Blindspot 1×12 – Scientist Hollow FortuneTEMPO DI LETTURA 4 min

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New York City è quasi un personaggio a sé stante in molti film e telefilm. Blindspot, in particolare, sa usare in modo sapiente i punti più panoramici della metropoli per le sue scene importanti. Gli incontri fra Oscar e Jane, per esempio, come già visto nello scorso episodio, avvengono di notte su di una terrazza da cui si vedono il ponte di Brooklyn illuminato e tutta la zona del World Trade Center, dominata dalla torre nuova recentemente inaugurata. Certo, non sono scene romantiche, in stile Tom Hanks e Meg Ryan che si incontrano in cima all’Empire State Building nel film Insonnia D’Amore, ma sono molto importanti per la trama orizzontale. Tra l’altro, viene nominato il Ruggedly Handsome Man, a dimostrazione di come, a certi personaggi, basti pochissimo per entrare nella memoria e nel cuore delle persone. Meglio ancora: quanto dice Oscar combacia coi ricordi di Jane e questo fa solo piacere, perché va bene essere smaliziati, ma ogni tanto ci vogliono dei punti fissi, evitando di lasciare tutto nell’eterno limbo del “potrebbe essere, ma anche non essere”. Insomma, un buon voto per queste scene. Basta solo non diventino troppo stereotipate, altrimenti la “supereroina” si trasformerebbe in un animaletto ammaestrato che fa l’esercizio per avere la ricompensa finale.
Tutta la puntata, in generale, privilegia emozioni e sentimenti, rinunciando a qualche momento di azione fracassona. No, lasciamo stare la relazione Jeller, che oscilla tra i comportamenti da ragazzini di scuola media e il “facciamo in modo che quando i due restano soli, arrivi sempre qualcuno a interrompere altrimenti diventa storia vera, troppo difficile da gestire in un telefilm che si prefigge di andare veloce ed essere muscolare”. Il caso del giorno, per esempio, porta la protagonista a simpatizzare quasi con il soldatino coinvolto, a cui è stata cancellata parzialmente la memoria con le stesse droghe usate per cancellarla a lei. Per vedere di fargli ricordare qualcosa, poi, al soldatino in questione viene fatta incontrare la madre, che lo credeva morto da mesi. Abbiamo poi le sequenze ambientate nei ricordi di Jane, assenti da qualche tempo: iniziano con la protagonista sotto le armi, tartassata dal tipico sergente istruttore, figlio di una sana tradizione stile Ufficiale E Gentiluomo o Full Metal Jacket, ma si chiudono con un twist finale. Ci è stata mostrata l’entrata di Jane nel progetto Missione Orion ma restano aperte le mille interpretazioni possibili alla risposta che le viene data: “Orion è dove sei morta”. La più ovvia sembrerebbe che la ragazza sia stata dichiarata morta, come i soldati al centro di questo episodio, ma non si può mai dire.
Sul fronte romantico più propriamente detto, si segnala una grande rivelazione: l’uomo misterioso frequentato dalla sorella di Kurt Weller è l’agente Reade. Era proprio ora di dare al personaggio interpretato da Rob Brown una ragion d’essere e un pochino più di profondità. Confidiamo solo che il collega non gli spezzi davvero le braccine quando lo verrà a sapere.
Non si può, infine, non sottolineare il momento emozionante del dialogo tra Kurt e suo padre: a parte sentire la versione di quest’ultimo su cosa accadde la notte in cui scomparve la piccola Taylor Shaw, è bello vedere un inizio di riconciliazione fra i due, soprattutto sapendo che a Weller senior resta poco da vivere. Il tutto, certamente, viene svolto in stile “non zuccheroso”, un po’ come il beverone di verdure proteico dall’aspetto poco invitante che i due si dividono e come è nello stile di tutta la narrazione. Nel prossimo episodio, comunque, ci sarà molto meno tempo per l’introspezione, almeno a quanto si intuisce dal promo: tornerà infatti Jonas Fischer, deciso più che mai a continuare ed approfondire le sue indagini e le sue ricerche per trovare ed esporre le magagne del Bureau.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I ricordi di Jane, sempre importanti
  • La relazione Sarah Weller – agente Reade dà un’utilità al personaggio (di lui, più che a quello di lei)
  • Faccia a faccia tra Kurt e suo padre
  • Kurt a Jane: “Se si tratta della mia squadra, o di te …”. Dunque non la considera parte della squadra?
  • Attenzione a variare presto lo schema incontro con Oscar a inizio puntata – domanda – compito da svolgere – compito svolto – risposta a fine puntata

 

Per quanto non rinunci alla sua quota settimanale di sparatorie e scazzottate, questa puntata pigia un po’ meno l’acceleratore e bada di più a mostrare e chiarire i rapporti personali e sentimentali fra i personaggi. La cosa non ci dispiace. Intanto, però, gli ascolti continuano a calare impietosamente. Dev’essere come dicono nel mondo della danza: “Il grande ballerino non si vede nel salto o nella piroetta, ma in quello che fa tra l’uno e l’altra”. Forse questa serie si è dimostrata debole di giunture, diciamo, non sapendo legare al meglio le scene forti e gli elementi di punta. Forse il gioco di interpretazione dei tatuaggi non è stato gestito in modo tale da intrigare il pubblico.

 

Cease Forcing Enemy 1×11 6.85 milioni – 1.8 rating
Scientist Hollow Fortune 1×12 6.59 milioni – 1.7 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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