precedenti episodi per un’interpretazione davvero sentita e così tridimensionale. Che peccato!

 

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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