Black Mirror – Christmas Special: White ChristmasTEMPO DI LETTURA 4 min

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If technology is a drug, and it does feel like a drug, then what precisely are the side-effects? This area between delight and discomfort is where Black Mirror, my new drama series is set. The ‘black mirror’ of the title is the one you’ll find on every wall, on every desk, in the palm of every hand: the cold, shiny screen of tv, a monitor, a smartphone.

Dobbiamo essere chiari: parlare di Black Mirror significa metter bocca su una delle serie televisive più d’impatto di questo decennio. Puntate dense e costruite alla perfezione, trama a puntata singola con un solo legame che le accomuna e le avvicina: la tecnologia ed il suo risvolto più oscuro, sociopatico e raccapricciante.
Con due stagioni all’attivo, composte entrambe da tre episodi soltanto, Charlie Brooker (creatore della serie) ha deciso di fare un piccolo ma importante dono ai propri fan e spettatori: uno speciale di Natale a colmare quel vuoto di quasi un anno che è intercorso dall’ultima puntata andata in onda. E lo speciale non poteva che essere quanto mai caratteristico e comprendente gli elementi base della serie, ovvero scene cupe, un continuo sprigionare emozioni e la volontà di sconvolgere l’animo allo spettatore.
Ciò che aveva fatto gridare di gioia era stata la notizia della presenza di Jon Hamm come protagonista nell’episodio: ebbene sì, il caro Jon, svestiti i panni di Donald Draper in Mad Men, ha deciso di partecipare a questa nuova avventura ed è inutile sottolineare quanto il peso dell’attore sia risultato determinante ai fini della perfetta riuscita dell’episodio. Che lo si voglia ammettere o meno, la presenza nel cast di attori di uno spessore superiore alla media aiuta sempre molto tuttavia non meno importanti sono state le presenze di: Rafe Spall (co-protagonista nell’episodio e già visto in Prometheus), Oona Chaplin (Game Of Thrones), Natalia Tena (Nymphadora Tonks nella saga di Harry Potter) e Janet Montgomery (la cara Mary Sibley in Salem).
Un cast di così alta levatura (per il panorama seriale) ha fornito quella spinta in più con una recitazione coinvolgente, toccante (quando era richiesto) ma soprattutto accattivante. Perché anche un novizio alle prime armi con Black Mirror non poteva rimanere indifferente e non lasciarsi catturare dallo sguardo e dalla proverbiale bravura recitativa. Jon Hamm è la definizione definitiva della parola attore: il suo cambio recitavo tra l’essere simpatico e loquace al suo essere freddo, distaccato e taciturno, sottolineando con un semplice sguardo la tensione scenica, sono qualità non indifferenti ma presenti solo nei grandi attori. E lui è il migliore, semplicemente. Non si dovrebbe essere di parte, ma è impossibile non dirlo perché si mentirebbe a sé stessi.
La regia dell’episodio è stata data in mano a Carl Tibbets, già regista della puntata White Bear, nella quale è presente uno dei finali più cupi e tetri dell’intera serie. Non che l’intera puntata fosse meno densa e carica di pathos, ma questo serve a sottolineare ulteriormente quanto questo speciale natalizio fosse esplicativo di ciò che è davvero Black Mirror: una rappresentazione su pellicola delle paure più recondite e angosciose che l’uomo prova nei confronti della tecnologia, pur celando sempre e comunque questo terrore.
Oltre al già citato White Bear, anche puntate come The National Anthem e Be Right Back possono vantare finali sconvolgenti e, soprattutto quest’ultimo, terribilmente sconfortanti e malinconici. Ovviamente il tutto è da intendere con accezione positiva, in quanto le puntate lasciano completamente basito l’ignaro spettatore. Ed in quest’ottica il finale di “White Christmas” tende a sottolineare in maniera ancora più forte e spregiudicata quanto la tecnologia possa allontanare le persone rendendo un rapporto statico e facendolo basare solo su intuizioni logiche/psicologiche, portando poi al “blocco” di una persona che ora è solo virtuale ma che nella serie è totale ed assoluto. Così com’è totale ed assoluta anche la disperazione conseguente a tale azione.

 

Nota a margine: la puntata oltre ad essere uno speciale è anche un condensato di citazioni a molti altri episodi di Black Mirror.
  • La notizia del disastro ferroviario viene data dall’emittente televisivo UKN, utilizzato come media in The National Anthem;
  • Sempre alla tv viene mandato in onda un breve spezzone pubblicitario di “Hot Shot” (Fifteen Million Merits). Beth al pub canta “Anyone Who Knows What Love Is”, canzone cantata da Abi sempre nella già citata puntata;
  • Il test di gravidanza che Joe trova nella spazzatura è lo stesso che vediamo utilizzare da Martha in Be Right Back;
  • Viene data notizia che “La richiesta d’appello di Victoria Skillane è stata rifiutata” (White Bear);
  • Durante il telegiornale compare la notizia flash per cui “L’account Twitter dell’onorevole Liam Monroe è stato hackerato”, mentre una delle persone collegate allo schermo di Matt ad inizio puntata utilizzava il nickname “I_AM_WALDO”;
  • E sempre alla tv viene mandato in onda un altro breve spezzone pubblicitario, questa volta riguardante “Tonight For One Week Only” (The Waldo Moment).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Jon Hamm
  • Tutti i restanti attori
  • Il colpo di scena percepibile dal fattore “orologio”
  • La terribile alienazione mentale occorsa a Greta (Oona Chaplin)
  • Il finale sconvolgente e immensamente desolante
  • Gli innumerevoli richiami alle vecchie puntate della serie
  • Il ritorno di Black Mirror
  • Niente

 

 

The Waldo Moment 2×03 1.28 milioni – ND rating
White Christmas 1.01 milioni – ND rating

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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