Believe 1×10 – CollapseTEMPO DI LETTURA 3 min

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Continuare a vedere questa serie tv ben sapendo che è stata cancellata è un pugno nello stomaco. Perché il potenziale e la qualità della serie sono sotto gli occhi di tutti e risulta inaccettabile che una serie tv come Touch abbia avuto un continuo mentre Believe debba chiudere baracca e burattini dopo sole 13 puntate.
L’argomento sci-fi viene trattato adeguatamente senza renderlo l’elemento unico e portante della serie tv (elemento che aveva segnato la debolezza di Touch, la serie in cui recitava Keifer Sutherland che va ricordato con più gioia in 24).
I poteri di Bo non sono l’elemento fondamentale della serie perché ad essi viene affiancato il rapporto padre e figlia tra Tate e Bo, l’intestina lotta dell’Orchestra tra Zoe e Skouras, l’opposizione tra bene e male anteponendo Winter-Bo a Skouras-Danni: i poteri rappresentano il collante tra tutti questi fattori, rendendo armoniosa e per nulla noiosa la puntata, riuscendo ad intrattenere il pubblico senza nessun patema d’animo.
Prodigy” ci aveva lasciati con il fiato sospeso per due validi motivi: Janice ferita e Zoe che viene riconosciuta da Danni come spia all’interno dell’Orchestra.
Tutto ciò si sviluppa parallelamente al lato di trama riguardante Bo e Tate, questa volta alle prese con un attacco bomba nella metropolitana. Le vittime che Bo, grazie al suo incubo (o sogno) premonitore, ha intenzione di salvare sono l’agente speciale dell’FBI Ferrell e sua figlia, ma si ritroverà a dover aiutare anche sé stessa e Tate visto che rimarranno anche loro intrappolati nella metropolitana in seguito all’esplosione.
Tutto ciò a scopo di trama sembra portare all’aggiunta di una nuova alleata per il gruppo dei buoni: l’agente speciale infatti, già titubante e non sicura della bontà d’animo di Roman nelle scorse puntate, decide di tirarsi fuori dal caso di Bo, forse anche consapevole che padre e figlia sono giunti, in modo del tutto inconscio, in qualcosa di profondamente sbagliato come l’Orchestra.
Le prossime puntate forse ce ne daranno una conferma, una cosa è certa: l’agente Ferrell, pur non avendo più niente a che fare con il caso, ufficiosamente rimarrà ad esso collegato.
E’ ridondante e forse anche un poco pedante ripeterlo, ma la splendida qualità recitativa di Johnny Sequoyah colpisce ad ogni ripresa e ad ogni inquadratura ed è un’altra delle cose che dispiace maggiormente: vedere un talento di questi livelli è sempre un piacere, ma si tramuta in tristezza quando la serie viene cancellata prima ancora che sbocci completamente.
Discorso a parte ma dello stesso tono anche per Mia Vallet (Danni): il suo personaggio deve interpretare l’insensibilità e il distacco totale da ciò che la circonda e la cosa funziona egregiamente. Il personaggio di Danni ricorda molto Jessi (interpretata da Jaimie Alexander) di Kile XY, sia come rimando al suo essere fredda e compassata, sia come il personaggio stesso viene calato nella serie tv.

PRO:

  • Il non usare come punto cardine la trama di Bo e Tate ma sfruttarlo come elemento centrale a cui tutto il resto gira attorno
  • Una presentazione un po’ più completa del personaggio dell’agente Farrell
  • Janice l’eroina di “Together” finalmente sana e salva
  • La recitazione sempre ad altissimi livelli
CONTRO:
  • Ancora una volta nessuno
Mancano tre puntate al termine della stagione e (ahimè) della serie. Sceneggiatori e registi hanno il compito morale di prendere per mano lo spettatore e accompagnarlo in questo ultimo scorcio di serie. Dovranno farlo con arguzia e sapienza, perché la serie fino a questo punto è stata superlativa e il trend positivo non va di certo invertito proprio ora.
Prodigy 1×09 4.33 milioni – 1.0 rating
Collapse 1×10 2.87 milioni – 0.7 rating

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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