Blindspot 1×05 – Split The LawTEMPO DI LETTURA 4 min

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Jostein Gaarder:Probabilmente non esiste nessuna intimità che possa competere con due sguardi che si incontrano con fermezza e decisione e che semplicemente rifiutano di lasciare la presa.

 

Sembra giusto iniziare con una citazione la recensione di un episodio ricco di citazioni, per quanto scelte e collocate con poca cura. Quella sopra si riferisce alla sequenza della cena in casa dell’agente Weller, breve e poco soddisfacente. L’evento ha avuto luogo nonostante i dubbi sull’identità dell’ospite d’onore seminati alla fine dello scorso episodio. Questo ci dice almeno qualcosa sulla ferrea volontà del protagonista di credere che la sconosciuta, arrivata in un borsone a Times Square, sia la sua amichetta d’infanzia misteriosamente scomparsa. A parte che potevano vestirsi meglio, a parte l’odioso bimbetto fra i piedi, l’interazione fra Kurt e Jane si suppone ricca di sentimenti e di potenti emozioni, soprattutto da parte di lui, ma non trapela molto di tutto questo, bisogna ancora lavorarci, anche se nulla impedisce di poter giungere a buoni risultati, in un futuro. Pregio della serata è l’avere sbloccato un ricordo di lei: qualche flash, breve e piuttosto vago come sempre, riguardante un bruttissimo postaccio in cui venne portata da piccola, insieme ad altri poveri bimbi. Molto carino anche il “riparto da te” di Jane a Kurt. Una piacevole variante, dal sapore antico, ai soliti “Ricomincio da me” tanto di moda al giorno d’oggi.
Parlando invece delle citazioni fatte nella puntata, abbiamo soprattutto quella della fuga del criminale (il mediorientale Dodi, nome che fa subito pensare alla povera Lady Diana), il quale si finge morto e taglia la faccia ad un altro cadavere. Puro Silenzio degli innocenti, ma tema non svolto altrettanto bene. Del resto, tutta la trama relativa al caso di giornata è svolta in un modo un po’ raffazzonato, tra cliché visti mille volte (terroristi stranieri pronti a tutto ecc.ecc.) e momenti altamente improbabili. Su tutti, la sfida finale al cimitero. Di solito, quando vengono ritrovate, ad esempio, discariche abusive di scorie tossiche, sono situate in grotte, in luoghi comunque il meno popolati possibile, non in un camposanto dove, bene o male, ci sono spesso dei visitatori e qualcuno della manutenzione. Per non parlare poi del “sito che non doveva esistere” di turno, situato nel caveau di una banca (!). Spiace quasi che si perdano in questo marasma due personaggini secondari, ma molto riusciti e simpatici, come la direttrice Mayfair e l’analista Patterson. Quest’ultima si incarica pure di far bere a tutti gli agenti lo ioduro di potassio, come antidoto all’esposizione alle radiazioni, cosa si può volere di più dalla vita? A loro si contrappone l’antipatico e spocchioso vice direttore della Cia, sempre sarcastico e ridacchiante senza un vero perché. Si candida forse al ritorno in un episodio futuro, dove morirà male come sembra meritarsi? Altro personaggio messo in luce negativa, l’agente Zapata, pronta a vendersi al nemico pur di ripianare i suoi debiti.
Intanto, nel prossimo episodio è prevista una trama verticale costruita attorno ad una nuova app per cellulari che, se finisse in mani sbagliate, potrebbe avere conseguenze devastanti. Pare, infatti, che riesca a decrittare e diffondere files F.B.I.segretissimi. Forse è questo il punto: il caso del giorno, con i suoi problemoni enormi da risolversi in 40 minuti, meno il tempo dedicato ai flash della protagonista e ai suoi interludi con l’agente Weller, risulta quasi un filler rispetto al vago pezzettino della storia della ragazza tatuata scoperto ogni volta, vero motivo per cui Blindspot si fa seguire e non è ancora finito nella discarica della merce da bruciare. Ok però, filler finché si vuole, ma almeno fatti bene. Per quanto riguarda proprio la trama orizzontale, il produttore esecutivo Martin Gero, intervistato in merito al rapporto Kurt – Jane, ha promesso “alti e bassi, montagne russe sentimentali”. Va bene, per ora siamo alla fiducia instauratasi fra i due, anche perché lei, non ricordando nulla del suo passato, non ha molte alternative se non appoggiarsi a lui, il resto si vedrà. Molto più soddisfacente potrebbe rivelarsi l’entrata in scena di François Arnaud, il sexy Cesare della fiction americana dedicata ai Borgia. Il suo ruolo non è ancora stato svelato nei dettagli, ma dovrebbe essere legato al passato della protagonista.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’analista Patterson, competente e amorevole.
  • La direttrice Mayfair.
  • I ricordi di Jane, forse troppo brevi, ma sempre in grado di aprire mondi.
  • La cena a casa Weller
  • Ma perché una persona deve coccolarsi un’urna piena di sostanze radioattive come fosse il suo orsacchiotto di pezza preferito?
  • Quando si fanno le citazioni, bisogna farle bene, non ammonticchiarle lì a casaccio.
  • Appunto, la citazione del Silenzio degli innocenti.
  • Sull’interazione Weller – Jane ci dobbiamo ancora lavorare. Esistono comunque piccoli barlumi di speranza.
  • Il vice direttore Carter della Cia si candida a morituro?

 

Continuando la metafora calcistica, la squadra Blindspot conclude una partita importante portando a casa uno 0-0 magrolino e poco soddisfacente. La classifica si muove, ma per arrivare a qualcosa di concreto, o addirittura di importante, ci vuole ben altro. Bacchettata sulle dita per spingere chi di dovere a fare le cose con più cura e attenzione. Il marcato calo degli ascolti indica necessità urgente di correre ai ripari.

 

Bone May Rot 1×04 8.45 milioni – 2.5 rating
Split The Law 1×05 7.83 milioni – 2.1 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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